Cap. 17

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Salgo di corsa le scale che conducono alla loggia di sopra, ho lasciato Kate con Berta e ho detto piano a Lotty di tenerla occupata per un pezzo perché dovevo risolvere una questione con il mio agente via Skype.
Mi dirigo verso la stanza di mia cugina con piglio deciso: non le avrei permesso di dormire fuori anche stanotte, e mi avrebbe ascoltato, volente o nolente. Arrivo davanti la sua porta e tendo l'orecchio per sentire se è in stanza. Avverto una musica sommessa, dolce, e lei che ci canticchia sopra, giro piano la maniglia ed entro cercando di non far rumore. Nell'aria c'è profumo di zenzero e di altro, qualcosa di dolce, leggero, rarefatto e indefinito... credo sia il suo profumo, l'essenza di lei. Mi prendo un attimo per far vagare lo sguardo sull'intera larga stanza: un immenso letto matrimoniale dall'aria soffice ricoperto da una trapunta verde che sembra morbidissima, cuscini multicolore buttati qua e là a casaccio, un immenso tappeto ancora più colorato dei cuscini, mobili di acero candido e pareti verde brillante e vivo. Sì, se dovessi rappresentare mia cugina descrivendo una stanza sarebbe proprio così: candore e colore... accoppiata strana ma intrigante.
Non la vedo in giro, spero solo di non essere costretto a ripiombarle in bagno come la mia prima sera al maniero... 'beh, non sarebbe poi tanto male' mi dico sorridendo, poi  intravedo un'ombra sulla larga balconata nascosta da soffici tende verde pallido: deve essere lei.
Fra le pieghe delle tende intravedo una sagoma delicata la cui testa è circondata da un bagliore rosso luminoso. Devo proprio smetterla con questo misticismo, è solo mia cugina e sono venuto a farle la paternale sul fatto che non debba dormire fuori anche stanotte. Devo prepararmi alla guerra perché con quel suo caratterino sono sicuro che guerra sarà. Sposto piano le tende ma il fruscio sembra rimbombare nell'aria rarefatta di neve e lei si volta di scatto verso me.
'E tu che diavolo ci fai qui?' mi accoglie con quella 'dolcezza' che conosco tanto bene. Ci sono cose in cui non è cambiata per niente...
'Quindi è questa la tua tana?' le domando facendo un cenno alla stanza dietro le tende.
'Hai detto bene, 'mia'. Non hai ancora risposto' la sua voce è dura e gli occhi fiammeggianti 'cosa ci fai qui? La tua bambolina ti ha buttato fuori dalla vostra?'
La faccio un mezzo sorriso ironico 'no, non ci riuscirebbe, le piaccio troppo'.
Scoppia in una risata che non ha nulla di divertito 'sei un gran pallone gonfiato, Aidan, e siete proprio una bella coppia, davvero!'
Faccio un passo verso di lei e la vedo indietreggiare di scatto '...e tu, invece? Con Bronn, che coppia siete? Siete una coppia?' la incalzo, andandole sempre più vicino.
Riesce a sgattaiolare dentro e la seguo, non ho nessuna intenzione di lasciar perdere il discorso né tantomeno di permetterle di passare di nuovo la notte da lui.
Elly si ferma al centro della stanza e con le mani strette a pugno sui fianchi mi risponde, di nuovo perentoria 'non sono affari tuoi!'
Oh sì che lo sono, mia piccola peste rossa. Se ti penso anche solo abbracciata a lui mi sembra di impazzire.
'Sí che lo sono, dal momento che sei la mia 'cuginetta' e che devo tenerti d'occhio!'
Lei scoppia a ridere di nuovo, una risata aperta, cristallina e se non fosse il preludio di parole affilate come lame me ne starei lì per ore a sentirla echeggiare nella stanza dall'alto soffitto.
'Tenermi d'occhio?!' chiede lei a voce bassa che non lascia presagire nulla di buono 'non ci vediamo da 10 anni, a malapena ci sopportavamo quando avevamo la sfortuna di ritrovarci qui assieme e adesso TU vorresti tenermi d'occhio?' esplode 'il castello è tuo e vorresti avere potere di vita o di morte su tutti quelli che ci abitano? È così, Aidan?' Dio, i suoi incredibili occhi lampeggiano come temporali 'no perché, se così fosse, ti ricordo che il medioevo è finito da un pezzo!' finisce tutto d'un fiato.
Sono consapevole di starmene lì a guardarla quasi a bocca aperta ma mi riprendo subito, non posso lasciarmi intimorire da quella ragazzina.
Faccio un altro passo verso di lei, intrappolandola fra me e il bordo del letto 'adesso vediamo dove scappi, piccola!' penso.
'Io non voglio potere di vita o di morte su tutti' le dico con voce bassa 'io ho solo un'assurda voglia di baciarti!' bene, l'ho detto 'ce l'ho dal primo momento che ti ho vista in quel maledetto bagno, e non penso ad altro da allora'.
Sgrana quegli occhi meravigliosi che diventano, se possibile, ancora più azzurri, trasparenti... lo specchio delle mie parole. Arrossisce violentemente, quelle guancie di pesca che vorrei assaporare, la vedo e la sento rabbrividire. Non so perché l'ho detto, non so perché mi sono esposto così tanto ma è quello che sento di voler fare in questo momento: voglio baciarla. Per provare a me stesso che, passato il momento, riuscirà ad uscirmi dalla testa come tutte le altre. È un suicidio, già lo so, perché non sarà così: il mio è un piano destinato a fallire miseramente.
La tiro piano a me e non oppone nessuna resistenza, come se aspettasse questo momento, come se anche lei avesse qualcosa da provare a sé stessa. Le poggio piano le mani sui fianchi e la faccio aderire completamente a me, ho ancora paura che possa sfuggirmi come acqua fra le dita. La sento sospirare, e il suo respiro è l'eco del mio. Nessuna mai mi ha fatto questo effetto e sento il sangue pulsarmi forte dentro ogni singola vena, il cervello che mi esplode inondandomi di brividi non appena la sento incollata a me. Le faccio scorrere piano una mano sulla schiena, cingendola forte con il braccio libero.
'Aidan...' sussurra, a quella voce roca e leggera mi assale una frenesia che non riesco a gestire. Ho sempre avuto tutto sotto controllo, ma ora... ora sto andando letteralmente fuori di testa e quando mi mette piano le braccia al collo il mio autocontrollo va definitivamente a pezzi. Mi accarezza piano la nuca lasciandosi andare completamente contro di me: ma lo sa quello che mi sta facendo? Sono abituato alle donne e ai loro trucchi ma qui, con lei e con i suoi gesti naturali e puliti, io mi sento come un adolescente inesperto. Che sensazione assurda!
'Elly' le mormoro sfiorandole piano il morbido collo 'non scapparmi proprio adesso' ho una paura folle che lo faccia...
Mi infila le mani fra i capelli con dolcezza, sorrido pensando che la piccola Elly di qualche anno fa me li avrebbe strappati con un sorrisetto diabolico, mi stringe ancora di più e quando le sue labbra si poggiano leggere sulla mia guancia mi perdo definitivamente.
'Tesorooo!' la voce stridula proveniente dalla mia stanza è inconfondibile: Kate.
'Cristo' sospiro pieno di fastidio 'quella donna è ovunque!' ma non mi decido a lasciare andare Elly: sarebbe dovuta essere una reazione spontanea, ma le mie braccia e tutto il mio corpo non riescono a separarsi da lei.
La guardo dritto negli occhi e quello che vedo non mi piace per niente, ha lo sguardo quasi duro misto a delusione e sembra che si sia svegliata da un sogno. Sembra che sia tornata ad avere il completo controllo di sé e no, non ne sono per niente felice. Avevo fatto un passo avanti con lei ma ora sono indietreggiato di mille passi grazie a quella Barbie insopportabile che si ostina a pensare di essere la mia ragazza.
Lascia cadere le braccia allontanandosi da me e sento distintamente il vuoto che ha messo in mezzo a noi. Come se fosse andata ad anni luce via da quel posto, da quell'attimo... da me.
'Non dovevo' dice con voce ferma 'e non accadrà mai più'. La sua è una sentenza che inspiegabilmente mi ferisce più di un coltello e non ho nessuna intenzione di rispettarla, non ora che l'ho tenuta fra le braccia, così vicina.
'Lo vedremo...' le dico entrando in bagno, con le mascelle contratte dalla rabbia.

***Come Ghiaccio E Fuoco***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora