Cap. 23

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Quando scendo le scale sento una musica leggera da lounge provenire dal grande salone alla destra dell'atrio e un chiacchericcio sommesso che quasi la copre. Kate sarà lì ad aspettarmi assieme a tutti gli altri, ma della cosa mi importa ben poco. Spero che mia cugina abbia deciso di esserci, possibilmente senza Bronn, non so quanto potrei reggere di vederla appiccicata a lui. Ha messo su una grande festa, la mia pseudo ragazza, il genere di feste che odio ma non posso che ammirare l'impegno che ci mette nel cercare di rendermi felice. È solo che neanche io lo so cosa potrebbe davvero rendermi felice, non una mega festa, questo è sicuro.
'Bene, a noi!' mi dico a mò di incitazione spalancando le porte del salone.
E mentre tutti i miei vecchi amici partono con la vecchia canzone del '... perché è un bravo ragazzo...' io con un'occhiata squadro tutta la grande sala. Vedo Carey e Brendan con un largo sorriso stampato sul volto venirmi incontro per avvolgermi in un grande abbraccio. Non li vedo da un pezzo e mi sono mancati tantissimo, ma i miei occhi vagano ancora per la sala: cerco lei. Non so perché, non so perché ho questa ansia di rivederla, non so perché mi manca appena mi stacco da lei per cinque minuti... ma non la vedo, da nessuna parte. Invece Kate c'è, bellissima nel suo tubino nero che lascia poco spazio all'immaginazione, non è lei che voglio ma è lei che viene ad abbracciarmi stretto stampandomi un bacio sulle labbra 'auguri amore mio' mi sussurra all'orecchio.
E poi finalmente lei. La vedo venirmi piano incontro, facendosi spazio fra la folla degli invitati.
Spalanco gli occhi per la sorpresa, Dio quanto è bella!
'Aidan ti sei cacciato in un guaio bello grosso' mi dico mentre avverto già il suo profumo e non appena mi arriva vicina non riesco neanche a parlare. Come può essere? Che magia mi ha fatto quella peste di mia cugina? Possibile che io, l'uomo maturo dalle decine di donne, non riesca neanche a mettere assieme un pensiero sensato non appena la vedo?
Mi arriva davanti e guardandomi negli occhi con uno sguardo diretto mi abbraccia piano 'buon compleanno cugino...' mi sussurra all'orecchio. Sento brividi caldi salirmi sulla schiena quando mi posa la mano sul petto '... che festa, eh?' mi dice facendomi l'occhiolino. Non ho neanche il tempo di aprire bocca che si allontana come fosse stata una visione.
'Aidan, ti piace?' sento intanto dire a Kate. A cosa si riferisce, alla festa? Decisamente no. A mia cugina? Dannatamente sì.
'La festa, Aidan!' mi dice sfiorandola la guancia con una mano '... ti piace?'
Già la festa... 'sì Kate, avete fatto davvero un gran bel lavoro, grazie mille!' sento la risata cristallina di Elly e la vedo stretta forte nell'abbraccio di mio fratello '... ma quanto sei bella, Elly!' esclama Carey guardandola estasiato.
Già, è bella da levare il fiato. Quel vestito, quel corpo, quegli occhi assurdi, sembra disegnata da un grande artista e non potrei trovarle un difetto neanche a pagarlo.
'Elly, li fai ancora quei rally da delirio?' le chiede intanto Brendan.
'Certo' dice lei alzando il mento con aria di sfida '... non ti va giù che ti abbia battuto la volta scorsa sulle Scogliere, eh?' gli chiede con un sorriso furbo.
Quanto tempo hanno passato assieme quei tre in questi anni! E quanto me ne sono perso io, impegnato a seguire la mia strada. Sono così affiatati, a vederli così mi prende una strana punta di gelosia. Come posso essere geloso dei miei fratelli? Forse è perché sanno tutto di Elly mentre per me è un libro scritto in un linguaggio indecifrabile?
'Aidan!' mi chiama Carey '... hai visto quanto si è fatta bella il nostro piccolo demonietto?' dice guardando Elly con palese ammirazione.
Già, si è fatta bella... lo è sempre stata, a dire il vero, e ora quel piccolo demonio ha deciso di farmi vedere le pene dell'inferno.
'Eh già' dico fissandola da capo a piedi 'la nostra piccola Elly... sembra ieri che mi lanciava acqua dal balcone!' dico, e tutti scoppiamo a ridere al ricordo di quello scherzo che mia cugina mi fece anni fa. Bagnò libri, portatile, e me. La rincorsi per tutto il maniero e quando riuscì ad acchiapparla, nascosta in biblioteca, mi guardò con quei suoi grandi occhi azzurri e mi disse con una finta aria innocente degna della migliore attrice di Hollywood 'pensavo sentissi caldo, Aidan!'
Dio che ricordi... perché mi vengono in mente ora? Non lo so, ma la risata che sboccia lentamente sul volto di mia cugina è la cosa più bella che io abbia mai visto. Quelle fossette che ho sempre trovato adorabili, persino quando, da piccola, avrei voluto strozzarla, adesso mi fanno desiderare con tutto me stesso di riempirle di baci.
'Sto diventando pazzo!' mi dico, scuotendo la testa mentre Kate, all'improvviso mi abbraccia da dietro, reclamandomi.
Vedo spegnersi subito il sorriso sulla bocca di Elly, e la sua espressione rabbuiarsi. Possibile che sia gelosa di Kate? Beh... cos'altro potrebbe essere?
'La nostra Elly, stasera, ci ha decisamente stupiti' dice intanto Kate rivolta ai miei fratelli '...pensavo che se ne stesse sempre in tenuta sportiva!'
Gli occhi di mia cugina mandano lampi, persino Carey e Brendan capiscono che fra quelle due non corre buon sangue.
'No signora' le risponde ironica Elly '... per il compleanno del mio 'amato' cugino era il minimo. E poi, ho anche io le mie armi segrete per mettere al tappeto un uomo'.
'Uhhhhhh....' sospira Brendan, sorridendo, '...Elly, sei diventata ancora più selvaggia!'
Già, una selvaggia, bellissima gattina.
'Elly...' la chiama Bronn cingendole con un braccio la vita sottile '...balliamo?'
Li guardo allontanarsi verso il centro della sala dove un paio di coppie sono già impegnate in un lento. Ho un'insana voglia di far fuori quel Bronn, vederlo così vicino a lei, vedere come la abbraccia, come la tiene stretta, come le sussurra all'orecchio facendola ridere, mi fa diventare matto.
Dico a Kate che vado fuori sulla balconata a fumare una sigaretta, credo che sia il mio sguardo a farla desistere dal seguirmi perché dopo avermi dato un bacio sulla guancia si avvia verso i miei fratelli, impegnati in una conversazione animata con Ross.
Mi ci vuole un po' di aria fresca, fuori ha ricominciato a nevicare... 'più fresca di così' mi dico avvicinandomi al passamano in pietra che dà sul giardino di rose bianche di mia madre. Che pace che c'è qui! Il brusio all'interno arriva attutito, con la neve tutto assume contorni sfumati, persino i suoni e le risate di decine di persone che sono venute qui a festeggiarmi. Quante di queste conosco davvero? E quante mi fa davvero piacere avere qui? Avrei preferito passare il mio compleanno a bere una pinta con Ross e con i miei fratelli, e avrei preferito che ci fosse anche, e solo, Elly. Per poterle parlare tranquillamente, per imparare a conoscere la vera, nuova Elly, per farle le domande più assurde, per chiederle qual è il suo cibo preferito o il libro che ha riletto più volte. E invece eccomi qui, intrappolato in una cosa che non ho voluto, con gente che conosco a malapena. L'unica nota piacevole sono i miei fratelli, Delia e Greg, le due cuoche e lei, quella selvaggia peste rossa la cui risata filtra anche dalle pesanti tende della portafinestra, persino attraverso il silenzio ovattato della neve. Come fare a levarmela dalla testa? Sta diventando un'ossessione. Una folle e meravigliosa ossessione. Non riesco a staccarle gli occhi di dosso neanche per un momento, e quando non è con me non faccio altro che sentire il suo profumo e la sua risata ovunque. Cosa diavolo mi sta succedendo?
Vedo la tenda muoversi e... quasi avesse sentito i miei pensieri, eccola. Sbuca dalla tenda quasi di corsa, lanciando un'imprecazione, non si è accorta di me e non ho nessuna fretta di farmi vedere.
'Idiota!' la sento esclamare mentre si avvicina al passamano. È rossa in viso, le lentiggini sul naso sembrano splendere e il petto le si alza e riabbassa ad un ritmo quasi frenetico.
'Cosa le sarà successo?' mi chiedo, pieno di curiosità. E a chi sarà riferito quel complimento tanto carino? Non posso fare a meno di sorridere, è sempre stata una che non se l'è tenuta.
'Calma Elly, respira!' dice a sé stessa tirando profondi respiri. L'aria le si condensa davanti alla bocca e la vedo rabbrividire nel suo vestitino bianco leggerissimo, mi rendo conto di quanto sia folle rimanere così scoperta, a quella temperatura.
'Altri 30 secondi così e diventi un ghiacciolo' le dico da dietro, poggiandole la mia giacca sulle spalle. Si gira di scatto con gli occhi spalancati dalla sorpresa 'Aidan, Dio che paura!' esclama fissandomi come se mi vedesse per la prima volta.
'Sei islandese ma credo che solo con quel velo addosso, che fra l'altro ti sta d'incanto, persino tu potresti congelare' le dico piano con un sorriso.
Sorride anche lei, e mi si apre il cuore 'già... a volte sopravvaluto le mie origini' ammette stringendosi la giacca sulle braccia, è così piccola e alla luce della luna sembra quasi una fata dei boschi, brillante di luce propria.
Non posso fare a meno di tirarla a me 'ti scaldo un po'... stai tremando...' le dico in tono sommesso facendomela aderire addosso.
Il suo sguardo è dubbioso, la sua espressione sorpresa, ma si rilassa pian piano fra le mie braccia.
'Allora, chi è l'idiota che ti ha fatta scappare qui fuori?' lei ride piano e si scosta un po' da me 'origliavi?' mi chiede con un sorriso furbo.
'Beh, sei venuta tu qui da me' le faccio notare, riesco a concentrarmi a fatica, il suo profumo e il suo calore mi inebriano. È la prima conversazione piuttosto sensata che abbiamo da 10 anni a questa parte e io sto perdendo la testa rischiando di mandarla a monte 'concentrati Aidan, è solo tua cugina!' mi dico.
Come se fosse facile!
'Non sono venuta da te, non sapevo che fossi qui. Sei un gran presuntuoso!' mi apostrofa, ma il suo tono non è infastidito, mi sembra anzi divertito.
'Cosa ti fa pensare che non riesca a starti lontano, eh cugino?' mi chiede provocatoria. Tipico di Elly, una sfida continua, con tutto e con tutti.
'E cosa fa pensare a te di riuscire a starmi lontano?' decido di guidarlo io questo gioco, non posso permettere ad una ragazzina di fare il bello e il cattivo tempo con me. Ma davvero non posso permetterglielo? La verità è che non vedo l'ora di scoprire quanto ne sia rimasto della piccola selvaggia e orgogliosa Elly.
La stringo a me ancora più forte, se dovessi scegliere io il mio regalo di compleanno sarebbe proprio un suo bacio. Senza preoccupazioni, senza pensare a cosa potrebbe significare, senza pensare a tutto il mondo e alla gente che ci circonda, senza doverci fermare, senza la paura che lei mi sfugga, di nuovo.
'Aidan...' la sua voce mi arriva flebile, attraverso una coltre di brividi che mi invadono la mente '... la tua ragazza... sei fuori da tanto. Cosa penserà?'
Oh, ma al diavolo Kate! C'è sempre qualcuno o qualcosa che si mette in mezzo fra me e lei non appena ci ritroviamo vicini. Stavolta non lo permetterò, anche se a dividerci da Kate c'è solo una pesante tenda dorata.
'Cosa c'entra Kate, ora?' le chiedo, facendole scorrere piano una mano sulla schiena nuda, sotto la mia giacca '... la tua pelle è così morbida, Elly!' non posso fare a meno di dire, sentendola così liscia e calda sotto la mia mano.
La sento rabbrividire, ma si ostina a volermi stare lontana, a mettere Kate e altra distanza fra noi. Mai ho desiderato tanto una donna come desidero lei in questo momento. Ma non posso rischiare di farla sentire sotto pressione, ha ragione Ross, è giovane, tosta ma ingenua, confusa... e rischiare così tanto ora sarebbe un suicidio. Mi scosto un po' da lei, a malincuore, adesso sento addosso tutto il freddo della serata gelida che ci avvolge, strano che abbracciato a lei sentissi solo un piacevole e irresistibile calore. Basta solo la sua presenza a farmi sentire così?
Ma io voglio di più, solo che... devo saper aspettare. Io, il 35enne maturo, affascinante, di successo, pieno di donne... voglio aspettare. Aspettare lei.

***Come Ghiaccio E Fuoco***Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora