Cap. 14

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Quella parola rimbomba nel silenzio ovattato che circonda il maniero.
'Amore'?!
Mi giro piano verso il punto da cui proviene la voce, mio cugino Aidan è stato più fulmineo e lo sento esclamare sorpreso 'Kate, tu?'
Una Barbie ci viene incontro stringendosi nel suo striminzito cappottino bianco, affonda dei tacchi altissimi nella neve fresca ma sembra che neanche se ne accorga.
'E chi sarebbe questa bambolina?' mi domando con leggero senso di fastidio.
Aidan le è già accanto e la donna gli getta le braccia al collo stampandogli un grosso bacio sulle  labbra. Inarco un sopracciglio a quel gesto ma evidentemente può permetterselo no? È la sua ragazza, mi pare chiaro.
Mio cugino ha ancora gli occhi spalancati, se l'intenzione di questa Kate era quella di fargli una sorpresa direi che ci è riuscita alla grande.
'Tesoro, mi sei mancato' dice smielata con le braccia ancora strette al collo di mio cugino.
'Cosa ci fai qui, Kate?' le domanda mio cugino non ancora ripresosi del tutto dalla sorpresa.
'Aidan Aidan...' lo rimprovera dolcemente lei '... fra tre giorni è il tuo compleanno, e io sono il tuo regalo!' dice continuando a strusciargli addosso.
'Puah!' nella mia testa rido come una forsennata '... il suo regalo!' Ma questa da dove salta fuori? Da una di quelle telenovele dozzinali che tanto piacciono a Lotty e Berta?
Me ne sto ancora ferma lì a gustarmi questa bella scenetta e incrocio lo sguardo di mio cugino per un attimo. Forse è soltanto impressione mia ma non mi pare che stia facendo i salti di gioia per l'arrivo della sua fidanzatina.
Vabbè, fatti loro e io non vedo l'ora di andarmene e lasciarli alle loro fastidiose effusioni da piccioncini decerebrati.
Sto per alzare i tacchi e dirigermi alla porta di servizio della cucina quando dietro di me sento ancora quella vocina stridula, fastidiosa come unghie sulla lavagna.
'... e la ragazzina chi è?' La ragazzina chi è? Quell'insipida bamboletta slavata sta parlando di me? Mi volto lenta verso i due e guardando fisso negli occhi quella bionda insopportabile le dico con un sorriso falsissimo 'Sono la sua cuginetta, SIGNORA' calcando sull'ultima parola 'le auguro una buona permanenza qui al maniero'. 
Sento Aidan sbuffare per trattenere una risata ed entro dentro mollandoli lì. Mi dirigo quasi svogliatamente verso la cucina, è quasi ora di pranzo e sinceramente ho anche un discreto appetito.

'Lotty, Berta?' chiamo spalancando la porta 'avete fatto il picchetto di benvenuto alla nostra gradita ospite?', soltanto un sordo non capirebbe il mio tono ironico e né Lotty né Berta lo sono.
Mi siedo come al solito sul tavolo e aspetto che dicano la loro sulla nuova arrivata.
'L'abbiamo salutata, sì...' inizia Lotty '... a quanto pare è la ragazza di tuo cugino!'
'Se solo quel ragazzo si fosse deciso a mettere la testa a posto!' esclama scuotendo la testa Berta tutta affaccendata ai fornelli 'certo, a pelle quella ragazza non mi sembra adatta a lui, ma chi può saperlo? Se lo rende felice perché no?'
'Giá...' intervengo io 'Aidan è grande e vaccinato, magari la ama perché è stronza come lui!' non posso fare a meno di finire, ridendo.
'Eleanor Dylwen Tomlinson!' mi apostrofa seria Berta. Quando ne combino una delle mie sia lei che Delia mi chiamano con il mio nome per intero. 'Non ti metterai a tormentare pure quella povera ragazza?'
Ammetto che la tentazione è davvero tanta, non so perché, ma a pelle mi sembra proprio un tipo insopportabile, però tengo per me questa considerazione e con aria angelica tranquillizzo le due 'non ho nessuna intenzione di tormentarla, né tantomeno di ricominciare a tormentare mio cugino. Quindi potete dormire entrambe sogni tranquilli, voi due!'
I due piccioncini sono ancora fuori a quanto pare e decido di mangiare un boccone veloce adesso pur di non essere costretta a pranzare in loro compagnia, decisamente non ci tengo per nulla.
'Lotty, me lo faresti uno di quei tuoi insuperabili panini con pomodoro e mozzarella?' le chiedo facendole gli occhietti dolci.
'Un panino?' mi chiede stupita la domestica 'ma fra un attimo metto in tavola, mangi con Aidan e la ragazza, no?'
Ah ah ah, rischierei di soffocare al primo boccone o di perdere del tutto l'appetito: no grazie.
'Ho promesso a Bronn di fargli avere un libro e devo incontrarlo fra mezz'ora' invento sul momento 'a malincuore ma devo proprio scappare'.
Afferro il panino che Berta mi ha già prontamente preparato ed esco dalla cucina. Nel grande atrio sento il portone aprirsi, saranno quei due, e salgo i gradini delle scale a due a due per sparire da lì.

Entro in cucina con Kate che mi tiene stretta la mano, so che dovrei provare felicità... almeno un minimo... ad averla qui, ma non so spiegarmi perché quello che provo è solo fastidio. Il mio compleanno?! Il mio regalo? Come se non sapessi che è qui per tenere d'occhio la sua proprietà. Ci conosciamo da un paio di anni ma poco più di un mese fa abbiamo cominciato a frequentarci più assiduamente. Ho messo in chiaro le cose sin dall'inizio, facendole chiaramente capire che sto con lei forse perché mi sento troppo solo così, in giro per il mondo e lontano dagli affetti e dalla mia terra. Le ho quasi detto in faccia che è solo per il suo corpo che stiamo assieme, che si tratta solo di sesso.
Non so se lei abbia davvero capito come la intendo la nostra storia, ma fino ad ora mi ha fatto comodo.
Fino ad ora e... fino ad Elly. Da quando ho rivisto lei beh... Kate e le altre sono diventate, come spiegarlo, insipide e senza senso?
Ma perché poi... perché ha stravolto tutto così? Come ha fatto quella ragazzina in neanche 48 ore? Non me lo so spiegare e sono quasi terrorizzato all'idea di scoprirlo.
È lei che cerco con gli occhi entrando in cucina mano nella mano con la mia pseudo fidanzata. Ed è lei che non trovo: dove si sarà andata a cacciare? Come ha fatto a sparire così nel nulla?
'Eccovi, ragazzi!' ci accoglie Lotty con quella sua aria sempre gioviale.
'Ho apparecchiato nella saletta gialla' dice Berta 'se volete sistemarvi...' e ci fa cenno di seguirla.
'Ti raggiungo subito' dico a Kate sfilando la mano dalla sua 'prendo una birra e me la porto a tavola'. La verità è che volevo sapere da Lotty perché mia cugina non c'era, magari arriva dopo? Le cuoche hanno sempre tenuto alla puntualità a tavola e ricordo, con un sorriso, che da piccoli ci facevano la predica ogni volta che tardavamo, anche solo di un minuto. Per non parlare di Elly... quante paternali si era beccata, sull'essere puntuale, sul comportarsi come una bambina a modo ma lei, con quell'aria da piccola canaglia, se le faceva entrare da un orecchio e uscire dall'altro. Non credo proprio che sia cambiata, la solita piccola canaglia.
'Elly non pranza con noi?' chiedo alla cuoca mentre apro le ante del grande frigorifero industriale che occupa quasi tutta una parete della cucina, simulando indifferenza.
'Quella peste, non farmici pensare!' sospira Lotty 'è così magra, mangia come un uccellino! No, non pranza qui. Ha preso un panino ed è partita di corsa perché mi pare avesse un appuntamento con Bronn'.
Con Bronn? Un appuntamento? Quel ragazzo comincia seriamente ad infastidirmi. Non dovrebbe, ma sì, mi sta decisamente antipatico.
'Questo Bronn...' chiedo sempre con nonchalance '... sarebbe il suo ragazzo?'
Perché lo chiedo? Perché voglio una risposta? E soprattutto perché temo di sentirla?
'Beh, quei due stanno appiccicati appena possono' inizia Lotty.
Eccola la risposta che temevo.
'... ma no, non credo stiano assieme. Elly non ha né il tempo né la voglia, per quanto né so. E non parlo solo di Bronn, ma di tutti gli altri ragazzi. Proprio non li vede neanche, credo che al momento le interessi soltanto fare la sua strada' finisce la cuoca. Tiro mentalmente un sospiro di sollievo ma... la sua strada sicuramente non comprenderà neanche me.
Torno mesto nella saletta, già demoralizzato dal dover pranzare con Kate da solo.

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