Cap. 4

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....'Cosa diavolo è successo qui?' quella voce continua, è quella di un uomo, e sembra più vicina.
E io sono terrorizzata! Mi sembra familiare ma non riesco a collegarla a nessuno che possa avere il diritto di trovarsi nel 'mio' bagno, mentre sto per addormentarmi nella 'mia' vasca.
Sento dei rumori, oltre i vetri della cabina, e vorrei farmi piccola piccola e sparire. Invece me ne sto ferma lì, col fiato sospeso, non un respiro che mi esca dalla bocca.
'Carey sei tu?' chiede intanto questo sconosciuto appena fuori dal bagno, la porta è spalancata ma io spero che non si avvicini. E se lo fa, beh... 'mi metto a gridare' penso fra me prendendo già il fiato per urlare.
'...dovevo immaginarlo! Questo casino può essere solo opera tua. Quando sei tornato?' domanda la voce. Ha un timbro profondo, un po' nasale... cavolo, ma dove ho già sentito questa voce? E perché conosce tanto bene Carey da sapere che semina casino ovunque vada?
Dovrei affacciarmi per vedere chi è ma come faccio? E se fosse uno dei suoi amici? Che razza di figura!
'Merda!' penso 'cosa diavolo faccio adesso?'
'Carey!' chiama ancora la voce 'ma ti sei addormentato lì dentro?'
Devo decidermi a rispondere. Devo farlo o mi ritrovo quell'uomo dentro la vasca.
Prendo un respiro e cerco il coraggio ma me ne esco con un flebile 'no, non sono Carey'.
Segue un silenzio interminabile: molto probabilmente anche lo sconosciuto sta cercando di capire cosa ci faccia qualcuno che di certo non è Carey, e che é evidentemente una donna, nella vasca...alle 11 di sera.
' Scusa?!', capisco già dal tono quanto si possa sentire confuso quell'uomo. Ed è esattamente come mi sento io ma mi sforzo di ripetere a voce un po' più alta 'non sono Carey'.
Altro attimo interminabile, poi 'beh, è evidente che non lo sei. Quindi ti conviene dirmi chi diavolo sei e uscire da lì, perché potrei anche chiamare la Polizia per violazione di domicilio!' mi avverte quella voce tagliente da dietro le porte della cabina.
'Polizia? Violazione di domicilio? Ma questo qui fuori deve essere uno squilibrato' penso cominciando a diventare furiosa 'non so neanche chi sia, me lo ritrovo nel bagno e sarei io quella che sta violando il domicilio?'
Attraverso il piccolo spazio fra le due ante della grande cabina si vede qualcosa. Mi avvicino lentamente alla piccola fessura  per dare un'occhiata: voglio vederlo questo idiota che mi tiene praticamente sotto scacco dentro la doccia e non uscirò da qui senza prima sapere di chi sia questa voce così dura. Cerco di mettere bene a fuoco attraverso il vapore che ormai invade completamente il bagno. Un uomo senza dubbio, alto, sicuramente molto più di me. È messo bene, sembra forte e ha spalle larghe...ok, non posso neanche lanciarmi su di lui quantomeno per stordirlo. Vedo una massa scarmigliata e morbida di capelli scuri, una mascella dura, forte, una barba incolta che fa da contorno ad una bocca non carnosa ma morbida, due labbra che in quel momento sono serrate in una piega ostile. Un naso dritto, quasi perfetto...salgo e incrocio un paio di occhi. Quegli occhi stanno fissando il punto esatto dello spiraglio dal quale si affacciano i miei. Ciglia lunghissime, occhi di un verde brillante, inconfondibile...cazzo!
' Dio santo!' esclamo nella mia testa 'cosa diavolo ci fa lui qui?'
Perché adesso, in quel preciso istante, mio cugino Aidan si trova nel mio bagno, per niente intenzionato a girare i tacchi e sparire?
'Pensa Eleanor, pensa!' devo tirarmi fuori da questa situazione che se non fosse tanto surreale e imbarazzante troverei persino comica.
'Allora, esci da sola o devo tirarti fuori da lì io?' domanda Aidan. Se anche fosse stupito quanto me il tono della sua voce è duro e tutt'altro che sorpreso.
'Non ho idea di chi tu sia' continua Aidan 'ma vedi di uscire da lì e di darmi un motivo per non denunciarti'.
Beh almeno non sa che sono io, quella 'peste' di sua cugina, parole sue. La cosa mi dá un piccolo vantaggio, questo sicuramente, ma una volta uscita e davanti a lui? Non posso uscirmene con un 'Ehi Aidan, come mai qui?', dopo dieci anni di silenzio fra noi mi sembra una domanda un pelino inappropriata.
'Ok, vengo fuori...' mi costringo a rispondere prendendo il coraggio a due mani 'ma tu devi uscire da qui... stavo facendo un bagno e di solito non lo faccio vestita' finisco ironica.
Silenzio dall'altra parte e poi 'scherzi, vero? Secondo te mi lascio fregare da una sconosciuta mezza matta?' domanda Aidan, quasi più a sé stesso che a me.
Mezza matta? Sconosciuta? Ma sta parlando di me quello stronzo?! Chi diavolo pensa di essere? No, non è cambiato di una virgola, è ancora lo stesso freddo musone che ho odiato per tutta la mia infanzia. E, a quanto pare, lo odio ancora. Bene! Ti sistemo io...
'Senti idiota, sono nuda, non so chi diavolo sei e se proprio muori dalla voglia di fare le presentazioni vedi di uscire da questo bagno' dico piena di rabbia 'stai certo che appena metto qualcosa di decente addosso verrò  a presentarmi a Sua Signoria' finisco calcando con disprezzo sulle due parole.
Te la do io, una bella lezione, razza di pallone gonfiato.
'Beh io...' lo sento bofonchiare quasi in difficoltà '...hai ragione. Esco un attimo, ma rimango dietro la porta quindi non fare scherzi' finisce mio cugino, poco convinto.
Per quanto odioso possa essere è sempre stato un galantuomo, non è cambiato anche in questo.

***Come Ghiaccio E Fuoco***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora