Cap. 28

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'Buongiorno signorina!' lo squillante saluto di Delia mi coglie di sorpresa alle spalle, mentre cerco uscire dal castello il più silenziosamente possibile, sono le 9 e dovevo immaginarmelo che sarebbe già stata in giro da un pezzo.

Mi blocco con la mano sulla maniglia del grande portone in legno di quercia, non posso far finta di non aver sentito quel vocione squillante e svignarmela e al momento la paura di ritrovarmi in giro mio cugino mi toglie la facoltà di pensare a qualcosa di sensato.

'Buongiorno Delia!' esclamo fingendo una certa fretta 'stavo scendendo al villaggio, serve qualcosa?' il tentativo di filarmela via in fretta è palese ma è difficile farla a Delia, e infatti... 'signorina, cos'è, saltiamo pure la colazione ora?' mi riprende mettendosi le mani sui fianchi con fare autoritario.
'Io... no... io... beh...' comincio a balbettare annaspando alla ricerca di una scusa che regga. Ritrovarmi di fronte Aidan sarebbe troppo. Non stamattina, non dopo quello che è successo stanotte, non dopo quello che stava per accadere e Dio solo sa come la cosa non sia andata oltre. Non ho chiuso occhio neanche per un attimo, dopo, sentivo ancora la sua bocca sulla mia, sul mio corpo... al solo ricordo un brivido elettrico mi serpeggia sulla spina dorsale lasciandomi addosso un languore quasi insopportabile.
'Elly!' la squillante voce di mio cugino Carey dalla saletta gialla interrompe i miei pensieri e la paternale che Delia sta per impartirmi '... sbrigati prima che Brendan finisca tutta la crostata di more!' mi urla divertito.
Infame! Lo sa che alla crostata di Lotty non resisto... il fatto che abbia nominato soltanto Brendan mi fa ben sperare ma il mio sollievo ha breve vita e fine tragica non appena varco, a testa bassa e sospettosa, la soglia della saletta.
Costretta dal buongiorno squillante del mio matto cugino, alzo lo sguardo titubante nella speranza di trovare soltanto loro due a tavola... e il mio cervello smette di pensare, il respiro mi si smorza in gola... un paio di occhi verde cupo, meravigliosi, non lascia il mio viso.
'Buongiorno' mormoro in un soffio prendendo posto al capotavola opposto a quello dove stanno già seduti i tre.
'Elly!' irrompe Brendan con voce divertita 'c'è anche il tavolo del patio, fuori, volendo!' ridendo alla mia presa di posizione così distante da loro.
'Siamo abituati ad averti fra i piedi già di primo mattino' dice Carey indirizzandomi un sorriso furbo '...questa distanza ci scombussola!' finisce scoppiando in una sonora risata delle sue.

Non posso fare a meno di sorridergli dietro, come faccio a resistere a quel buffone patentato? 

'Aidan...' sento Brendan rivolgersi al fratello più grande mentre mi ostino a tenere lo sguardo basso '... passi la crostata alla piccola?'

Infame, pure lui! Ma come posso affibbiargli una qualche colpa, non sa mica come stanno le cose fra me e Aidan, del resto non lo so neanche io! Noto di sottecchi Aidan che si alza di scatto, quasi non vedesse l'ora di farlo e stesse aspettando soltanto la scusa giusta, afferra il grande piatto da portata con la crostata ancora fumante e dal delizioso profumo e viene verso di me, con sguardo e passo quasi incerto, come se si aspetti che io possa scappargli da sotto il naso.

'Ecco...a te...' mi dice in un sussurro roco mentre le nostre mani si sfiorano quando ne sollevo una per prendere il grande piatto. Sembra durare in eterno, questo tocco lieve, pieno di elettricità e tensione... alzo lo sguardo e mi ritrovo a fissare i suoi occhi, che non lasciano neanche per un attimo il mio viso... occhi dolci, carezzevoli, quasi disperati... vi leggo del rimpianto. Rimpianto per stanotte? Per quello che stava per accadere? Per quello che abbiamo condiviso? Per non aver condiviso di più? Ne è pentito? Forse. Sono pur sempre una mocciosetta, ai suoi occhi, a 21 anni posso mai pretendere di far capitolare un uomo come lui? Eppure sembrava così preso, così saldo, sicuro... mentre i nostri corpi bruciavano al solo sfiorarsi. Dio, devo smetterla di pormi domande su domande, devo smetterla di pensare a lui... ma come faccio, se me lo ritrovo davanti così... con questo sorriso dolcissimo.

'Allora, è questo il tuo dolce preferito?' mi chiede con una voce talmente roca e sensuale che mi viene quasi voglia di darmi un pizzicotto per essere sicura di non star sognando questo Aidan... così diverso, così... così... mi destabilizza come nessuno mai e ne sono letteralmente terrorizzata.

All'improvviso si china leggermente su di me e mi sussurra piano all'orecchio '... non vedo l'ora di conoscere tutto, di te...', alzo di scatto la testa a quel roco sussurro che mi ha fatta avvampare, guardo in direzione di Brendan e Carey, preoccupata che possano aver notato qualcosa e sospirando di sollievo quando li vedo intenti a leggere i quotidiani che Greg ha lasciato stamane presto sul tavolo della colazione.

Lo guardo stranita, persa e smarrita... perchè parla così? Perchè vuole conoscermi? Perchè, adesso, sembra che non abbia alcuna intenzione di starmi lontano? Cosa lo spinge a cercare di riavvicinarsi in questo modo alla pestifera cuginetta che ha sempre avuto voglia di strozzare? Ancora domande, alle quali non so se mai avrò risposta...

'Elly...' mi richiama Carey '...stanotte ho fatto le 4 e passando davanti camera tua ho sentito del movimento, non riuscivi a dormire?' mi domanda con lo sguardo attento.

Sollevo di scatto la testa mentre il caffè che stavo bevendo mi va di traverso e lascio cadere il piattino con la crostata che tenevo in mano.

'Cristo!' mi dico '...cosa invento, cosa invento?', non posso mica dire a tutto il mondo che io e mio cugino ce ne stavamo chiusi in camera mia, nel pieno della notte, a... a... cavolo, quanto ci siamo andati vicini però!

'Io... io...' annaspo visibilmente sotto il peso dell'imbarazzo '... cioè, io stavo... beh... io...' il mio sguardo vola subito al volto di Aidan e quando lo vedo sghignazzare sommessamente, divertito dal mio balbettio e dal mio colorito, che deve sicuramente essere più acceso di quello di un pomodoro, mi viene voglia di strozzarlo a mani nude e cancellare quel suo sorrisetto sarcastico. 

Guardo l'orologio fingendo fretta '...oh, ragazzi, si è fatto tardissimo e ho delle cose da sbrigare giù al villaggio...' finisco alzandomi e dirigendomi in fretta verso il grande atrio '..a dopo' li saluto voltandomi indietro e cogliendo gli sguardi esterrefatti di tutti e tre i miei cugini.

Giù al villaggio si respira una calda aria di festa, Natale è quasi alle porte e tutti si apprestano a portare a termine le spese prima del break festivo. Negozi e bancarelle straripano di oggetti e clienti, dolci e fiori e libri e giocattoli... adoro il Natale, l'ho già detto? Decido di dare un'occhiata in giro, ho comprato già alcuni regali per i miei cari, per i miei genitori che verranno a passare le feste al maniero ma me ne manca ancora qualcuno, quello per Aidan ad esempio.. anche se, dopo le sue risatine sarcastiche di stamattina, sono tentata di comprargli un bel dopobarba al peperoncino.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 22, 2018 ⏰

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