Cap. 24

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Quella sera decido di scendere al pub, nonostante Bronn sia dovuto andare a Dublino per un paio di giorni, ma magari incontro qualcuno dei giovani del villaggio e riesco a passare una serata piacevole. Oggi, dopo la festa di ieri sera, sono stata con la testa fra le nuvole per la maggior parte del tempo, inquieta e ho dormito solo un paio di ore. Ho cercato di evitare il più possibile mio cugino e la sua ragazza, non perché mi senta in colpa... in fondo non c'è stato proprio nulla fra noi... ma la dolcezza con cui mi ha trattata Aidan ieri sera mi ha letteralmente spiazzata. E non voglio cercare di capirne il perché, né tantomeno trovare una spiegazione al perché mio cugino sia cambiato così tanto da quel pallone gonfiato, odioso e antipatico ragazzo che ricordavo. Ci siamo incrociati a colazione, mi si è avvicinato con un gran sorriso e mi ha sussurrato con voce leggera e sexy da morire '...fatina, dormito bene stanotte?', non ho fatto in tempo a rispondere perché l'onnipresente Kate è arrivata a reclamare il suo bacio del buongiorno e ne ho approfittato per prendere un pezzo di crostata al volo e dileguarmi, nonostante lo sguardo di mio cugino mi implorasse di rimanere, racchiudendo un'infinità di parole non dette.
Quando arrivo al pub sono le dieci, ho approfittato del pomeriggio in giro per fare un po' di acquisti: qualche libro di architettura, uno di favole, due stampe e un paio di maglioni di lana morbidissima. La fortuna ha voluto che incontrassi Leena, una mia vecchia compagna di giochi di tanti anni fa con cui ho mantenuto rapporti piacevolissimi, una ragazza davvero simpatica e alla mano. Dopo aver lasciato nella sua macchina tutte le mie buste, decidiamo di avviarci assieme verso il pub, una pinta in piacevole compagnia è proprio quello che mi ci vuole.
Una dolce musica irlandese si diffonde per tutte le sale del pub e la luce soffusa delle lampade posizionate qua e là che proietta ombre eteree sui vecchi muri di pietra fa sembrare tutto più raccolto, sfumato, pacifico. Prendiamo un tavolo davanti ad una delle grandi finestre che danno sul ruscello che attraversa la piccola cittadina tagliandola in due e che passa anche dalla proprietà di mio zio. Leena ordina un paio di pinte e si stravacca sulla sedia con fare divertito 'allora...' comincia '... ho sentito che il tuo caro cuginetto è tornato all'ovile!'
Cavolo! Più cerco di non pensarci e più mi ritrovo davanti gente che non vede l'ora di ricordarmelo. Anche Leena sa dei miei trascorsi non proprio rose e fiori con quel mio antipatico cugino musone.
'Già...' mi affretto a rispondere '... ma è solo per poco'.
Per mia fortuna... 'credo stia girando un film o una serie qui nei dintorni' le spiego quasi con indifferenza. Spero che almeno lei ci caschi, perché io stessa non casco in questa mia assurda pretesa di ignorare mio cugino.
'Avete ricominciato a farvi la guerra quindi?' continua imperterrita Leena strizzandomi un occhio.
'Nessuna guerra, sono grande ormai!' già, sono grande abbastanza da capire che con lui è un altro tipo di guerra quello che vorrei. Cristo, devo smetterla. Smetterla di trovarlo sexy, smetterla di trovarlo bello, smetterla di sentirmi attratta da questo suo carattere incomprensibile, smetterla di... fissare la porta da cui è appena entrato con Ross!
Un'ossessione, ecco cosa è. Perché non passa del tempo con la sua ragazza invece di venire negli stessi posti che frequento io?
'Elly, ma ti senti?! Stai ragionando come una bambina!' mi rimprovera la mia vocina interiore.
'Ohhhh.... parli del diavolo...' ironizza Leena '... certo che però io un diavolo così sexy non l'ho mai visto!' ammette, mangiandosi con gli occhi mio cugino, ancora fermo sulla porta con un paio di suoi amici. Beh, neanche io l'ho mai visto, decisamente. Alto, occhi brillanti, un jeans, una maglia scura e una giacca militare nera. Nella sua semplicità, semplicemente da levare il fiato.
Mi sforzo di distogliere lo sguardo da lui, una fatica immensa, ma spero che non ci noti.
'Magari evitiamo di chiamarlo qui, eh Leena?' l'avverto, ma non faccio in tempo neanche a finire la frase che vedo Ross far cenno a mio cugino verso il nostro tavolo. Lo sguardo di Aidan si illumina mentre si sgancia in fretta con un sorriso dai ragazzi sulla porta e si dirige verso di noi.
'Ottimo' penso 'non posso fidarmi di nessuno, a quanto pare!' scambio un'occhiata con Leena, il suo sguardo è divertito 'magari mi spiegherai perché stai così in ansia quando tuo cugino è nei paraggi...' dice con l'aria furba di chi, invece, non ha bisogno di spiegazioni.
'Ehi bellezze!' ci saluta Ross con il suo solito fare gioviale 'avete iniziato le pinte senza di noi?' scherza. Aidan, ancora dietro di lui, mi guarda fisso. Nel suo sguardo noto un misto di piacere e lieve rabbia. Perché dovrebbe avercela con me, poi?
'Ciao Leena...' si ricorda ancora della mia amica '... salve, Eleanor' mi si avvicina per darmi un bacio sulla guancia, fremo al tocco della sua leggera barba incolta '... oggi sei sparita tutto il giorno...' mi dice piano, lo guardo negli occhi e quello che intravedo è... dispiacere? Fino a qualche anno fa avrebbe fatto i salti di gioia a non avermi in mezzo ai piedi.
'Dai...' sento Leena dire '...unitevi a noi, c'è spazio!'
Bene! Devo ricordarmi di fare i miei complimenti alla mia vecchia amica, sa sempre come mettermi a mio agio.
Nonostante la mia agitazione, che comunque riesco benissimo a camuffare, la conversazione diventa molto piacevole. Mio cugino è loquace, simpatico, brillante... tutto l'opposto di quello che ricordavo. Come può essere cambiato così tanto? O forse sono io a non averlo mai guardato da questo punto di vista? Fatto sta che questo nuovo Aidan mi piace, anche se mi destabilizza parecchio, ma poter parlare con lui così serenamente è una piacevole sensazione a cui devo evitare di abituarmi.
Anche se una domanda mi ronza in testa 'dove sarà la sua bambolina americana?', non mi va di chiederglielo e neanche mi va di pensare a quella velenosa. Come fa a starci, mio cugino? Continuo ancora a chiedermelo. Mi sembra ovvio che non faccia per lui, ma chi sono io per dirlo, quasi neanche lo conosco!
'Ti va di ballare?' la domanda interrompe il flusso dei miei pensieri, mio cugino mi sta chiedendo di ballare? Lì? Noi due? Adesso? Lo guardo quasi inebetita, certo non mi aspettavo un invito del genere, da lui poi, meno che meno. 'Io?' gli chiedo stupidamente. Ross scoppia a ridere 'Aidan, devi essere più preciso quando inviti qualcuno a ballare, potrei pensare che stessi invitando me!' scoppiamo tutti a ridere, inevitabilmente, Ross è un buffone fatto e finito. Aidan si alza lentamente e mi tende la mano, continuo ancora a fissarlo negli occhi senza muovere un muscolo: perchè ha voglia di ballare con me, mi chiedo. Il suo sguardo dolce mi invita a seguirlo, prendo la sua mano e ci avviamo verso il centro della sala, dove già un paio di coppie stanno ballando al suono di una dolce nenia irlandese.
Mi tira piano a se, e quando sono quasi incollata a lui mi rendo conto di arrivargli a malapena al mento, nonostante io sia parecchio alta rispetto alle altre ragazze. Ho la strana sensazione che i nostri corpi siano stati fatti per combaciare perfettamente, e mi do della stupida per aver fatto un pensiero del genere. Una sua mano scende sulla mia schiena e con l'altra prende una delle mie e se la porta dietro la nuca, il suo sguardo mi chiede di abbracciarlo e io non posso fare altro che accontentarlo, e sento di non aver nessun controllo sulle mie azioni, in questo momento. Mi stringe forte a sé e il piacevole calore che emana dal suo corpo mi fa salire brividi sulla spina dorsale.
'Perché mi hai evitato per tutto il giorno, Elly?' mi sussurra piano all'orecchio mentre cominciamo a muoverci lentamente al ritmo di quella dolce musica. Un lento! Sto ballando un lento con mio cugino! Non riesco davvero a capacitarmene. Noi, che ci siamo fatti la guerra per anni, adesso siamo qui, stretti quasi indissolubilmente, a ballare. E la cosa preoccupante è che questa sensazione non mi dà per niente fastidio. Come può essere? Come posso, addirittura, trovarla così piacevole? Come se fosse proprio quello che voglio, quello di cui ho bisogno?
'Io... non ti ho evitato!' dico sorridendo nervosamente '...perché dovrei evitarti, poi?' il sorriso furbo che mi rivolge Aidan mi fa capire che non si beve né le mie parole né la mia finta sicurezza o indifferenza. E come potrebbe, non me la bevo neanche io!
'Come mai Kate non è venuta?' gli chiedo per cambiare discorso, strano non vederla appiccicata a lui. E se sapesse che siamo così vicini, a ballare un lento, credo che non ne sarebbe molto felice.
'Perchè parliamo di Kate?' sussurra mio cugino '... perché non possiamo goderci questo momento?' mi sfiora il collo con le labbra, e la sua bocca sulla mia pelle lascia una scia come di lava bollente, sto perdendo il controllo... basta così poco? Sono così debole? Mi discosto da lui per guardarlo negli occhi '... ne parliamo perché, forse, è la tua ragazza?' non posso fare a meno di fargli notare tagliente.
Mio cugino contrae la mascella, sembra infastidito ma perché dovrebbe esserlo? Non è normale che io gli chieda di lei, non vedendola?
'Kate è dovuta andare a Dublino per un paio di settimane...' mi spiega '... soddisfatta?'.
'Potevi anche non rispondere eh?'  gli dico montando su tutte le furie '... è la tua ragazza, non siete assieme ora e ti ho solo domandato dove fosse!' lo mollo lì da solo, dirigendomi al tavolo.
'Leena, sono stanca...' dico raccogliendo borsa e cellulare dal tavolo '... voi continuate pure, buonanotte...' saluto, dirigendomi verso l'uscita e ignorando Aidan che mi chiama.

***Come Ghiaccio E Fuoco***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora