Cap. 19

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... mi volto di scatto, al suono di quella profonda voce, un po' roca e un po' nasale: mi sto abituando troppo a riconoscerla subito, e a trovarla sexy.
'Smettila subito, Elly' nella mia mente una dura ammonizione, ma quando me lo ritrovo davanti così, gli scuri capelli spettinati, alto, sicuro di sé e con lo sguardo fisso nel mio, che sembra scandagliarmi dentro... beh... i buoni propositi volano via con il vento della Scogliera.
'Tu?' la voce che avrei voluto far uscire dura invece viene fuori debole, quasi troppo 'che ci fai quassù?' gli domando simulando un'indifferenza che è lontana anni luce dell'agitazione che sta cominciando ad assalirmi prepotente.
Mi si avvicina, sempre con lo sguardo fisso nel mio 'ti sono venuto dietro, ti ho visto scappare su quel tuo aggeggio infernale' dice duramente 'ti ho chiamata, ma hai fatto finta di non sentire, forse'.
Quel suo tono accusatorio mi fa dimenticare per un attimo di quanto lo trovi sexy 'numero uno: non è un aggeggio infernale' puntualizzo dura 'è la mia moto. Punto due: non ti ho sentito...' mi interrompe prima che finisca la frase. Adesso è troppo vicino, il mio sguardo cerca in fretta una via d'uscita ma, a parte gettarsi di sotto dal parapetto, non ne vedo.
'Qualcosa mi dice che c'è un punto tre... anzi, te lo dico io il punto tre...' lo dice con tono quasi dolce, in contrasto totale con quello duro di prima '... il terzo punto è che volevi allontanarti il più possibile da me perché sai cosa stava per accadere, perché sai che cosa hai provato e, soprattutto...' mi prende il viso fra le mani e un calore quasi infernale assale tutto il mio corpo, l'aria è gelida ma quelle mani sembrano fuoco su di me '.... perché sai che accadrà di nuovo, e che stavolta né io né tu sapremo fermarci'.
Lo guardo con la bocca socchiusa, sento quello che dice ma è come se mi giungesse ovattato, il rombo del sangue che corre forte nelle mie vene è più forte di quello del vento che sferza la scogliera '... forse perché non vorremo fermarci...' gli sento dire in un sussurro assordante mentre il suo corpo si incolla perfettamente al mio, mentre le sue braccia mi stringono forte, mentre il suo profumo mi riempie narici e cervello.
Lo sento contro di me, così solido, così teso e non posso fare a meno di pensare a tutte quelle donne innamorate pazze di lui, le capisco. Le capisco perfettamente, mio cugino farebbe perdere la testa a chiunque. Mai avrei pensato di poterlo affermare, ma Dio, la sta facendo perdere anche a me. Continua ad accarezzarmi la schiena, gli occhi brillanti fissi sulla mia bocca, sale ad accarezzarmi il collo e comincio a non capire più nulla... ma sembra che stia aspettando qualcosa, sì: sta aspettando che faccia io la prima mossa. Ma perché? Perché aspettare quando tutto il mio corpo gli sta chiedendo un bacio?
Scuoto quasi impercettibilmente la testa cercando di scacciare via quest'ansia che mi assale, come se non avessi mai baciato nessuno!
Nessuno come lui, su questo non ci piove. Aidan è... è... non lo so neanche io, quello che so per certo è che fine ad un attimo fa lo odiavo, ma adesso? Cosa sono questi brividi? Cos'è questa tensione che mi prende come una scarica elettrica? Cerco il suo sguardo, ma ha gli occhi fissi sulla mia bocca e io proprio non ce la faccio più, quelle labbra le voglio assaporare.
Mi stringo ancora di più a lui, stringendo forte le braccia alla sua schiena, lo sento rabbrividire e l'effetto che gli faccio mi fa sentire, come dire? Potente? E mi butto... un lancio nel vuoto, senza paracadute... gli sfioro le labbra piano, lentamente, adesso sono io che aspetto lui. Forse una parte di me aspetta che si ritragga, ma non lo fa... e non ho nessuna intenzione di farlo io. Intreccio le mani sulla sua nuca e lo sento sospirare, le sue labbra sono morbide, quasi timide... forse non è stata una buona idea la mia, e questo pensiero mi fa ritrarre istintivamente.
Mi fissa stupito e mi stringe il volto fra le mani chiedendomi in un sussurro 'cosa mi stai facendo, piccola peste?', ma la dolcezza del suo tono è inequivocabile e non provo fastidio per quell'appellativo che tanto mi faceva imbestialire da bambina.
Adesso è lui che si slancia, quasi avesse paura che io ci possa ripensare e fuggire lontano da lì, lontano da lui. Le nostre labbra si uniscono di nuovo, i respiri si mescolano, e quando sento scorrere piano la sua lingua sull'angolo della mia bocca sembra che mille lampi di luce mi inondino il cervello. Cosa è capace di farmi, questo uomo, con un solo bacio? Cosa posso permettergli di farmi? Devo fermarmi, subito, prima che sia troppo tardi... prima che mi abitui ad averlo in testa... altrimenti è fatta.
Gli poggio entrambe le mani sul petto, la mia intenzione è quella di respingerlo ma si trasforma in una carezza, sento il battito accelerato del suo cuore contro la mia mano, il petto che gli si alza e gli si abbassa al ritmo del mio stesso respiro. La sua lingua cerca disperatamente la mia e la trova, intrecciando una dolce danza.
Cosa sto facendo? Non va bene, né per lui né soprattutto per me e deve finire subito. A malincuore e con uno sforzo sovrumano trasformo le mie mani che accarezzano in mani che respingono. Lui mi lascia fare, come se se lo aspettasse, i suoi occhi dentro ai miei sono caldi, abbaglianti ma velati sembra quasi di preoccupazione o di dispiacere, non so dirlo.
'Non dovevo' mi ritrovo a sussurrare per la seconda volta in poco tempo 'non posso...'
Aidan si scosta, duro, lo sguardo implacabile.
'Non dovevi? Non puoi?' mi incalza 'e perché non puoi, Elly? Perché non possiamo? Lo vuoi, proprio come lo voglio io' lo dice allontanandosi, contraendo mascelle e pugni. É arrabbiato, con me o forse con sé stesso?
'Quando avrai la risposta a queste due domande dimmelo, perché ad essere onesto, io non ce l'ho. L'ho fatto perché era quello che volevo...' mi guarda un'ultima volta prima di imboccare le scale per scendere '...capirai che è esattamente quello che vuoi anche tu, Elly, non perdere tempo a lottarci' e sparisce nella penombra che sembra inghiottirlo.

***Come Ghiaccio E Fuoco***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora