Cap. 25

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Torno al maniero verso le 2 della notte, Leena se n'è tornata a casa quasi subito dopo che mia cugina è andata via. Soltanto Ross è riuscito a rimanere e a tollerare la mia crescente rabbia. Perché Elly è così cocciuta? È perché mai la cosa mi fa diventare matto? Non poteva rimanere la piccola scavezzacollo antipatica e fastidiosa che ricordavo?
Tutto tace al castello, le luci soffuse e il tepore dell'atrio sono un toccasana dopo il gelo della notte. Mi avvio sulle scalinata e vado veloce verso la mia camera, ma non posso fare a meno di fermarmi davanti alla porta della camera di mia cugina, Dio quanto vorrei entrare lì, stringerla stretta e riscaldarmi tenendola fra le braccia, e... sento confabulare fitto fitto dietro la porta. Elly e qualcun altro, una voce maschile che non riesco a distinguere: ma chi diavolo può essere? A quest'ora e nella camera di mia cugina? Quasi mi assale una rabbia cieca, cazzo ma perché deve farmi sentire così? Perché al solo immaginarla con un altro uomo perdo la testa?
Spalanco la porta, in preda ad un istinto che non riesco a controllare. Elly balza giù dal letto e mio fratello Carey, che se ne stava seduto sul tappeto colorato, si alza di scatto.
'Aidan, che diavolo t'è preso?' chiede stupito Carey 'ci hai fatto prendere un colpo!'
I miei occhi si spostano da lui ad Elly, entrambi in pigiama. Elly, con un paio di minuscoli pantaloncini e una maglia celeste a maniche lunghe è sexy da morire. Come faccio a trovarla sexy, abituato a donne che svaligiano i negozi di intimo per trovare qualcosa che dia loro un'aria da femme fatale? Distolgo quasi subito lo sguardo da lei, non mi va che Carey capisca qualcosa, anche se sicuramente troverà la mia entrata ad effetto quanto meno strana.
'Aidan?' chiede ancora sconvolta mia cugina.
'Io... io... beh io...' sto balbettando davvero? '... scusatemi, volevo solo chiedere ad Elly di prestarmi il suo mp3, vi lascio...' dico andandomene, l'espressione ancora sorpresa aleggiante sui loro volti.

Mi sbatto alle spalle la porta della mia camera. Ma cosa diavolo mi è preso? Entrare così, nella camera di mia cugina! Ad un'ora improponibile, poi. Sto davvero dando di matto. E cosa diavolo ci faceva mio fratello lì con lei? Beh, ammetto a me stesso, la cosa non è strana per nulla. Quei due sono sempre stati legatissimi sin da piccoli, dove c'era Elly c'era anche Carey, erano l'uno l'ombra dell'altra, affini per carattere, per indole, per modi di porsi, per mentalità... non sono cambiati, decisamente, ed è normale che passino del tempo assieme non appena possono. Quello che non è normale è che la cosa mi dia tanto fastidio, che io sia addirittura geloso di mio fratello perché vorrei essere al suo posto. Perché vorrei averla io la confidenza che ha con Elly, questo rapporto così stretto e caldo e vivo. 'Sei un idiota, Aidan!' mi rimprovero mentalmente, fino a qualche anno fa te la facevi alla larga da quella peste, come puoi pretendere, ora, che ti caschi fra le braccia? Mi metto a letto, sbuffando e scaraventando via cuscini e piumone, sarà una lunga notte... e la risata sommessa di Elly dall'altro lato del muro non mi aiuterà per niente.
Sento chiacchiere e risate provenire dalla saletta gialla, i miei fratelli sono sempre stati mattinieri e staranno già facendo colazione con tonnellate di pancake e marmellata, non sono cambiati neanche ora che hanno più di 30 anni ciascuno. Ricordo con immenso piacere le nostre colazioni caotiche, quando la marmellata andava a finire tutta addosso a me e io, per vendicarmi, li inondavo di zucchero. Prendevo sempre un caffè amaro e nero come la notte e un pezzo di crostata, al massimo. E mi torna all'improvviso alla mente un piccolo elfo dai capelli rossi, che mi guardava fisso dal suo posto a tavola, seduto composto dopo l'ennesima predica di Delia sulle signorine a modo. 'Come fai a crescere se bevi solo caffè?' mi chiedeva con quelle due fossette deliziose increspate in un sorriso. È incredibile come, adesso che ci penso, non l'ho mai trovata veramente fastidiosa. In realtà l'ho sempre adorata perché era impossibile non farlo, così come ora mi è impossibile non sentirmene attratto in una maniera folle e senza senso.
Entro nella saletta piano, quasi cercando di essere ignorato, ovvio che non sarà così, Carey mi investirà con la sua solita valanga di saluti e parole.
'Buongiorno...' saluto quasi a bassa voce dirigendomi verso una sedia a tavola e senza alzare gli occhi. 'Ma buongiorno!' mi saluta Carey con un gran sorriso furbo.
'Ehi, fatto tardi stanotte?' domanda Brendan '... hai una faccia!', alzo lo sguardo verso di lui 'no, non ho fatto tardi' dico duro '... è solo che tuo fratello e tua cugina hanno deciso di ridacchiare tutta la notte nella stanza attaccata alla mia' gli racconto con un tono parecchio infastidito.
Elly alza di scatto lo sguardo dalla fetta di pane tostato che stava imburrando 'non penso proprio!' esclama decisa 'se la tua ragazza ha deciso di mollarti da solo in un grande letto freddo non è certo per colpa nostra!' dice guardandomi negli occhi con aria di sfida.
'Se tu e mio fratello non steste attaccati a fare casino pure la notte, magari si riuscirebbe a dormire...' le rispondo con tono altrettanto di sfida.
'Visto che ti manca così tanto, portatene a letto un'altra' esplode Elly 'le donne non ti mancano eh? Così magari hai di meglio da fare, la notte!'.
Carey e Brendan spostano lo sguardo stupito da me ad Elly, non riuscendo a capire perché stiamo litigando, e se lo hanno capito non lo danno comunque a vedere.
'Vostro fratello ha la luna storta stamattina' dice Elly alzandosi rumorosamente dalla tavola 'cambio aria altrimenti la colazione mi va di traverso!' ed esce fulminandomi con quei suoi pazzeschi occhi che fanno scintille.
'Ehm...' inizia Carey schiarendosi la voce '... qualcosa non va?' mi chiede con espressione interrogativa.
'Tutto a posto...' rispondo di scatto, dando sicuramente la sensazione opposta '... cos'è che non dovrebbe andare?'
'Beh...' interviene Brendan con un sorriso '... sembra di essere tornati indietro di anni, quando tu ed Elly non sapevate stare vicini senza azzuffarvi!' ed ha ragione, per un attimo mi è sembrato di rivederla, quella piccola fatina lentigginosa dallo sguardo fiero, le sue parole oggi sono state molto più dure però sì, è ancora senza dubbio quella gattina selvaggia ed orgogliosa che era da piccola. E questo pensiero non fa altro che aumentare la mia voglia di riprendere il nostro rapporto, di cominciare da capo, di sapere tutto di lei. Non mi importa né di Kate, né dei miei fratelli né di quanto lei si ostini, con cocciutaggine, a cercare di mettere a tacere le scariche di adrenalina e brividi che passano fra noi quando siamo vicini.
'Buon proseguimento...' auguro ai miei due fratelli alzandomi e dirigendomi verso l'atrio. Farò una passeggiata fino al fiume, magari l'aria gelida mi farà sbollire questa rabbia che quasi non so spiegare.
Il ruscello è placido e tranquillo, addormentato nell'aria sfumata dalla neve e dal gelo, il sole è forte ma non ancora abbastanza da far sciogliere gli argini congelati, il silenzio e la pace sono assoluti e riesco finalmente a mettere ordine nel casino che ho in testa.
'È sempre bellissimo qui, vero?' la voce di mio fratello Carey mi distoglie dal lento movimento del ruscello '... è rassicurante sapere che questo fiume lo ritroveremo sempre qui, a scorrere piano, mi dà un senso di piacevole sicurezza' tipico di Carey, vedere poesia ovunque.
'Già' rispondo piano 'tutto cambia, tutti cambiano, ma lui rimane qui, sempre uguale a sé stesso' finisco con un sospiro.
'Ti riferisci a qualcuno in particolare?' mi chiede Carey, la sua sensibilità gli permette di leggere oltre le parole dette, quelle non pronunciate 'perché pensi che mi riferisca a qualcuno in particolare?' gli chiedo distogliendo lo sguardo dal suo. Lui ed Elly hanno gli stessi occhi, sorridenti, brillanti e inquisitori.
'Non so... magari Elly?' mio fratello non è certo un tipo che ci gira intorno, alle cose, 'Elly, cosa?' domando con un'indifferenza che sono lontano dal provare.
'Aidan, sei mio fratello...' comincia Carey '... ti conosco, e capisco quando qualcosa ti confonde... o qualcuno...' eccolo, come potevo anche solo sperare che proprio Carey non capisse.
'Spiegati meglio...' gli chiedo, non volendo ancora mettere le carte in tavola. Dover spiegare quanto e perché io mi senta attratto da quella peste... non so neanche da dove cominciare.
'Dai, non vi vedete da 10 anni!' esclama mio fratello '... in tutti questi anni tu ti sei fatto vedere poco qui e, escludendo le vacanze estive e qualche festività, anche Elly ci è stata poco. È da solo un anno che abita qui...' si alza dal masso sul quale si era messo a sedere e si avvicina al ruscello, sono curioso di sentire cosa sta per dirmi.
'Elly non è più una bambina, è ancora pestifera ma non è più una bambina... questo lo abbiamo notato tutti' mi dice con un sorriso furbo '... ma credo che tu lo abbia notato più di tutti noi, e visto il rapporto che avevate in passato... beh, la cosa ti destabilizza parecchio, vero?'.
'Ottimo!' penso fra me e me, cos'altro dovrei spiegare, in due parole ha già centrato lui il problema.
'Io... io... beh...' cazzo, balletto di nuovo? Questa è una cosa assolutamente assurda, non appena si parla di Elly perdo ogni capacità di mettere assieme una frase sensata '... me ne sono accorto che è cresciuta' Dio se me ne sono accorto '... ed è sempre la solita Elly, solo che...' mi accendo nervosamente una sigaretta '... solo che ora, proprio non capisco perché, ma essermi perso tutto di qui, in questi anni, essermi perso tutto di lei... ho soltanto voglia di recuperare il tempo perduto, di conoscerla... di poter scherzare con lei, o abbracciarla, come fate tu e Brendan.'
Ci ho girato di nuovo attorno e Carey lo capisce '... sicuro che sia solo questo?' mi chiede infatti '... tu, caro fratellone, ci hai proprio perso la testa, invece!' sentenzia con un largo sorriso, poggiandomi un braccio sulle spalle.

***Come Ghiaccio E Fuoco***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora