17.

3.4K 136 16
                                    

Non feci in tempo a fare un passo, che Heiden mi afferra per il polso trascinandomi con sé.
Mi porta in camera mia e chiude la porta alle sue spalle.
<<Dobbiamo parlare>>
Dice infine
<<Ah, ora vuoi parlare?>>
Sembrava ancora molto arrabbiato
<<Ti ho forse fatto qualcosa?>> chiesi,ferita da quel comportamento.
<<Certo che no!>>
Quasi lo urlò,facendomi sobbalzare.
Stava rigidamente appoggiato alla porta,un braccio steso lungo il fianco e con la mano stretta a pugno.
Non lo capisco. Perché si comporta così? Sembra geloso,ma è il mio migliore non può esserlo.
Forse dovrei levarmi questo dubbio.
<<Non sarai mica geloso,Heiden>>
Gli chiedo non riuscendo a capire questo suo strano comportamento
<<Geloso? E di cosa?>>
Mi chiede lui ridendo in modo isterico
<<Di Josh>>
Esclamo
<<Non sono geloso di un cazzo!>> esclama furioso.

Mi sentivo soffocare e aprii la finestra.
Che domande è ovvio che Heiden non è geloso di me,sono soltanto la sua migliore amica.
E in ogni caso a quelli come lui non può piacere una come me.
Una pasticciona,imbranata,imbecille che non riesce mai a combinarne una giusta. Heiden è soltanto il mio migliore amico.
Avevo bisogno di dargli le spalle e trattenere la delusione.

Storco la bocca e trattengo a stento un sorriso
<<Sai, se non ti conoscessi direi quasi che sei geloso>>
Solleva un sopracciglio e mi guarda come se fossi una pazza che ha appena detto la cosa più stupida e insensata che esista.
Sposta gli occhi sul soffitto in una teatrale smorfia e poi torna a guardarmi.
<<Non lo sono mai stato per nessuna ragazza che ho avuto, non vedo perché dovrei esserlo per te>>
Abbasso lo sguardo e poi rispondo
<<Infatti. Non capisco perché ti preoccupi così tanto allora?
E non capisco perché litighiamo sempre?>>
Domando sconsolata. È davvero incredibile come ogni giorno, e per più di una volta, si finisca con lo scannarci... anche per delle sciocchezze alle quali non dovremmo dare peso. Alle quali IO non dovrei dare peso.
<<Semplice, perché tu non capisci niente>> osa dire, con un sorriso divertito stampato in faccia.
Lo fulmino con lo sguardo e punto un dito sul suo petto.
<<Vuoi forse litigare ancora?>>
Giuro che lo uccido
<<No grazie>>
Risponde, continuando a sorridere <<Sono stufo>>
Chi lo capisce questo ragazzo
<<Benissimo>> sibilo, molto similmente ad un serpente velenoso
<<Ci siamo intesi>>
Dico sicura di me
<<Ed è un miracolo perché considerando che tu non capisci nulla, aver inteso qualcosa è già un grande passo avanti>>
Ride non appena comincio a tempestarlo di pugni sul petto e cerca di fuggire dalla mia camera, ma riesco a bloccargli l'uscita e dopo poco lo chiudo tra la porta e il mio corpo. Situazione ribaltata eh? Come godo!
Ma poi mi afferra i fianchi con entrambe le mani e mi fa indietreggiare
<<Non puoi scappare, e dato che Charley sta dormendo nessuno potrà sentire i tuoi urli e correre in tuo aiuto per strapparti da morte certa>> Sorride diabolico.
Lo guardo e riesco ad afferrare il cuscino sopra il mio letto e inizio a colpirlo forte,mentre urlo
<<Ti piacerebbe>>
Continuo a prenderlo a colpi di cuscino e poi urlo
<<Ultime parole?>>
Mi fermo per ascoltarlo e lui mi risponde
<<Sparisci, nana>>
Ma come diavolo si permette?
<<Stupende parole, molto toccanti>> Commento facendo finta di scacciare una lacrima, poi sorrido e lo guardo.
<<Adesso posso procedere con il tuo assassinio>>
Incrocia le braccia al petto e solleva un sopracciglio.
<<Col tuo metro e un tappo non incuti paura nemmeno ad un lombrico>>
Mantenendo la calma (cosa molto difficile dopo la sua insinuazione) alzo l'indice e lo agito in senso di diniego davanti alla sua faccia, scuotendo simultaneamente la testa.
<<Ribadisco che sono quasi un metro e sessanta. E ti assicuro che i lombrichi hanno paura di me>>
Esclamo
<<Solo perché vedono la tua faccia>>
Mi risponde lui. È davvero uno stronzo.
<<Ah ah ah>>
Esclamo muovendo la testa a scatti, da destra a sinistra.
<<Carina questa, il tuo senso dell'umorismo rischia di uccidermi>>
Fa spallucce e una smorfia divertita.
<<Vedrò di andarci piano allora, proprio per non farti secca>>
Batto le mani e lo guardo con ammirazione.
<<Ma sei... troppo gentile! Suvvia così mi fai emozionare>>
Stendo il braccio destro e muovo la mano verso il basso, come a voler scacciare una mosca.
<<Devi andarci piano anche con le premure, potrei rimanerne mortalmente colpita>> lo avverto ridacchiando.

Un amore imbranato [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora