18 - Tre facce di tolla

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Nel frattempo Bilibin era uscito e si era avvicinato ai due. Il suo viso, proverbialmente quieto, ora rivelava un'intensa emozione.

- Non, non... avouez que c'est charmant... cette histoire du pont de Thabor. Ils l'ont passé sans coup férir.

[No, no... vi confesso che questa é proprio bella... Questa storia del ponte di Thabor. Lo hanno oltrepassato senza neanche sparare]

Il nobile Andrej aveva l'espressione meravigliata di uno che non sa di cosa gli stiano parlando.

- Ma da dove venite, Bolkonskij? Ormai in città lo sanno perfino i cocchieri...

- Sono stato dall'arciduchessa. Là non ne ho sentito parlare.

- E non vi siete accorto che dappertutto fanno le valigie?

Andreij cominciò ad agitarsi:

- Non ho visto... Ma cos'è successo, allora?

- Cos'è successo?! ...È successo che i francesi hanno passato il ponte difeso da Auersperg e che il ponte non è stato fatto saltare... così adesso Murat è in marcia per Brünn. Saranno qua già oggi... al massimo domani.

- Come sarebbe "qua già oggi"?! ...Ma perché non hanno fatto saltare il ponte, se era già stato minato?

- Mi piacerebbe che me lo spiegaste voi che di queste cose ve ne intendete... Ma non credo che nessuno in realtà lo sappia bene... nemmeno Bonaparte.

Bolkonskij non capiva.

- Ma se è stato passato il ponte, anche il nostro esercito è perduto... resterà tagliato fuori...

- E qui sta il bello... state a sentire: l'altro ieri francesi, come vi avevo detto, sono entrati a Vienna e tutto era tranquillo. Ieri però i signori marescialli Murat, Lannes e Belliard montano a cavallo e si dirigono verso il ponte... Lo sapete anche voi che quei tre sono delle facce di tolla... Beh, uno deve aver detto agli altri qualcosa tipo: "Signori, voi sapete che il ponte di Thabor è minato... Anzi "super-minato"... E dopo al ponte c'é una possente tête de pont [testa di ponte]... con quindicimila uomini che hanno l'ordine di farlo brillare e di non lasciarci passare... Ma personalmente ritengo che al nostro sovrano imperatore Napoleone non dispiacerebbe se qualcuno... Diciamo, ecco... per esempio: noi... Se ne impadronisse... Insomma, andiamoci noi tre e conquistiamolo, questo benedetto ponte". Gli altri devono avergli risposto "Perché no?! ...Andiamo, dai..." e cosi questi tre sono andati; hanno conquistato il ponte; lo hanno attraversato e adesso, con tutto l'esercito da questa parte del Danubio, si dirigono verso di noi, verso di voi e le vostre linee di comunicazione.

Andreij diventò serio ed iniziarono a frullargli in testa mille pensieri: questa notizia era certo dolorosa, ma in un certo senso anche positiva, perché appena seppe che l'armata russa si trovava in una situazione così disperata pensò di poter essere lui il predestinato per togliere le castagne dal fuoco. La coalizione austro-russa aveva l'occasione di battere i francesi, come questi ultimi avevano fatto (in alleanza con gli spagnoli) a Tolone, battendo gli inglesi nel 1744. Andreij sentiva che si sarebbe potuto distinguere dagli altri ufficiali senza alcuna notorietà ed avere spalancata davanti la strada per la gloria. Mentre ascoltava Bilibin già pensava a come, arrivato all'armata, avrebbe dato al consiglio di guerra l'unico parere che valesse a salvare l'esercito ed a come gli sarebbe stata affidata l'esecuzione di quel piano.

- Voi avete sempre voglia di scherzare, Bilibin...

- Non é uno scherzo... non c'è niente di più vero né di più triste: sembra che questi tre siano arrivati sul ponte da soli ed abbiano alzano dei fazzoletti bianchi, assicurando che fosse in corso un armistizio e che loro, i marescialli, venivano per trattare direttamente col commendator Auersperg. L'ufficiale di servizio li ha lasciati penetrare nella tête de pont e loro, con la loro proverbiale parlantina sciolta, gli hanno raccontato un sacco di balle tipo che la guerra era finita... che l'imperatore Franz aveva trattato con Bonaparte... che desideravano vedere il commendator Auersperg... e cose simili. L'ufficiale ha fatto chiamare Auersperg e quei tre furboni si sono messi ad abbracciarsi ed a scherzare con gli ufficiali, sedendosi sui cannoni... Mentre intanto un battaglione francese entrava indisturbato sul ponte, buttava i sacchi di esplosivo nell'acqua e si avvicinava alla tête de pont... Alla fine é arrivato il generale luogotenente in persona... il nostro simpatico commendator Auersperg von Mattern... E loro: "Carissimo nemico, fiore dell'esercito austriaco, eroe delle guerre di Turchia! L'inimicizia è finita, possiamo darci la mano... l'imperatore Napoleone arde dal desiderio di conoscere il famoso commendator Auersperg"... Insomma, questi simpaticoni si sono "fatti su" Auersperg come un novellino: lo hanno lusingato trattandolo con sfrontata cordialità e lui... Reso cieco dalle brillanti piume di struzzo sul mantello di Murat, qu'il n'y voit que du feu et oublie celui qu'il devait faire, faire sur l'ennemi...

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