Cap. 5

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Non appena sento la porta chiudersi alle spalle di mio cugino, cerco di fare mente locale sul da farsi ed esco quasi di corsa dalla vasca versando acqua e schiuma, un gran casino ovunque. In questo credo di essere molto simile a mio cugino Carey, ammetto a me stessa.
Mi avvicino al grande mobile scuro dove stanno sistemati tutti gli asciugamani e ne tiro fuori uno in fretta.
'Cavolo è per le mani!' penso vedendo quanto sia piccolo, a malapena mi coprirà.
'Allora, sei fuori? Guarda che sto entrando!' dice Aidan da fuori la porta.
'Sì!' esclamo alzando la voce 'ho finito. Quanta fretta.'
Non ho neanche finito l'ultima parola che la porta si spalanca di botto e non mi resta che coprirmi alla menopeggio perché mio cugino mi si è piantato davanti con aria decisamente torva.
Mi squadra con gli occhi sbarrati, dai miei capelli rossi ancora inzuppati di acqua e schiuma fino alla punta dei piedi, dove si è accumulata una piccola pozza di acqua.
'Delia domani si domanderá se non è passato uno tsunami da qui' penso ridendo mentalmente.
I suoi occhi, adesso di un duro verde metallico, scorrono sulle mie spalle nude, sul seno e sulle gambe appena coperte e si piantano sui miei occhi. Verde contro azzurro. Terra e mare... Mi guarda fisso con la bocca un po' socchiusa, sorpreso, come se fosse la prima volta che mi vede.
'E tu...' si ferma con gli occhi fissi sul mio viso come se stesse cercando di ricordare qualcosa  '.... chi diavolo saresti?'
Se non fossi così in imbarazzo giuro che mi metterei a ridere a questa domanda. Non mi ha riconosciuta! Sembra confuso ma sì, non ha idea di chi sono né tantomeno mi ha lontanamente collegata alla peste dai ricci rossi che lo tormentava anni fa.
Questo sì che è un gran colpo, per me. E non posso fare a meno di pensare che dovrei approfittarne per uscire in fretta da tutta questa situazione.
'Io... io... sono Lynny!' esclamo. Che colpo di genio, ma cosa diavolo mi viene in mente? 'Aidan, come se non mi conoscessi!'
Mi guarda quasi sconvolto, la sua bocca adesso è quasi spalancata per lo stupore, e i suoi occhi su di me diventano ancora più inquisitori.
'Lynny?! Quella Lynette O'Brien?' guarda me ma è come se rivolgesse la domanda a sé stesso.
Io non fiato per paura di tradirmi e approfitto del suo stupore per studiarlo un attimo.
È sempre alto, ma adesso non è dinoccolato come dieci anni fa. Ha le spalle larghe, ben piantato e il suo petto è solido. I capelli scuri sono meno lunghi ma sempre morbidi e con una sfumatura quasi di rosso, sembra. La mascella è più volitiva e la bocca sembra più dura, come se il sorriso l'avesse definitivamente abbandonata. Gli occhi, quegli occhi che nonostante l'antipatia ho sempre trovato bellissimi, adesso sono ancora più brillanti, ma duri e più profondi.
Guardo un punto oltre le sue spalle e penso a come tirarmi fuori da qui, subito. Cos'è che mi è preso? Spacciarmi per Lynette, Dio che idiota che sono.
'Sei... beh... sei cresciuta' le sue parole mi riportano alla realtà e lo trovo che mi guarda fisso 'sì, sei decisamente cresciuta, Lynette'.
'Maddai, davvero? Un premio per la perspicacia a mio cugino Aidan, signori!' penso divertita.
Ma perché i suoi occhi non mi lasciano? Perché continua a scorrere lo sguardo su di me, dagli occhi alle gambe e poi alla bocca? Perché pianta quegli occhi brillanti nei miei?
Forse è la stanchezza che mi trae in inganno, o forse il vapore, o il sonno che mi sta giocando brutti scherzi ma sbaglio, o vedo le sue pupille dilatarsi? Gli piace quello che sta vedendo! Si mordicchia nervosamente le labbra, ma sì... mio cugino Aidan sta flirtando con Lynette? Cioè... sta flirtando con me?!
'Nahhh... ma che mi salta in mente?' mi do della scema da sola 'sarà soltanto stanco anche lui, e vuole uscire da questo imbarazzo esattamente come lo voglio io'.
'Delia e Greg non mi hanno detto che eri qui. Non studiavi a Londra?' chiede Aidan '....e... ti ricordavo scura' disse fissandomi i capelli.
'Cazzo' pensai 'adesso mi riconosce!' mi allontano un po' da lui nella speranza, forse, di confonderlo e gli dico ridendo 'i capelli si possono tingere, lo sai come siamo noi ragazze, ci piace cambiare'.
Non sembra troppo convinto e mi fissa negli occhi dicendo a voce più bassa '...e non ricordavo che avessi degli occhi così belli'.
Ma ci sta provando? Aidan ci sta provando con me?
'Questo è lo stesso colore dei capelli di mia cugina Eleanor' dice avvolgendosene una ciocca fra le dita. Mi guarda come assorto, forse col pensiero sta tornando a quella bimba tremenda che mal sopportava da piccolo?
'Chissá che fine ha fatto quella piccola peste...' si chiede pensieroso mentre continua a tenere ancora la ciocca dei miei capelli fra le dita.
Io me ne sto lì impietrita, zitta, quasi non respiro per paura che possa scoprire che quella cuginetta pestifera è proprio davanti a lui. E poi mi batte forte il cuore, ma lo attribuisco all'imbarazzo di trovarmi chiusa in bagno con lui dopo almeno 10 anni che non lo vedo né lo sento. Sì, il motivo del mio fiato corto non può essere che questo.
E mi ha di nuovo chiamata 'piccola peste'... questo non fa che far tornare a galla la vecchia antipatia che ho sempre provato per lui.
'Sono appena rientrata da Londra' dico ritornando a quello che aveva detto prima 'ma so che a quest'ora i miei già dormono così non volevo disturbarli'.
Lynny è di famiglia ormai, quindi è normale che stia al maniero e poi è la mia migliore amica e questo convincerà Aidan sulla mia presenza qui. La scusa di Greg e Delia che già dormono, poi, è magistrale. Mi do mentalmente una pacca sulle spalle per l'ideona che ho avuto.
'Adesso se non ti dispiace...' comincio a dire nella speranza di allontanarmi in fretta da lui '...si è fatto tardi, ed è stata una giornata pesante...'.
Lui mi si fa ancora più vicino, occhi negli occhi, sento che respira più velocemente e mi guarda ancora come se stentasse a credere che io sia lì, davanti a lui.
'Beh....' dice '...non pensi che dopo tutto questo tempo ci voglia un abbraccio per salutarci come si deve?'
Un abbraccio, dice? Perché? Perché dovrebbe avere voglia di abbracciarmi? Perché lo dice con voce così morbida, così sommessa? Comincio ad avere grossi dubbi... è lo stesso Aidan che ricordo? Quello che non abbracciava neanche i suoi fratelli? Chi è questo sconosciuto che mi ritrovo davanti?
'...e poi me lo devi, un abbraccio' le sue parole mi riportano lì, davanti a lui, si è avvicinato di più a me e riesco a sentire benissimo il suo profumo: un misto di dopobarba e salmastro... e qualcos'altro, come se la sua pelle avesse l'odore del Freddo, un profumo unico, pulito... puro. Ma cosa mi prende? Me ne sto lì ad annusare mio cugino invece di scappare a gambe levate prima che mi scopra?!
'....dopo tutti i dispetti che tu e mia cugina mi avete fatto da piccole, abbracciarmi adesso per riappacificarci mi sembra il minimo' dice sorridendo.
Eccolo quel sorriso, quello che ha sempre riservato a mia zia Enya.
Solo che ora è rivolto a me, o meglio, a Lynny. Già, qualcosa è decisamente cambiato in quest'uomo e questo sorriso è merito di Lynette, peccato che ci sia il mare e centinaia di chilometri di distanza fra lei e me e questo momento... e Aidan.
'Beh...' inizio titubante '... sì certo, hai ragione. Non ci vediamo da un po' e....' non arrivo a finire la frase perché Aidan mi afferra per i fianchi e mi tira a sé, le sue braccia cingono senza sforzo la mia vita sottile ('troppo sottile' direbbero Delia e mia mamma 'Eleanor sei tanto magra da sembrare un ragazzino' mi ripetono entrambe fino allo sfinimento) e mi guarda fisso negli occhi poi scende, e il suo sguardo si ferma sulla mia bocca.
Cosa diavolo sta per fare? No... non  vorrà mica baciarmi, vero? Nahh, tutto questo è assurdo ed è impossibile che Aidan voglia baciarmi, o meglio, che voglia baciare Lynette. Ma i suoi occhi, il suo respiro e le sue braccia che mi stringono dicono esattamente l'opposto.
Nonostante lo stordimento per l'assurdità di ciò che sta accadendo riesco comunque a ricordare che quello davanti a me è Aidan, che è un musone odioso e che per anni mi ha considerata una 'piccola peste' da evitare come una piaga.
Decido fra me che è finalmente arrivato il momento di fargliela pagare, non è cattiveria ma è solo un modo per rimetterlo al suo posto... e sì, per torturarlo ancora, come mi divertivo a fare da piccola.

***Come Ghiaccio E Fuoco***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora