Cap. 11

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Il piccolo pub di Portrane è strapieno quella sera: ragazzi che anticipano le vacanze natalizie, pendolari che l'indomani non lavorano... una bolgia. Si infila in mezzo alla confusione dell'ingresso cercando con lo sguardo Bronn. È inconsapevole dell'effetto che ha sugli uomini, non ci ha mai fatto caso ma il suo corpo snello e atletico, le lentiggini sul naso, gli occhi incredibili e quei capelli infuocati sono come una calamita. Ogni sguardo la segue, pondera ogni suo movimento. Eleanor è bella, ma non sa rendersene conto. Per la verità ha sempre pensato di essere mascolina, poche curve, niente tacchi o scollature abissali... quella sera ha una minigonna tutta sfilacciata di jeans, un maglione di lana e leggins bianchi e dei morbidi stivali di pelle grigia larghi sui polpacci, un cardigan di lana grigia e uno sciarpone nero che le copre anche i capelli, niente di eclatante eppure non c'è un uomo che non  riesca a toglierle gli occhi di dosso. Bronn stesso, non appena la vede dirigersi sicura verso di lui, non può fare a meno di chiedersi come faccia a non notarlo. Ma lei è Elly, la piccola scalmanata Elly che, nonostante tutto, rimarrà sempre un adorabile maschiaccio.
Lo abbraccia forte stampandogli un bacio rumoroso sulla guancia sbarbata da poco.
'Mmm....' mormora Elly '...hai messo il profumo che mi piace tanto! Cos'è, sei in vena di conquiste stasera?' ride di gusto la ragazza.
'Il tuo profumo è più buono' le sussurra Bronn all'orecchio assaporando quell'odore speziato che emana la sua pelle 'e poi lo sai che sei tu quella che voglio conquistare!'
Si guardano negli occhi per un attimo e scoppiano a ridere come matti.
'Fai sempre lo stesso giochetto' gli dico '...ma lo sai che non ci casco, Bronn!'
Troviamo miracolosamente un posto libero al largo bancone di massiccio legno di quercia e ordiniamo un paio di birre. 
'Bronn' gli rivolgo uno sguardo serio, fin troppo e lui se ne accorge.
'Cosa è successo, Elly?'
Mi decido a vuotare il sacco sul casino in cui mi sono appena andata a cacciare con mio cugino.
Le ragazze ferme all'entrata si voltano a guardarlo non appena mette piede dentro al pub. Occhi spalancati lo seguono... era da un po' che non si faceva vedere lì in giro, tutti sapevano che aveva sfondato nel cinema e ne leggevano sui giornali di gossip, ma dal vivo Aidan era...wow!
Non passa inosservato neanche lui, e come potrebbe essere altrimenti. Scuri capelli selvaggi, occhi profondi, spalle forti, di poche parole e rari sorrisi... era un enigma e questo non faceva che renderlo ancora più affascinante.
Saluta un paio di amici che non vedeva da tanto, un paio di pacche sulle spalle e un bacio ad una vecchia compagna di scuola e si dirige al bancone per chiedere una birra.
'Ehilá chi si rivede' esclama una voce allegra alle mie spalle 'il nostro divo!'
'Ross!' lo saluto con un gran sorriso, girandomi.
'Non me lo merito un abbraccio, brutto stronzo?' chiede Ross tirandomi a lui.
Ross Lifter, il mio migliore amico. Ci conosciamo dalle elementari, un'amicizia che sembrava improbabile dato che è partita da una scazzottata. Ma eccoci, dopo anni e spesso migliaia di chilometri fra noi, siamo ancora legati come fratelli.
'Mi è sembrato di vedere la tua cuginetta, poco fa' mi racconta Ross 'anzi, sono proprio sicuro di averla vista, come fare a non notarla?' chiede un po' malizioso.
'Aidan' dice Ross afferrandomi il braccio ' ma tu l'hai vista? Visto che roba? E io che me la ricordo bambinetta dai capelli pazzi e rossi' emette un fischio leggero 'quando è arrivata, l'anno scorso, ti giuro che non l'ho riconosciuta se non dopo che zia Enya me l'ha presentata!'
'Sì' ammetto fingendo un tono svogliato 'ci siamo incontrati oggi pomeriggio e... niente di che'.
Niente di che, dico, niente di che... percorro con lo sguardo tutto il pub, cercandola. Con Ross dissimulo ma Cristo, non vedo l'ora di averla di nuovo accanto, di avere ancora il suo viso davanti e di sentire il calore dolce della sua pelle. Cosa mi è preso? Posso ancora dare la colpa alla stanchezza? No, la colpa è di quella ragazzina bella come il sole, ecco la vera colpevole. Ma non mi farò fregare di nuovo da uno dei suoi scherzetti no, per niente. La sento prima ancora di vederla, la sua risata cristallina è inconfondibile pure in mezzo a tutto quel trambusto. Tiene un braccio appoggiato sulle spalle di un tizio e gli sta dicendo qualcosa all'orecchio. Chi diavolo è quello? Probabilmente il suo ragazzo. Beh... perché non ho pensato prima a questa eventualità? È bella da morire e quel caratterino poi... se non la odiassi ancora così tanto potrei farci un pensierino anche io.
'Ma chi vuoi prendere in giro, idiota?' penso 'tu ci stai facendo ben più di un pensierino e devi smetterla, subito'.
Non so se mi ha visto anche lei, probabilmente no perché troppo presa dal suo amichetto o forse anche lei è decisa ad ignorarmi. Io ci sto riuscendo a fatica comunque... tiro fuori Ross per una sigaretta. Più spazio metto fra me e Elly e meglio è, per me.
Siamo seduti sul muro a secco che cinge i locali dell'ufficio postale, un po' in disparte così non dovrò continuamente salutare gente e scambiare chiacchiere noiose con qualche compagna di scuola famelica e, fumando una sigaretta, racconto finalmente a Ross quello che è successo la sera del mio arrivo al maniero. Ho appena finito di parlare che Ross mi guarda con gli occhi sbarrati simulando un'espressione sconvolta.
'Cioè, tu mi stai dicendo che ti sei ritrovato quello splendore mezzo nudo ad un centimetro da te e sei rimasto impassibile?'
Beh, non è andata proprio così ma è quello che vorrei fargli credere.
'Tu sei folle, amico mio' sospira Ross 'il cinema ti ha dato alla testa!' esclama scuotendo il capo.
'Ma smettila, idiota' dico ridendo 'e poi, nel caso ti fosse sfuggita quella parte del racconto, mi ha giocato un altro dei suoi scherzi insopportabili'.
'E allora?' domanda il ragazzo 'si è spacciata per Lynny? Capirai... io la troverei pazzesca pure che si spacciasse per un sacco di patate!'
Rido di gusto, è sempre il solito Ross ed è una delle pochissime persone che mi conosce davvero per quello che sono. 

Un'altra risata lontana fa eco alla mia, mi volto verso la direzione da cui proviene e vedo mia cugina e quel suo amico uscire dal pub, lei ride come una matta mentre il ragazzo cerca di sistemarle lo sciarpone sui capelli, si è messo il gelo e ha ripreso a nevicare. 'Sei la solita' sento dire al ragazzo 'lo so che ami il freddo, ma così è troppo! Copriti o prendi un malanno!' e lo osservo stringere forte Elly a lui e una sensazione strana mi contorce lo stomaco 'Ma che diav...' penso pieno di rabbia ma mi do subito un freno, infastidito '....che storia è questa? Adesso sono geloso di mia cugina? Scherziamo, vero?'. 

Mi giro verso Ross, che mi sta osservando attentamente. 'Che c'è?' gli chiedo brusco distogliendo lo sguardo da quei due poco lontano da noi. Non si sono neanche accorti della nostra presenza, persi come sono a flirtare. 'Oh no, niente niente!' esclama Ross sollevando le mani in gesto di difesa '...notavo solo che non abbiamo neanche salutato tua cugina. Non vuoi andare da loro?' mi chiede strizzandomi un occhio.

'Non muoio dalla voglia' rispondo duro 'e comunque mi sembra che sia parecchio impegnata' taglio corto e cerco di mettere a tacere quella sensazione fastidiosa che continua ad attanagliarmi. Poi li vedo dirigersi verso una Ducati Monster 696 nera e antracite ferma nel posteggio adiacente al pub e la osservo armeggiare per aprire la sella della moto. Quel ragazzo deve essere molto simpatico perché la sento chiaramente scoppiare di nuovo a ridere mentre tira fuori un casco dal vano sotto la seduta. Lo abbraccia di nuovo per salutarlo e, ancora ridendo, solleva una di quelle sue lunghe gambe snelle e si mette cavalcioni sulla moto raccogliendo i ricci con una mano e inforcando il casco. 'Ma che diavolo sta facendo?' domando a Ross '...mia cugina guida una moto?! Quella moto?' il mio sguardo stupito passa da Ross di nuovo a Elly per fermarsi infine su Ross 'è l'una di notte, c'è ghiaccio e neve ovunque e non esiste che lei torni al maniero da sola!' affermo incazzato, con lei ma più con me stesso per star provando questa assurda voglia di proteggerla e prendermi cura di lei. Scatto su come una molla, 'Aidan..' mi chiama Ross '...la tua reazione non è un po' esagerata? Guarda che tua cugina ha 21 anni ed è cresciuta in sella alle moto quindi...'

In sella alle moto? Cosa diavolo sta dicendo Ross? Dio, cosa e quanto mi sono perso in questi anni: della mia famiglia, di Portrane... di Elly. Scuoto un po' malinconico la testa e afferro per un braccio Ross tirandolo dietro di me per raggiungere Elly 'è fuori questione che torni al maniero da sola!'. Elly deve aver sentito il tono alto e duro della mia voce perchè si volta di scatto verso di me e per un attimo spalanca la bocca per la sorpresa. 'Adesso come la mettiamo, piccola peste?' penso ridendo fra me 'continuerai a spacciarti per Lynny?'

'Ciao Lynny e ciao Bronn' li saluto. E' stato Ross a raccontarmi di quel ragazzo che è stato appiccicato tutta la sera a mia cugina. Bronn ricambia il saluto con un sorriso porgendomi la mano mentre mia cugina bofonchia un 'ciao' sommesso mentre quello che rivolge a Ross è un saluto più cordiale. Né Bronn né Ross accennano al fatto che io l'abbia chiamata con un altro nome, hanno forse capito che non devono immischiarsi.

'Come datori di lavoro dei genitori di Lynny io e i miei ci siamo assunti anche la responsabilità della loro figlia e di chiunque stia sotto al nostro tetto' dico serio, sono un attore piuttosto bravo e questa scena la trovo magistrale, ma mai quanto l'espressione sconvolta di mia cugina. 'Quindi adesso, se non ti spiace' e mi rivolgo a Bronn 'mi occupo io di far compagnia a Lynny fino al castello, tanto sto andando lì'. L'espressione di mia cugina, i suoi occhi spalancati dalla sorpresa e il rossore che le sale violento sulle gote non hanno prezzo. Tiro fuori anche io un casco da sotto la sella, aspetto che si metta lei alla guida e mi sistemo dietro di lei su quella bella moto. 'Ciao ragazzi' dico rivolto ai due che ci guardavano sogghignando 'grazie della compagnia e... piacere di averti conosciuto Bronn'. Elly mette in moto e si avvia piano sulla larga strada delimitata da grossi abeti spogli e congelati che esce da Portrane. Uscita dal villaggio aumenta di velocità e io mi faccio più vicino a lei, non per timore ma per sentire di nuovo il suo corpo morbido incollato al mio, ammetto di non aver pensato ad altro per tutto il giorno e la cosa mi ha decisamente infastidito ma ora, sentirla così vicino, mi fa scordare di essermi ripromesso di starle lontano. Le cingo la vita con un braccio, mi viene facile perchè è talmente piccola e sottile e la sento irrigidirsi davanti a me, forse non se l'aspettava ma questa reazione mi piace e mi spiazza allo stesso tempo, magari le faccio lo stesso effetto che lei fa a me? Non mi va di indagare, adesso conta solo il profumo dei suoi capelli che mi sfiorano il viso e la sua pelle, che sento calda anche attraverso tutta quella lana e quel gelo. Senza neanche accorgermene le cingo la vita con entrambe le braccia e ho come la sensazione che attorno a me tutto si ammorbidisca, che tutto mi scorra davanti in forme sfumate... 'è questo l'effetto che fai ad un uomo, Elly?' mi domando, chiudendo gli occhi.

***Come Ghiaccio E Fuoco***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora