Cap. 15

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Posteggio la moto vicino al pub, e mi dirigo verso la piccola piazza centrale. Sono stata un po' in giro per le strade secondarie sulle colline, sentivo il bisogno di stare sola con me stessa e vedere i dolci declivi ammantati di puro candore e placidi mi ha dato la serenità che cercavo.
Sono le 5 del pomeriggio quando scendo a Poltrane, ho davvero voglia di stare un po' con Bronn: gli chiederò se mi fa restare da lui per la notte. La stanza di mio cugino e attigua alla mia e sinceramente non ho per niente voglia di fare da pubblico nolente della notte di fuoco che Kate gli ha sicuramente prospettato: Dio che fastidio quella donna, e neanche la conosco!
Tiro fuori il cellulare dal mio zaino viola onnipresente e compongo a memoria il numero di Bronn.
'Ti aspetto in piazza' dico riattaccando subito. Fra noi non c'è bisogno di spiegazioni inutili, la sua compagnia è preziosa come l'aria per me e non vedo l'ora di mangiare una pizza con lui e guardare qualche film stravaccati sul suo morbidissimo divano.
'Ehilà, la mia fatina!' lo sento dire alle mie spalle dopo neanche un quarto d'ora 'facciamo un giretto per i mercatini di Natale?' mi propone. Mancano un paio di settimane al Natale ma in un piccolo centro come Poltrane, così raccolto e dove tutti sono mezzi imparentati o comunque si conoscono bene, questa festività è molto sentita. Le luminarie addobbano ogni stradina, la piccola piazza è piena di piccole lanterne decorate col vischio che illuminano ogni angolo di una luce calda e serena, e i mercatini si addentrano in ogni viuzza. Compro un paio di libri e la stampa in acquerello che ritrae il castello di Duneghan quando era all'apice dei vecchi fasti: ho sempre avuto la passione per le stampe antiche e i quadri paesaggistici. Bronn compra un chilo di dolcetti allo zenzero caldi caldi che emanano un profumo celestiale. Ahhh... io adoro il Natale, se non si fosse capito.
'Allora' esordisce Bronn sull'ingresso di casa sua aspettando che entri anche io e chiudendosi dietro le spalle la porta 'cosa mi prepari per cena? Sono già le 8' mi dice con un largo sorriso.
Come passa in fretta il tempo con lui, siamo anime gemelle e a volte vorrei davvero vederlo come un fidanzato. Ci completiamo, finiamo l'uno le frasi dell'altra, abbiamo gli stessi interessi e facciamo ironia allo stesso modo ma... non trovo quella scintilla che potrebbe farmi provare per lui qualcosa che va oltre l'amicizia. Una splendida e solida amicizia, ma non riuscirei a vedere in lui altro. Ma ci sta bene così e ci godiamo il piacere di stare l'una con l'altro.
'Ahhh...' esclamo io con un finto sguardo arrabbiato 'ecco perché mi fai stare qui stanotte: volevi la cena!'
'Fatina, lo sai che potrei mangiare pure pietre pur di stare con te' mi dice prendendomi la mano e fingendo uno sguardo innamorato.
'Non sei per niente convincente' gli dico allontanandomi 'ma visto che sono una gran generosa stasera ti faccio la pizza!'
'Uhhhh' esclama lui con occhi brillanti 'speravo che me lo dicessi'. Che scemo, penso tirandogli una botta sulla spalla mentre sento il cellulare suonare nello zainetto.
'È Lotty' dico a Bronn guardando lo schermo lampeggiante e aprendo la chiamata.
'Lotty' esclamo mentre dall'altra parte c'è tutta una serie di parole come un fiume in piena 'no, stasera non torno al maniero, mi fermo da Bronn per la notte'.
Mi viene in mente per un attimo mio cugino e la sua bambolina svampita, il pomeriggio passato in giro con Bronn mi aveva fatto scordare di entrambi. Che coppia affine! Odiosi tutti e due... sì, stanno proprio benone assieme, penso con una strana punta di fastidio.
'Beh, dì a mio cugino che avevo altri impegni' dico intanto a Lotty 'cos'è? Arrivano lui e quella biondina e ci vuole tutti a rapporto?'
Cerco di liberarmi subito da quella telefonata, rischio di infuriarmi come una iena.
'Ehi, tutto ok?' mi chiede Bronn notando i miei occhi fiammeggianti.
'Sì' lo tranquillizzo 'tutto bene. Solo che qualcuno deve ancora capire che non può disporre anche del tempo degli altri come vuole'.
'Dai' dice prendendomi una mano e tirandomi nella piccola cucina di pietra e legno 'mettiamoci all'opera'.
Mi sveglio che non sono ancora neanche le 6, mi rivesto e mette su sciarpa a cappuccio: a quest'ora fuori ci sarà il gelo. Mi avvicino a Bronn che dorme ancora profondamente sul divano e gli sfioro la fronte con un bacio leggero. Lui socchiude un occhio, stirandosi, e gli sussurro che sto andando via e di sentirci dopo. Annuisce quasi di nuovo dormendo e gli lascio un altro bacio sulla guancia un po' ruvida di barba.
Il castello sotto la cupa coltre bianca dell'alba tace. Sembra un maniero abbandonato, tutti stanno ancora dormendo e a me, sinceramente, questi momenti di totale calma e silenzio piacciono da matti. Entro piano nell'atrio e, come sempre, il mio sguardo rapito vaga su tutto. Che meraviglia, questa penombra e questa pace! Credo che prima di salire in camera mia andrò a farmi un caffè. Non so iniziare la giornata senza quella forte essenza scura e una volta in cucina metto subito sul fornello la moca e accendo la tv mettendola a basso volume.
'Quei due dormiranno ancora' mi dico pensando ad Aidan e alla Barbie 'meglio così, magari dopo i bagordi di stanotte se ne staranno a letto fino a tardi ed eviterò di ritrovarmeli fra i piedi per tutta la mattinata'.
Il caffè sta già bollendo e mi avvicino al lavello per tirar fuori una tazza e un paio di biscotti dalla scatola di ceramica che Lotty tiene lì vicino.
'Non sei ancora troppo giovane per passare la notte fuori?' domanda una voce alle mie spalle. Dallo spavento rovescio la tazza e il suo contenuto e lascio andare la caffettiera che tenevo in mano.
Mi volto inviperita verso mio cugino: che buongiorno di merda! Non potevo avere sfortuna peggiore. 'Cristo, Aidan! Evita di arrivare così alle spalle della gente!' gli dico con tono duro.
Lui mi viene vicino con aria preoccupata 'ti sei bruciata?' mi chiede facendomi girare verso lui e guardandomi le mani.
'No che non mi sono bruciata' gli dico tirando via le mani dalle sue 'ma devo rifare il caffè'.
'Ci penso io' fa lui, armeggiando con la caffettiera mentre vado a mettere più alto il volume della TV perché adesso quel silenzio è diventato fastidioso.
'La tua bella dorme ancora?' gli chiedo con indifferenza facendo un giro dei canali col telecomando.
'Sì, dorme ancora' risponde mio cugino mettendo la caffettiera sul fuoco 'e si chiama Kate' puntualizza.
Non posso fare a meno di sbuffare a ridere 'oh certo' mi scuso 'signora Kate'.
Neanche lui riesce a fare a meno di ridere, ricordando il mio primo incontro con la sua ragazza.
'Dai Elly, non ti metterai a farle la guerra come facevi con me da piccola?!' mi chiede quasi con aria di supplica.
Lo guardo fisso e con occhi duri 'no Aidan, non ho per niente voglia di fare la guerra alla tua fidanzatina né tantomeno a te' e dirigendomi verso il frigorifero finisco 'non ho tempo da perdere'.
Me lo trovo improvvisamente alla spalle 'ti ho appena detto di non arrivare così!' gli dico. Ma come diavolo fa a muoversi così in fretta e senza il minimo rumore? Mi afferra le braccia un po' con delicatezza un po' con forza 'dove hai dormito stanotte?' mi chiede guardandomi con quegli occhi verdi pieni di duro bagliore.
'Senti' inizio, non ho nessuna intenzione di sorbirmi una sua predica 'vivo qui da un anno, e non ho mai creato problemi, i miei genitori e gli zii si fidano di me e non ho mai fatto qualcosa che potesse dar loro pensieri. Cosa diavolo vuoi adesso tu?' scoppio presa dalla rabbia 'sei venuto qui a fare l'arrogante signorotto del castello? Bene, fa' pure, ma io preferisco starne fuori!' finisco con il respiro veloce.
Lui mi guarda stupito, non si aspettava che io fossi così diretta, ma si riprende quasi subito 'Bronn è il tuo ragazzo?' mi chiede facendosi più vicino.
Sento il suo corpo solido e caldo e mi dà fastidio la sensazione piacevole che mi prende al sentirlo così vicino, così aggiungo indispettita 'non è comunque affar tuo!'
La sua mano sale ai miei capelli, sfiora la spalla e si posa sul mio fianco, attirandomi ancora più vicina a lui. Dovrei allontanarmi in fretta ma non riesco a ragionare, il mio corpo non risponde più al mio cervello...
'Beh' dice sorridendo sardonico 'se lo fosse, dovrebbe cominciare a preoccuparsi per l'effetto che ti faccio...'
Ma che razza di pallone gonfiato, è diventato pure un grosso presuntuoso!
'Credo che a preoccuparsi dovrebbe essere di più la tua signora' gli dico con calma glaciale 'da quando sei arrivato non riesci a starmi lontano un attimo, Aidan'.
Eccoti sistemato, caro cugino!
Mi lascia all'istante, scuotendo la testa 'hai ragione' dice scorrendo lo sguardo dai miei capelli fino alla punta dei piedi 'ma è solo curiosità, stai tranquilla. Come potrebbe interessarmi una bambinetta che fino all'altro ieri me ne faceva di tutti i colori?'
'Tu sei proprio un grandissimo stron...' la porta della cucina che si apre non mi permette di finire il complimento e lo vedo sorridere fastidiosamente per la parola carina che mi sono dovuta rimangiare.
'Amore! Sei qui!' eccola la fastidiosa vocina di Kate 'lo sai che odio svegliarmi e non trovarti accanto a me...'
Bla bla bla, ma questa donna si rende conto delle stupidaggini che gli escono dalla bocca? Non so perché sono così prevenuta nei suoi confronti ma lei mi sta dando tanti buoni motivi per esserlo.
Per un attimo mi passa davanti agli occhi l'immagine della sua testa mollemente poggiata sul petto di mio cugino, a letto, e la cosa mi infastidisce talmente tanto che mi ritrovo ad odiarli. Cosa diavolo mi prende?
'Buongiorno tesoro' la saluta Aidan andandole incontro 'dormito bene?'
Tesoro?! Questo rammollito qui è lo stesso freddo e scontroso Aidan che ricordo io?
'Lo sai che 'dopo' dormo sempre come un ghiro' gli risponde Kate facendogli l'occhiolino.
Quasi mi va il caffè di traverso e comincio a tossire rumorosamente mentre mio cugino mi guarda divertito. Devo andarmene subito da lì prima di combinare qualche guaio.
'Bene piccioncini' dico andando di fretta verso la porta 'vi lascio', Aidan mi chiama ma faccio finta di  non averlo sentito ed esco nel grande atrio, tornando finalmente a respirare normalmente.
'Mamma mia che pesanti!' esclamo fiondandomi letteralmente sul letto, una volta sola nella mia stanza. Cosa diavolo ci avrà visto mio cugino in quella tizia? Non so per quale motivo ma lo facevo più esigente. Questa Barbie invece mi sembra senza cervello e senza personalità, certo con un corpo da paura e forme che io mi sogno ma è davvero così materialista, Aidan? Cosa farsene dopo un po' di un bel corpo senza cervello? 

Sono immersa in tutte queste considerazioni quando li sento rientrare nella loro stanza.           'Ma che diamine!' sospiro a voce alta 'me li devo ritrovare ovunque? Hanno un castello a disposizione!' spero solo che non siano tornati in stanza per il secondo round della notte di fuoco altrimenti giuro che mi trasferisco da Bronn in pianta stabile. Dapprima li sento parlare sommessi, poi ho come l'impressione che stiano alzando i toni... oddio, una litigata? Non so se per me sia peggio sentire i loro screzi o i loro gemiti! Cerco di non farci caso mentre ficco due libri da portare a Bronn ma quei due sembra che stiano alzando parecchio la voce, non riesco a capire cosa dicano né mi interessa ma ad un certo punto sento distintamente Kate pronunciare il mio nome. Che diavolo c'entro adesso io?! Ok, fatti loro e visto che sono tanto presi dalle loro scaramucce coniugali entro in bagno per farmi una doccia veloce. Devo ricordarmi di chiudere a chiave dal lato della stanza di mio cugino... ho appena fatto un passo dentro al bagno che si spalanca di botto l'altra porta.

'Ma che cavolo!' penso un attimo prima di alzare gli occhi sull'intruso o l'intrusa. Mio cugino se ne sta lì, fermo, e con soltanto i jeans addosso... 'questo è anche peggio' penso mentre i miei occhi, privi di comando, vanno subito a piazzarsi sul suo torso nudo. Mi mordicchio senza volere il labbro inferiore: spalle larghe, muscoli definiti, braccia forti, snello e... Dio mio, lo trovo sexy! Ma che mi sta succedendo? Perché mi sta facendo sentire così? Lo avrò visto decine di volte a petto nudo, da piccola, perché ora comincio a sbavare come una scolaretta in piena esplosione ormonale?
'Dovremmo finirla di incontrarci così' dice lui interrompendo quel mio assurdo flusso di pensieri '... o prima o poi mi salterei addosso!'
Lo guardo ad occhi spalancati mentre un violento calore mi sale sulle gote, sono sicura di stare arrossendo e mi odio per questo.
'Io... io...' balbetto '... io... devo andare!' finisco uscendo di corsa da lì e chiudendo a chiave la porta!
Tiro un grosso sospiro, pericolo scampato 'ma per quanto?' mi chiedo dandomi della stupida.
Vado a rinchiudermi in biblioteca a studiare un po' e riesco ad evitarli. Ma la mia fortuna arriva solo fino all'ora di pranzo, quando Berta ci chiama tutti a rapporto nella sala Gialla per il pranzo della Domenica. Con quei due? Dio, sarà uno stress e mi è già passata la fame, penso scendendo le scale veloce per non fare tardi: ci mancherebbe pure la predica delle due cuoche!

***Come Ghiaccio E Fuoco***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora