Capitolo cinque: Amici?

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Sono trascorse tre settimane da quel giorno, che con tutta me stessa vorrei dimenticare, eppure la notte quando provo ad addormentarmi, inizio ad agitarmi, ed il cuore sembra voler balzare via dal mio petto. Colin dopo quella sera non mi ha più lasciata, neanche per un secondo, si è preso cura di me, come nessuno aveva mai fatto prima d'ora. É un ragazzo fantastico ed io sono molto fortunata ad averlo al mio fianco. Però ogni volta che mi stringe a sé, provo un terribile senso di colpa, perché continuo a mentirgli, non riesco a dirgli la verità su di me e sul mio passato. Ogni qual volta che provo a raccontargli qualcosa della mia vita, le parole inspiegabilmente si fermano sulla punta della mia lingua. In queste tre settimane ho visto raramente Ian, fuori dalle lezioni intendo. Vorrei ringraziarlo per avermi salvato la vita, ma ogni volta che la lezione termina, Colin è già in teatro che mi aspetta per accompagnarmi al mio dormitorio, quindi io non ho il tempo né la privacy per parlare con il signor Sanders. Detesto anche solo pensarlo, però quella sera, fra le braccia del mio odioso insegnate, io ho provato una sensazione di protezione e benessere che credevo non potesse esistere. Ma con il passare dei giorni ho iniziato a comprendere che probabilmente questo senso di benessere era dovuto al trauma dell'aggressione. In Ian in quell'instante ho visto il mio salvatore, il mio eroe. Ed è un immagine di cui non ho proprio voglia di separarmi, credo che nessun'altra ragazza possa vantarsi di questo, ho visto un Ian che altre ragazze non vedranno mai, e questo in qualche modo mi piace e mi fa stare bene. Candice da quel giorno non ha fatto altro che sentirsi in colpa, continua a ripetermi che è stata lei ad obbligarmi a fare la spesa. Al contrario io le ripeto che tutto ciò che è accaduto non è legato a lei, doveva succedere ed è successo, grazie al cielo ne sono uscita illesa. Sorseggio il mio succo d'arancia, seduta su un tavolino della mensa, al mio fianco c'è Tina, che continua a raccontarmi di come il suo insegnate di piano l'abbia rimproverata durante le lezioni. Difronte a me invece c'è Candice, che sembra persa in un mondo tutto suo. "Vi rendete conto?, E' assurdo tutto ciò"; si lamenta Tina, gesticolando animatamente; "prova a parlare con lui"; gli consiglio con diplomazia; "è un uomo troppo severo ed autoritario, non è affatto in grado di sostenere un dialogo"; mi spiega sbuffando; "sei fortunata tu. La signorina Janin è adorabile"; afferma dando un morso al suo panino. Ha proprio ragione, la mia insegnate di canto è una delle donne più gentili che io abbia conosciuto, è sempre disponibile e cortese, non è semplice trovare insegnanti come lei qui al campus. "Candice, stai bene?"; Le domando un po' preoccupata, è davvero insolito che lei stia così a lungo in silenzio; "Sì, ho solo un po' di mal di testa"; cerca di rassicuraci, ma con scarsi risultati, io e Tina non siamo delle bambocce, intuiamo che c'è qualcosa che non va. "Questo pomeriggio dopo le lezioni vi va di uscire?"; Propone Tina con entusiasmo, cercando di coinvolgere Candice; "io ci sto"; rispondo osservando Candice, in attesa di una risposta anche da parte sua; "va bene, dove andiamo?"; Replica sorridendo. Finalmente dopo una lunga giornata la vedo sorridere. "Potremmo andare al bowling, farai venire anche Colin ed i ragazzi?"; Mi domanda Tina sbattendo velocemente le ciglia. Scuoto la testa ridendo; "vuoi che venga Dean?"; Le chiedo sfacciatamente, riuscendo così a far colorare le sue guance di rosso fuoco; "no, che dici?"; Domanda balbettando. Io e Candice scoppiamo a ridere, e la nostra amica ci rimprovera cercando in tutti modi di farci smettere. "La nostra Tina ha una cotta"; la canzona Candice; "penso solo che sia carino"; si giustifica ricoperta d'imbarazzo. Mentre le mie amiche battibeccano, io guardando l'ora sul mio cellulare, e mi rendo conto che io e Tina dovremmo correre per la lezione di recitazione. "Dobbiamo andare in teatro"; ricordo alla mia amica, con una certa fretta; "qualcuno qui ha fretta di andare dal suo tenebroso insegnate"; si prende beffa di me Tina. La osservo inclinando la testa, con leggero cipiglio; "non è il mio insegnate tenebroso. Mi ha solamente salvato la vita"; preciso infastidita. Ormai quasi tutti qui al campus sono a conoscenza del mio incidente, ed Ian è ancora più soggetto alle attenzioni delle ragazze, tutti vorrebbero passare una notte con l'eroe del momento. "Il tuo eroe"; continua a prendermi in giro Tina, ridacchiando. "Andiamo stupida"; le dico colpendole un braccio, incitandola ad alzarsi dalla sedia. Salutiamo Candice, ed a passi veloci raggiungiamo il teatro. "Dovresti ringraziarlo, il signor Sanders intendo"; dice ad tratto Tina, mentre camminiamo verso l'ultima lezione della giornata. Ho parlato molto di lui in questo periodo, sopratutto con Tina, Candice sembra più restia a parlare di Ian, sembra quasi infastidita quando lo faccio. Tina è a conoscenza dell'astio che Colin prova verso il mio insegnate, ma lei sostiene che io debba comunque ringraziarlo. Ed io sono d'accordo con lei. "Hai ragione, ma ogni volta che provo ad avvicinarmi a lui, compare Colin, ed io non voglio discutere con lui"; le spiego con rammarico; "Colin deve fidarsi di te. Il signor Sanders è il nostro insegnate, è vero ha la fama da playboy, però deve avere fiducia in te. Tu non cederesti mai alle avance di uno come lui"; replica sorridendo debolmente, mentre io annuisco leggermente, sospirando. Entriamo in teatro, ed Ian è sopra il palco, in tutto il suo splendore. Lo fisso un po' ammaliata, è davvero complicato togliergli gli occhi di dosso. Lui è come una calamita, è attraente ed anche se non lo desidero affatto, mi ritrovo sempre a guardarlo. "Salve ragazzi"; ci saluta calorosamente, fissando me per qualche fugace istante. "Oggi assegnerò le parti per lo spettacolo"; ci comunica con entusiasmo, prendendo un foglio dalla tasca dei jeans. Tutti i ragazzi del corso sono trepidanti, sopratutto le ragazze, considerato che la ragazza che sarà la protagonista dovrà provare insieme a lui tre volte a settimana. "Tina, tu sarai la migliore amica della protagonista, ovvero Kira"; dice indicando la mia amica, che desiderava quella parte, continua a ripetermi che è perfetta per lei; "Megan"; richiama una ragazza del corso, una di quelle che morirebbe pur di avere la parte da protagonista, infatti al momento è raggiante di gioia e piena di speranze; "tu sarai Sandra, la strega, quindi il personaggio cattivo". Ed ecco che i sogni di una povera ragazza si frantumano, è infuriata ed è molto tangibile. "John, tu sarai il protagonista maschile, Harry"; il mio compagno annuisce e batte il cinque al suo amico. "Rachel"; mi richiama con voce più roca e profonda, osservandomi con una strana intensità; "tu sarai Rebecca"; afferma lasciandomi senza fiato. Spalanco i miei occhi, mentre il resto delle ragazze presenti blaterano fra di loro, adirate e piene d'invidia. Mi ha dato la parte da protagonista, non credevo proprio che potesse accadere una cosa del genere. Ero assolutamente convinta che quella parte l'avrebbe data ad una delle sue allieve civette che continuano ad adularlo. "Ora vi consegnerò i copioni, così inizierete a provare". Il signor Sanders distribuisce ad ognuno di noi i copioni. Ancora non riesco a metabolizzare che ha scelto proprio me come interprete di Rebecca. Leggo alcune pagine del copione, non so se sono pronta per un simile impegno. "Allora, la trama la conoscete già. Lei è una comune umana, e per caso incontra John che è un licantropo. Inizialmente lei l'odierà, ed intraprenderà una relazione con il fratello di John, che sarà Ryan"; ci spiega brevemente, rammentandoci un po' la storia. Le prove iniziano, John e Ryan provano subito la scena dove i due fratelli si litigano furiosamente per il cuore della ragazza. Sono molto bravi a recitare, non ho la minima idea se sarò alla loro altezza. "Qui adesso dovrebbe entrare in scena Rachel"; li interrompe Ian, richiamando me con un cenno della mano; "tu devi separarli, e fuggire insieme a Kurt, il fratello minore"; mi spiega con aria professionale, è raro vederlo così serio, non mi dispiace affatto questa versione di lui; "ma lei ama Harry"; preciso non ricordando bene la scena, l'ho letta velocemente qualche minuto fa; "sì, è vero. Ma lei ha paura, molta paura dei sentimenti che prova per il fratello cattivo"; la sua voce è profonda esattamente come il suo sguardo, e le sue parole sembrano rivolte a me e non a Rebecca. Ma la mia è solo una assurda sensazione. Prima di provare la scena, prendo un bel respiro profondo e ripeto a me stessa che posso farcela. Alla fine delle prove, tutti i miei dubbi si sono affievoliti, ero preoccupata per nulla. Il signor Sanders mi ha guidato passo dopo passo, ed adesso sono molto più sicura ed a mio agio sul palco. L'unica nota acida di tutta questa situazione sono le ragazze del corso, che continuano a bisbigliare fra loro, Tina ha sentito che una di loro ha insinuato che io ed il signor Sanders abbiamo una relazione, per questo motivo ha dato a me la parte da protagonista. Quanto invidiose e inette sanno essere le ragazze, in queste situazioni. Il teatro si svuota, ed io rimango da sola con Ian, Colin stranamente non è qui, ed io ne approfitto per parlare con lui. "Salve". Sono nervosa, i suoi occhi sono puntati su di me, ed è maledettamente serio; "c'è qualcosa che non va?"; Mi domanda un po' freddamente; "perché ha dato a me la parte da protagonista?"; Domando a bruciapelo, provocandogli un leggero sorriso; "perché la protagonista ti somiglia. È determinata, forte, coraggiosa ed orgogliosa, esattamente come te"; replica smorzando una debole risata; "pensa davvero questo di me?"; Chiedo con il cuore a mille. Scruto il suo viso, palpitante e nervosa; "sì, in realtà penso tante altre cose di te..."; La sua frase rimane in sospeso, quando come un fulmine, dalla porta del teatro compare Colin; "piccola scusa sono in ritardo". I miei occhi che fino ad un secondo prima, guardavano con intensità il mio professore, adesso si spostano sul mio ragazzo; "arrivo Colin"; dico un po' accigliata, rivolgendomi nuovamente verso il signor Sanders. Il suo viso è crucciato, quasi infastidito dall'arrivo del mio ragazzo; "questa sera vorrei che venissi qui per continuare le prove". Annuisco debolmente, devo rassegnarmi all'idea che dovremmo passare molto tempo insieme. "A stasera allora"; quasi sussurro; "a stasera"; mi saluta sorridendomi debolmente. Lascio il teatro insieme a Colin, e sempre insieme a lui ci dirigiamo verso il bowling. I ragazzi sono già tutti lì, hanno iniziato a gareggiare fra loro, abbiamo diviso le squadre fra ragazzi e ragazze, ed ovviamente noi ragazze li stiamo stracciando. "Voi ragazze non eravate scarse negli sport?"; Chiede Michael sconvolto dalla nostra bravura; "sei un vero maschilista, meriti di perdere"; ribatte Candice, da vera femminista. Colin è al mio fianco, ha parlato poco tutto il pomeriggio, questo un po' mi preoccupa; "c'è qualcosa che ti turba?"; Gli domando facendomi spazio fra le sue braccia; "non voglio che questa sera rimani da sola con quello lì"; mi confessa con un tono brusco; "è il mio insegnante. Dio Colin, ti fidi così poco di me?"; Chiedo adirata, allontanandomi da lui; "non mi fido di lui"; afferma cercando di arrampicarsi sugli specchi; "sono solo scuse. Tu è di me che devi fidarti"; ribatto con aria cupa; "hai ragione, scusami piccola". Le sue labbra si poggiano sulle mie, e percepisco ancora molta tensione in lui. Il resto del pomeriggio trascorre con serenità, ma fra una risata e l'altra il tempo è volato via. Sono le sette, ed io ho un appuntamento, mi correggo ho lezione con il signor Sanders. Saluto i miei amici, e dico a Candice di aspettarmi sveglia, così appena torno possiamo guardarci un film insieme. Colin mi accompagna fino al teatro, e prima di lasciarmi andare le sue labbra mi baciano con ardente passione. Il teatro è ancora buio, ma non appena inizio a guardarmi attorno un po' intimorita, le luci si accendono di colpo, illuminando l'intero palco, dove c'è Ian, che non riesce a smettere di sorridermi. "Mi ha spaventata"; dico in tono un po' sarcastico, salendo sopra il palco. "Scusa non volevo"; si affretta a dire, un po' dispiaciuto. "Si sta davvero scusando?"; Domando incredula. É lui lo stesso professore che una volta con arroganza disse che non mi avrebbe mai chiesto scusa?; "Non provocarmi ragazzina, o mi pentirò di averlo fatto"; mi ammonisce sfoggiando il suo ghigno sfacciato. "Prima d'iniziare due regole importanti"; esordisce avvicinandosi a me; "prima regola qualsiasi cosa io ti suggerisca tu devi farla"; roteo gli occhi un po' seccata, ma annuisco, è lui il capo qui dentro. "Ad esempio è vietato roteare gli occhi"; mi rimprovera un po' divertito; "regola numero due, ti proibisco categoricamente di chiamarmi Signor Sanders fuori l'orario delle lezioni io per te sono Ian"; chiarisce, lasciandomi un po' perplessa. Penso sia più corretto mantenere un rapporto più distaccato e professionale; "ho ventotto anni, non cinquanta"; si affretta a precisare notando la mia evidente difficoltà ad accettare la sua richiesta. Quindi ha ventotto anni, avevo quasi ragione io, ho vinto la scommessa con Tina. "Hai fame?"; Chiede ad un tratto, mentre tiene fra le mani il suo telefono; "in effetti sì"; ammetto mentre il mio stomaco borbotta; "ordino due pizze"; afferma digitando un numero. Ian ordina due pizze semplici, e mentre aspettiamo la cena, iniziamo a provare. Mi spiega brevemente come impostare la mia voce, e come coinvolgere il pubblico difronte a me. "Guarda devi sempre guardare davanti a te"; mi suggerisce sfiorando la mia vita. Respiro profondamente, e per qualche secondo perdo del tutto la concentrazione. "Avete ordinato voi le pizze?"; Urla da lontano il fattorino, che tiene fra le mani le nostre calde e fumanti pizze. "Sì eccomi". Ian scende dal palco e corre a prendere la nostra cena. Io intanto cerco di impormi un autocontrollo, non posso tremare ogni qual volta le sua mani mi sfiorano, siamo qui per recitare, qui dentro è tutta una finzione. Anche i suoi occhi ed i miei che vivono quasi in simbiosi, si guardano sempre, ed è quasi impossibile separarli.

A secret love- Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora