24.

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Guardo con aria soddisfatta il mazzo di chiavi che reggo fra le mani.
Successivamente, mi dirigo verso la porta di ingresso della mia casa ed entro accompagnata da Heiden e mio fratello.
Io sospiro triste e mi butto di peso sul divano.

Mi sono persa nei miei pensieri tanto che non mi sono nemmeno accorta che Heiden si è seduto al mio fianco.
Lo guardo con un sopracciglio alzato; sono curiosa di sapere cosa deve dirmi.
Si passa una mano tra i capelli dorati e li tira indietro, togliendoseli dal viso.
<<Alcune volte Josh può essere davvero così stupido…>>
Sposto lo sguardo davanti a me e scuoto la testa, ridendo.
<<Se sei venuto qui per parlarmi di lui o per parlarmi di ciò che è successo là fuori, stai sprecando tempo.>> lo interrompo subito.
Non ho più voglia di parlarne con nessuno,voglio solo dimenticare e basta.
<<Scusami è che ancora mi sento in colpa per quello che ti è accaduto>>
Annuisco e abbasso lo sguardo, poi mi porto dietro l'orecchio una ciocca di capelli 
<<Non ti devi sentire in colpa, la colpa è solo mia,avrei dovuto ascoltarvi,scusa>>
Veniamo entrambi interrotti dalla voce di mio fratello
<<Non ti scusare>>
Esclama Charley,si avvicina al mio viso e posa le labbra sulla mia fronte bollente
<<È stato bello picchiare Josh>>
Quanto può essere stupido mio fratello?

Bastava guardarmi in faccia per vedere le ferite impresse
<<Smettila Charley,non dovevate prenderlo a pugni. Non siamo animali>>
Mio fratello scoppiò a ridere e non rispose a quello che avevo detto,se ne andò in camera sua a cambiarsi e io rimasi sola con Heiden che mi guardava con la bocca aperta.
<<Cosa volevi che facessimo Ally? Dirgli di continuare?>>
Mi urlò arrabbiato
<<Heiden>>
Dissi dura girandomi verso di lui.
<<Allora?>>
Ripetè inarcando un sopracciglio.

Sbuffai seccata e mi venne da prendere a pugni lui in quel momento, anche se non aveva fatto niente, ma dovevo sfogarmi contro qualcuno o qualcosa.

<<Allora cosa? Vuoi sentirti dire che avevi ragione? Che è uno stronzo di prima categoria che non guarda in faccia nessuno? Che non gliene frega un cazzo di me? È questo che vuoi? Bene, allora te lo dico, avevi ragione, contento?>>
Sbottai diventando paonazza per la rabbia.

La sua bocca divenne una linea sottile, sembrava quasi lui quello incazzato col mondo.
<<Non puoi dire che non ti avevo avvertita.>>
Vaffanculo.
<<Vuoi una medaglia per l'onore?>>
Dissi sarcastica.
Lui sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
<<Voglio qualcos'altro, ma ho capito che non posso averla>>
Si interruppe e mi guardò di sottecchi e io deglutii.

Si riferiva a me?
Davvero mi voleva ancora, dopo quello che gli avevo gridato contro?
Ero rimasta ipnotizzata nel vedere quei suoi occhi color mare, quel suo sorriso smagliante, quel suo preoccuparsi per me ed incolparsi per qualcosa di cui non centrava niente. Mi sentivo tremendamente imbarazzata.
Il mio cuore perse almeno dieci battiti eppure ero ancora in piedi davanti a lui che mi guardava speranzoso.
<<Tu mi vuoi ora? E tra una settimana mi vorrai ancora? Tra un mese, tra un anno?Non dire cose che non puoi sostenere, ora è tardi>> mormorai abbattutta.
<<È vero, non posso promettere nulla, ma posso provarci>>
Dovevo resistere.
Sono stufa di piangere per questi ragazzi imbecilli.
<<Provarci? E se va male? Sono io quella che ci va di mezzo e ci sta male!>>
Gli occhi iniziavano a bruciarmi e tra pochi istanti sarei scoppiata.
<<Perché pensi che io non ci starei male?>> ribattè irritato.

Me lo ritrovavo ovunque, in ogni luogo, in ogni canzone, in ogni frase, in ogni mio pensiero.
Più cercavo di togliermelo dalla testa più lui ricompariva, come un fulmine a ciel sereno.
Che poi lo odiavo, anche se il mio cuore non mi dava mai ragione e iniziava a palpitare così forte che credevo di morire. 
Lo odiavo ma quando lo vedevo si annullava tutto, la vista si appannava, ogni cosa scompariva e c'era solo lui.
Lo odiavo ma lo avrei baciato ogni secondo, quel suo sapore caldo e avvolgente mi mancava da impazzire.
Lo odiavo ma quegli occhi non mi facevano respirare, così penetranti, così azzurri, così magnetici.
Lo odiavo quando mi chiamava <<Imbranata>> ma mi era sempre sembrato qualcosa di dolce, come un soprannome tenero che si da alla propria ragazza. 
Lo odiavo quando mi provocava, ma mi divertivo a vendicarmi.
Certe cose non riuscirei a spiegarle nemmeno tra mille anni.
Questo volerlo ma odiarlo allo stesso tempo, questo sentimento così forte e distruttivo, così contrastante. 
Così diversi e così attratti, due poli opposti della stessa medaglia.
Potevo dargli una possibilità, togliere l'ascia di guerra, fidarmi, mettere tutta me stessa, dipendere da lui.
Ma alla fine, avrebbe funzionato?
Il mio cuore sarebbe stato ancora intero?
Mi avrebbe spezzato in mille pezzi?
Rischiare.
Da una parte lo volevo con tutta me stessa ma dall'altra non ne avevo la forza!
Dopo qualche secondo la porta della cucina si apre e compare Charley mentre noi sobbalziamo e ci allontaniamo entrambi di qualche centimetro
<<Oh,scusate...ho interrotto qualcosa?>>

Che diavolo stanno sentendo le mie orecchie? Mio fratello che non mostra nessun tipo di gelosia verso Heiden?
Non era mai successo prima.
È impossibile

<<Non hai interrotto niente>>
Urlammo entrambi all'unisono
<<Okey okay,non c'è bisogno di urlare.
Ally,domani dobbiamo andare a scuola è tardi vai a cambiarti e togliti quella robaccia dalla faccia>>
Guardai l'orologio,era davvero tardi.
Non parlammo più dell'accaduto anche perché, detto tra noi, poteva capitare a chiunque di inciampare in un Josh ubriaco e su di giri.

A passo svelto arrivai in bagno.
Farsi la doccia è uno dei momenti più belli della giornata: ti rilassi nel benessere più assoluto e ti coccoli un po’ con il profumo fruttato del bagno schiuma e quello candido dello shampoo mentre il vapore si adagia sui vetri vicini isolandoti dal mondo interno e dai pensieri continui. Avvolgo velocemente un asciugamano intorno ai capelli lunghi biondi e poi mi vesto mettendomi il pigiama grigio. Guardo l’orologio, segna le 23:45. Capisco che è arrivata l’ora di andare a dormire, dato il fatto che domani mattina mi dovrò svegliare presto perché ho scuola.
Mi slaccio l’orologio dal polso e lo poso sopra la scrivania, mentre sulla seggiola pongo gli abiti già pronti per il giorno dopo. Mi avvicino all’armadio per chiuderne le ante e con la coda dell’occhio noto dei movimenti sospetti fuori dalla porta
<<Heiden? Che vuoi?>>
Lo sussurro il più piano possibile,devo cercare di non urlare
<<Non abbiamo ancora finito io e te>>
Mi punta un dito contro e lo urla.
Mentre io gli tiro un cuscino che lui schiva giusto in tempo
<<Fai silenzio,dormono tutti>>
Lui afferra il cuscino da terra e me lo rilancia,colpendomi in piena faccia e poi scappa a gambe levate.

Stupido Heiden,ti odio.
Ti odio.
Ti odio.
Giuro che lo ammazzo.

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Un amore imbranato [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora