Cap. 1

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Non vedo l'ora di sentire addosso quel getto bollente. E' stata una gara dura, sporca, pesante, e almeno 30 minuti sotto l'acqua bollente e in mezzo al vapore profumato sono quello che mi ci vogliono per riprendere le forze. Sono già le 9 di sera, salterò la cena ma non m'importa: la doccia calda alla fine di una fredda giornata di inizio Dicembre dovrebbe essere dichiarata Patrimonio dell'Umanità.

Varco quasi di corsa il piccolo cancello di servizio, sull'ala nord del maniero. Spero che Delia o Gregory non siano nei paraggi. I governanti di mio zio li adoro, ma sono talmente cocciuti a volte. Se mi beccano e venissero a sapere che non ho ancora cenato mi trascinerebbero subito nella loro foresteria e non mi lascerebbero andare se non dopo il dolce. Mi guardo in giro, pericolo scampato. Di Delia neanche l'ombra, saranno già in casa a gustarsi la cena dell'adorabile governante, come alla fine di ogni giornata lavorativa nel castello di mio zio.

'Eleanor Dylwen Tomlinson, dove credi di andare?' sobbalzo al richiamo perentorio che mi arriva nella penombra del colonnato davanti l'atrio. Ce l'avevo quasi fatta! Ma dove diavolo se ne stava nascosta quella santa donna? 

'Ehilà Delia!' la saluto addolcendo a dismisura il mio sorriso per intenerirla 'che ci fai ancora in giro? Questa sera non c'è la tua serie TV preferita? A quest'ora dovrebbe già essere iniziata!' le dico per distoglierla dalla ramanzina che so già mi farà. 'E tu? Torni a quest'ora, e sicuramente senza neanche aver mangiato per colpa di quelle tue gare da scavezzacollo! Ragazza mia, un giorno per quella moto dimenticherai pure la testa in giro!' esclama Delia. Io la adoro, questa super-donna così dolce e simpatica, la considero quasi come una seconda mamma. E infatti, quando vuole, sa anche essere asfissiante come ogni mamma che si rispetti. 'Povera Linny!' penso con un sorriso mentre il pensiero corre alla mia migliore amica, Lynette O'Bryen, la figlia di Delia e Greg.

'Ho cenato per strada...' inizio 'ho preso una roba veloce perchè era già tardi e ho bisogno di una doccia. C'era già gente che mi guardava strano perché ho tutta l'aria di una barbona' dico prendendola un po' in giro.

'Immagino la tua cena, signorina!' continua la donna mentre mi squilla il cellulare nella tracolla 'per questo ti ho preparato quella frittata di zucche che adori tanto. E poi... non immaginerai mai chi è già seduto a tavola, è arrivato....'

'Ok ok, conservamela per domani, è la mamma' dico indicando il cellulare 'ti voglio bene Delia, a domani!' esclamo mentre corro via. E' l'unico modo per sfuggirle, ormai la conosco.
'Ma domani non mi sfuggi, piccola peste!', la sento che esclama con un tono fra il minaccioso e il divertito, dietro di me.

***Come Ghiaccio E Fuoco***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora