Capitolo ventidue: Un ballo gelido

476 53 14
                                    

I preparativi per il ballo sono davvero estenuanti. Sono ore che io e le mie due migliori amiche ci prepariamo. Abbiamo iniziato con la manicure, sia ai piedi che alle mani. Adoro il rosso fuoco delle mie unghie, si abbinerà perfettamente al mio candido vestito bianco come la neve. Adesso Tina sta aiutando Candice con l'acconciatura. Questa sera sarà una serata oltre che divertente molto romantica. Non vedo l'ora di ballare insieme ad Ian. Ricordo il nostro primo ballo insieme, eravamo fuori dalla palestra, e lui mi stringeva a sé ed io come una foglia tremavo fra le sue braccia. Quello è stato un momento che non potrei mai dimenticare, è uno dei più intimi e preziosi che ho trascorso insieme a lui. "Ci sarà la neve finta"; esordisce Tina con entusiasmo, continuando a pettinare i capelli di Candice, che ogni tanto distorce il suo viso a causa della poca delicatezza della nostra amica. "Sarà strano vedere la neve qui a Los Angeles"; affermo prendendo il mio abito per il ballo dall'armadio, facendo molta attenzione a non rovinarlo. "Non vedo l'ora di scatenarmi"; esclama Candice scattando una foto a se stessa e Tina. "Ragazze ci pensate che per quattro lunghi anni la nostra vita sarà sempre così?"; Domanda Tina poggiando la spazzola sul tavolo della stanza. Ci penso eccome, ogni giorno della mia vita. Non potevo desiderare di meglio, ho la certezza che per quattro anni la mia casa sarà questa. "Ragazze volevo dirvi quanto sono felice di avervi incontrate. Siete le sorelle che non ho mai avuto"; dico rivolgendomi ad entrambe. Ci guardiamo con commozione, e senza neanche chiederlo, ci riuniamo in un caloroso abbraccio collettivo. "Vi voglio bene"; ci sussurra Candice. È così confortante sentirsi parte di una piccola famiglia. Sento che mi potrò fidare sempre di loro, e che niente sarà in grado di separarci. Asciughiamo i nostri occhi leggermente commossi, riprendendo questi preparativi infiniti. Qualche ora dopo siamo pronte, e piene di euforia, non vediamo l'ora di vedere i nostri cavalieri, di ballare e scatenarci per tutta la notte. Ci guardiamo tutte e tre allo specchio, scattando un centinaio di foto, alcune serie altre buffe. Non riusciamo a smettere di ridere e, nonostante con questi abiti sembriamo delle vere principesse, il nostro portamento e i nostri atteggiamenti infantili e buffi rivelano tutt'altro. Candice sta per scattare l'ennesima foto, richiamando me e Tina. "Urliamo ballo d'inverno"; ci ordina stampandosi un'enorme sorriso sulle labbra; "ballo d'inverno"; urliamo all'unisono, sorridendo come ebeti. Queste foto sono proibite, nessuno le dovrà mai vedere, sono davvero imbarazzanti. Ma credo che una volte che le stamperemo le conserverò con avidità, poiché ritraggono la nostra vera essenza, quello che siamo e la nostra felicità. Amo le foto proprio perché riescono a catturare un attimo fugace, donandogli l'eternità. Le nostre risate si fanno più acute, però ad un tratto qualcuno bussa violentemente alla porta, e le nostre risate mutano in un sorriso appena accennato. "Apro io"; dico dirigendomi verso la porta dell'appartamento. Apro quest'ultima ritrovandomi faccia a faccia con Joseph. "Ciao è ancora presto per il ballo"; lo saluto, ricordandogli che l'appuntamento con gli altri ragazzi è previsto fra un'ora. "Non andrò a nessun ballo"; esclama infuriato, facendosi strada nel nostro appartamento senza il mio permesso. "Sei una sgualdrina"; urla contro Candice, tirando contro il muro quello che sembra essere il diario personale di lei. La mia amica lo fissa inerme ed incredula. "Come ti permetti? Esci subito da casa nostra"; gli intimo con aria seria, difendendo a spada tratta la mia migliore amica. "Non difenderla. È una bugiarda ed ha mentito anche a te"; replica con occhi furenti e la voce velata di dolore. "Che stai dicendo?"; Chiedo confusa mentre il mio cuore inizia sobbalzare fuori dal mio petto. Ad un tratto la mia mente rievoca l'immagine di lei nell'ufficio di Ian, e spero con tutto il mio cuore che Joseph non si riferisca a questo. "La tua amica è andata a letto con il tuo ragazzo". Il mio respiro si spezza così come il mio cuore. Mordo il mio labbro, trattenendo a fatica le lacrime che minacciano di esplodere dal mio viso. Mi sento come se mi avessero pugnalata dritta al cuore. È come se ad un tratto il mondo si fosse sgretolato sotto i miei piedi, lasciandomi cadere vertiginosamente dentro ad un profondo baratro. "Devi credermi, è stato molto prima che tu e lui vi metteste insieme". Percepisco le parole della mia amica come un fastidioso fruscio, simile al ronzio di un'ape. Entrami mi avevano giurato che non mi avrebbero mai ferita, ma le loro parole erano vane e sporche di bugie. "Non voglio più vederti"; Urla Joseph contro Candice, uscendo dalla nostra camera pieno di amarezza. La vita è davvero imprevedibile, tutto può mutare all'improvviso. Fino a pochi secondi fa ero una ragazza felice, ed ero piena di certezze. Sapevo che loro erano la mia famiglia, adesso invece non provo più nulla se non rabbia e risentimento. "Rachel ti prego parlami"; mi supplica Candice, provando a prendere la mia mano. "Mi fidavo di te. Invece tu mi hai mentito tutto il tempo. Cosa dovrei dirti? Al momento ti guardo e vedo solo una bugiarda". Trasformo il mio silenzio in parole dure e pungenti. Tina si accorge che il mio stato privo di emozioni in realtà cela tanto dolore, e si affretta a prendermi la mano. "Andiamo via, la tua rabbia annebbia ogni tuo singolo pensiero"; mi consiglia coscienziosamente la mia amica, trascinandomi fuori dall'appartamento, lasciando lì Candice. Doveva essere la nostra serata, eravamo pronte a divertirci, lasciandoci i doveri alle spalle, invece nulla di tutto ciò accadrà. "Mi sono fidata di entrambi. Che stupida"; mi accuso con le lacrime agli occhi, mentre Tina continua ad accarezzarmi la spalla. "Non fare così"; mi sussurra abbracciandomi dolcemente. "Li odio. Odio loro, questo college e la mia vita". Mi lascio andare, non posso più trattenere le mie lacrime. Gli occhi mi bruciano esattamente come lo stomaco, e l'unica cosa che vorrei fare al momento e strapparmi di dosso il vestito e chiudermi dentro la mia stanza, e non vedere più nessuno. "Asciuga le tue lacrime. Sistema il tuo trucco e vieni con me al ballo"; mi consiglia Tina, strofinando i suoi pollici contro il mio viso sporco di mascara. "Non ci riesco"; ammetto con voce tremante. "Sei Rachel Walters. Tu puoi fare tutto. E poi devi parlare con Ian". È sempre così saggia, però alle volte mi piacerebbe che non lo fosse. "Voglio solo picchiarlo"; ammetto stringendo i miei pugni. "Fallo. Però dopo parla con lui". Annuisco debolmente, prendendo un lungo respiro profondo per calmarmi. Tina dopo avermi consolata e rassicurata, ha chiamato Dean dicendogli che sarebbe venuta al ballo insieme a me, rinunciando in questo modo alla sua entrata romantica al fianco del suo cavaliere. Quando le ho chiesto perché lo ha fatto mi ha risposto che era sicura che io avrei fatto lo stesso per lei. Questa sera sento di aver perso una amica. Mi fidavo di Candice, e purtroppo la fiducia è sempre stato un elemento precario, ed adesso che si è spezzato non credo che si possa aggiustare o rimettere insieme. Tina pazientemente ha sistemato nuovamente il mio trucco, ed ora siamo entrambe difronte l'entrata della palestra. Io continuo a tremare, ho quasi la nausea ed ho paura di incontrare i suoi occhi senza riuscire a dirgli addio. La musica è già alta, il dj ha appena cambiato canzone, tutti ballano e schiamazzano, c'è confusione al centro della pista da ballo, e di lui non c'è traccia. "Siete qui"; esclama Dean, reclamando con evidente bisogno la sua ragazza; "Tina vai insieme a lui"; le consiglio modulando la mia voce, in modo da farla apparire limpida e tranquilla; "sei sicura?"; Chiede lei continuando a preoccuparsi per me; "sì hai fatto tanto per me, adesso divertiti al fianco del tuo cavaliere"; affermo guardando Dean che mi sorride smagliante ed energico. Fra un'ora dovremmo suonare, ma io non ho le forze necessarie per cantare difronte l'intero college. Tina mi lancia uno sguardo comprensivo e con riluttanza mi lascia da sola. Con un fastidioso nodo al petto mi allontano dalla palestra, camminando verso il cortile. Non ho una metà designata, ho solo voglia di camminare e liberarmi di ogni singolo pensiero. "Ti ho vista scappare. Che ti succede?". Alle mie spalle c'è Colin, immediatamente mi volto verso di lui, mostrandogli il mio viso stravolto e angosciato. "Ti ha fatto del male non è così?"; Mi domanda consapevole che l'unico essere a questo mondo in grado di provocarmi un dolore simile è solamente Ian. Ad un tratto qualcosa dentro di me mi spinge verso di lui, per cercare confronto fra le sue braccia, le stesse che una volta mi accarezzavano e mi amavano. "Va tutto bene. Ci sono io con te"; mi sussurra tentando di confortarmi. Ma in realtà sono consapevole che nulla va bene, non in questo momento almeno. "Entra insieme a me, e concedimi un ballo"; mi propone prendendo il mio viso fra le sue mani, regalandomi un dolce sorriso che riaccende una fioca fiamma di luce. "Ed Irina?"; Chiedo rammentandogli della sua dama; "lei non sarà mai te"; risponde guardandomi intensamente dritto negli occhi. Perché non posso amare lui? Perché sono condannata ad amare un uomo che non cambierà mai, che continuerà a vivere di menzogne e sotterfugi?. Insieme a Colin ritorno in palestra, dove tutti si divertono e urlano pieni di gioia. "Balliamo"; esclama il mio amico prendendo la mia mano, trascinandomi senza il mio volere verso il centro della pista da ballo. La musica che stanno suonando è vivace, e Colin continua a farmi muovere, nonostante io non e abbia la minima voglia. All'improvviso però cambiano canzone, e l'atmosfera muta divenendo intima e romantica. Tutti i cavalieri stringono fra le loro braccia le loro dame, ed io con imbarazzo guardo Colin. Lui scuote il capo e mi sorride porgendomi la mano. Titubante ed insicura accento il suo invito, e in pochi secondi mi ritrovo a ballare un lento fra le sue braccia. Poggio la mia testa sulla sua spalla, senza mai smettere di pensare che questo sarebbe stato il lento che avrei dovuto ballare insieme ad Ian. Rialzo i miei occhi verso l'alto, ritrovandomi difronte la figura imponente ed infuriata di colui che mi ha spezzato il cuore. "Dobbiamo parlare"; dice afferrando il mio braccio. Colin con irruenza lo trattiene, minacciandolo con un solo sguardo. "Tu fatti gli affari tuoi ragazzino"; gli intima Ian, spingendolo indietro guardandolo ferocemente. "Colin va tutto bene"; lo tranquillizzo, scegliendo di seguire Ian. Usciamo dalla palestra, allontanandoci da essa in modo che nessuno possa vederci o sentirci. Siamo fermi difronte la grande quercia, che riesce a nasconderci. Il mio sguardo su di lui è truce e severo, e vorrei urlare contro di lui fino a perdere la voce, ma non ci riesco poiché le forze mi hanno abbandonata. "Posso spiegarti tutto". Sapevo che si sarebbe giustificato con delle parole alquanto banali e scontate. "No che non puoi. Non hai la minima idea di come mi sento"; ribatto gesticolando furibonda e ferita. "Ti prego Rachel lasciami parlare"; mi supplica avvicinandosi a me; "mi hai umiliata. Mi hai sempre mentito. Su cosa si basava la nostra storia?"; Chiedo ormai sul punto di crollare. "Non mi fido più di te"; affermo con voce calma, osservando il suo viso contrarsi e distorcersi in una smorfia sofferente. "Ti prego Rachel. Lasciami spiegare". I suoi occhi mi supplicano e sono sul punto di piangere. Lo guardo e vorrei con tutta me stessa perdonarlo. Mi addolora vederlo ridotto in questo stato, e vorrei porre fine a questo strazio, ma so anche che rimanere al suo fianco sarebbe una tortura, perché ogni istante mi domanderei cosa stia facendo e con chi sia. E questa non sarebbe vita. "Lasciami andare. Ho bisogno di stare da sola"; gli chiedo con rammarico, nonostante una parte di me non vorrebbe. "Non posso Rachel. Io non ti lascio andare". In questo modo sta solo rendendo tutto ciò più complicato. "Non riesco nemmeno a guardarti adesso"; urlo in preda ad una straziante crisi di nervi. L'osservo e riesco solo a immaginarlo mentre bacia la mia migliore amica, mentre labspoglia facendola sua. La collera divampa furiosamente dentro di me, accecando ogni barlume di ragione. "Io ti odio Ian. Odio ciò che sei, ciò che fai. E più di ogni altra cosa odio me stessa per essermi illusa". E mentre le mie parole fluiscono dalle mie labbra, con ira ed ormai priva di senno, mi scaglio contro di lui, colpendolo più e più volte, mentre lui mi afferra cercando di farmi calmare. Ma in questo modo non fa che peggiorare la situazione, e per respingerlo lo spingo via con irruenza, e violentemente, ricoperta di rabbia e odio, colpisco la sua guancia destra. Il suo volto si distorce, ma non vi sono reazioni da parte sua. Rimane in silenzio scrutandomi sconvolto. "È finita Ian"; dico con voce decisa e ferma, ma con una viva paura negli occhi e il desiderio di perdonarlo. Entrambi ci guardiamo negli occhi per qualche intenso secondo e sia i miei che i suoi sono lucidi e addolorati. Ho appena detto addio all'unico uomo che abbia mai amato con passione, devozione e tenerezza. Non so dove abbia trovato la forza e il coraggio di farlo, ma l'ho fatto davvero. E quando una delle lacrime, che a fatica trattenevo, scivola sul mio viso, mi volto fuggendo via, dalla festa e da lui. Mentre continuo a correre lontano da tutti, con gli occhi offuscati per via delle lacrime, non smetto neanche per un istante di sperare che lui mi fermi, che corra da me e mi baci con intensità, mettendo a tacere i miei continui dubbi. Ma ormai sono arrivata al mio dormitorio, e quando mi volto come fece Orfeo per ammirare la sua Euridice, mi rendo conto che non c'è nessuno. E questa volta in me davvero muore qualcosa.

A secret love- Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora