Capitolo undici: Sbalzi d'umore

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Oggi è lunedì, ed il weekend è ormai un'ombra, esattamente come la perfetta giornata trascorsa con Ian. Candice è tornata, e mi ha raccontato che si è divertita molto a casa dei suoi nonni, e le dispiaceva molto che io non ero lì insieme a lei. E' stato davvero difficile mentirle, raccontandole che per il giorno del ringraziamento non ho fatto altro che guardare Teen Wolf alla televisione, quando in realtà ho trascorso la giornata più bella della mia vita, insieme all'uomo di cui potrei anche essermi innamorata. Tutto è così confuso, ostico e tremendamente complicato. Quando trascorro il mio tempo insieme ad Ian io mi sento me stessa e sento di essere libera di poter fare tutto ciò che voglio. Con lui mi sento viva e felice, peró inevitabilmente poi arriva quel momento in cui siamo costretti a tornare ai nostri veri ruoli e alle nostre rispettive vite. In questi giorni ho conosciuto un Ian completamente diverso. Un Ian che riesce a provare forti sentimenti, un Ian passionale, premuroso e dolce. In questi due giorni però non ho fatto altro che torturarmi, domandandomi se tutto quello che mi ha mostrato non sia solo frutto di un copione messo in atto ed ideato solo per conquistarmi. La realtà é che per quanto io lo desideri, non posso fidarmi completamente di lui, devo pur considerare quella sua tendenza d'amare troppo ogni tipo di ragazza. Lui è un predatore, lo è sempre stato, non posso illudermi che sia proprio io quella ragazza che sarà in grado di cambiare la sua natura, riuscendo a farlo innamorare sinceramente. In questi giorni ho provato a chiamare Colin, ma non risponde alle mie chiamate, non ho idea di cosa stia succedendo fra di noi, ad un tratto, senza alcuna plausibile spiegazione sta crollato tutto. Fra poco devo andare a lezione di canto, lì lo vedrò e spero di chiarire ogni cosa con lui. Tengo molto a Colin, e non voglio perderlo, lui è l'unica certezza che ho al momento, che ho mai avuto in questa vita, in realtà. Sarei una vera inetta se mi lasciassi sfuggire un ragazzo come Colin. Quello che c'è stato fra me ed Ian è stato solo un momento di debolezza, so che non succederà mai più. Aver tradito Colin con lui è un'azione che io stessa trovo riprovevole, e non esistono giustificazioni che possono discolpare il mio atto. Però sentivo che dovevo farlo, per una volta volevo sentirmi libera. Ho vissuto una vita intera richiusa in bolla di vetro, sognando qualcosa di travolgente che mi facesse comprendere cosa volesse dire vivere e non sopravvivere. Per diciotto anni non ho fatto altro che trascorrere ogni singolo giorno, aspettando che quello successivo sarebbe stato avventuroso, migliore o quantomeno diverso. Per diciotto anni mi sono illusa, e nel medesimo instante in cui Ian ha teso la sua mano verso di me, io non ho esitato ed ho colto quella proposta di vita che ho sempre aspettato. Provo molti sensi di colpa, perché il mio gesto potrebbe fare soffrire Colin, e potrebbe fare soffrire anche me ed Ian. Però ero stanca dell'aria viziata e asfissiante di quella bolla. Per una volta, una sola ed unica volta, mi sono concessa di uscire da lì. Candice questa mattina non avrà lezioni, quindi le lascio un bigliettino dove l'avviso che ci incontreremo questa sera a cena. Esco dall'appartamento, ho un terribile nodo allo stomaco ed ho paura di quello che accadrà fra me e Colin non appena ci incontreremo. Arrivo puntuale alla lezione della signora Janin. Ancora ci sono pochi studenti ai loro posti, ma Colin è già lì, e non mi piace affatto l'espressione impressa nel suo volto. A passi lenti mi avvicino a lui, sedendomi al suo fianco come sempre. "Ti ho chiamato"; dico freddamente, poggiando il mio libro sul banco, senza riuscire a guardarlo negli occhi; "ero impegnato"; borbotta acidamente, come se gli desse fastidio perfino la mia presenza. "Che ti succede?"; Gli domando alzando la voce, attirando involontariamente l'attenzione degli studenti seduti vicino a noi. Il viso di Colin si contrae, così come i muscoli delle sue braccia. Violentemente e con furia, colpisce con il suo pungo il mio banco. Sobbalzo all'indietro, sbarrando sia i miei occhi che la mia bocca. Sono praticamente sotto shock, non avevo mai visto il mio ragazzo in questo stato, ho come la sensazione che sappia ciò che ho fatto. "Colin"; sibilo deglutendo a vuoto, ancora terrorizzata. Tutti guardano verso di noi, ed alcuni trovano anche divertente questa situazione. "Che succede?"; Gli chiedo con voce tremane, mentre i miei occhi iniziano a pizzicarmi; "Ally è incinta. Ecco cosa succede"; urla infuriato, più con se stesso che con me. Adesso però improvvisamente comprendo ogni cosa. Le loro discussioni private, il malumore di Colin e il modo in cui mi ha totalmente ignorata. Un velo nero discende ad un tratto sulla mia vita felice insieme al ragazzo perfetto. "Da quanto tempo?"; Chiedo provando a trattenere le lacrime; "quasi tre mesi. Prima che tu ed io ci mettessimo insieme"; mi spiega frustrato ed accigliato. Sposto il mio sguardo altrove, e chiudo per qualche attimo i miei occhi, sperando che tutto questo sia solo un terribile incubo. "Che intendi fare?"; Tiro sul col naso, voltandomi verso di lui con aria devastata; "è mio figlio. Cosa posso fare?"; Domanda retoricamente. E' combattuto e non è affatto pronto per un simile evento, però conosco bene Colin, lui non abbandonerà mai quel bambino, perché lui è buono e fa sempre la cosa giusta. "E noi due?"; Gli domando con una terribile voglia di scoppiare in un fiume di lacrime; "non lo so. Non so più nulla adesso"; replica osservandomi dispiaciuto e devastato. Accarezzo il suo viso delicatamente, e non riuscendo più a reggere il peso di tutta questa situazione, mi alzo dalla sedia, correndo fuori da quell'aula divenuta all'improvviso troppo opprimente. "Rachel"; mi richiama la signorina Janin, dal momento che ho sorpassato la sua figura, senza darle spiegazioni. Mi soffermo davanti la porta di un'aula, e senza riuscire più a trattenere le lacrime scoppio a piangere. Appoggio la mia schiena contro il muro, e mi lascio andare. Il mascara cola dai miei occhi macchiando il mio viso, ma non m'importa perché l'unica certezza, l'unica cosa bella della mia vita è appena svanita nel nulla. Avrei potuto costruire tanto insieme a Colin, ma adesso tutto quello che avevo progettato è mutato in qualcosa d'impossibile ed irreale. Stringo i miei pugni, con la terribile voglia di gridare. E proprio quando sto per crollare, quando il mio dolore è divenuto più grande poiché si è unito a ricordi passati ancor più dolorosi, lui esce dall'aula difronte a me. Il mio eroe, l'unico che in fondo mi ha sempre salvata in modi sempre differenti. "Che ti succede?". Non appena mi scorge, si precipita da me, avvolgendomi fra le sue braccia. Io non riesco neanche a rispondere, sprofondo nel suo petto, e mi perdo in lui e nel suo calore continuando a piangere. "Rachel dimmi che ti succede, così mi fai spaventare"; dice prendendo il mio viso singhiozzante fra le sue mani. Mi osserva accigliato e preoccupato, ed io vorrei tanto parlare ma non ci riesco, perché al momento ho solo una gran voglia di piangere, urlando al mondo che sono stufa di soffrire. "Vieni con me nel mio ufficio"; mi consiglia, guardandosi attorno, per accertarsi che nessuno ci veda. Per fortuna adesso sia insegnanti che studenti sono dentro le loro rispettive aule. Ian mi fa accomodare dentro il suo piccolo ufficio, e mi suggerisce di sedere sul suo piccolo divanetto in pelle; "allora vuoi raccontarmi cosa ti è successo?". Ripropone la sua domanda, ed io questa volta sospiro, cercando di rispondere. Goffamente tento di asciugare il mio viso tutto pasticciato, ma lui prende le mia mani e si sofferma a guardami intensamente. "L'ex ragazza di Colin aspetta un bambino da lui"; gli rivelo continuando a piangere. L'espressione di Ian adesso è sorpresa e sconvolta. Non dice nulla, forse non ha idea di cosa dire in certi casi. Ma teneramente mi abbraccia, accarezzando i miei capelli. Ed io sfogo tutta la rabbia ed i dolore che ho dentro. Non prova a raccontarmi la storiella che andrà tutto bene, e questo lo apprezzo molto, perché la troverei alquanto ridicola. "Adesso calmati. Devi essere forte. So che lo sei"; mi sussurra dolcemente asciugando lui i miei occhi rossi e completamente inondati di lacrime. "E se non lo fossi Ian?"; Chiedo retoricamente, agitandomi sempre di più; "ascoltami"; mi ordina continuando a tenere il mio viso fra le sue mani, obbligandomi a guardare i suoi penetranti e splendidi occhi azzurri; "tu sei la ragazza più forte e caparbia che io abbia mai incontrato. Non devi farti abbattere da una storia d'amore andata male. Ce ne saranno altre, più belle e più travolgenti, sei giovane e bella devi solo avere pazienza". I suoi occhi sono carichi e vivi, e con tutto se stesso si sta sforzando di strapparmi un sorriso. Scosto le sue mani dal mio viso, senza riuscire neanche a smorzare il più lieve dei sorrisi. Al momento vedo solo tutto nero e opaco. "Perché mi sono illusa che Colin non mi avrebbe abbandonata?. Ormai dovrei essere abituata a questo"; farfuglio tirando sul con naso, distogliendo lo sguardo da Ian. "Di che parli?"; Mi domanda istintivamente, premendo la sua mano sul mio braccio. "Di tutti quelli che puntualmente mi abbandonano Ian. Mia madre, mio padre. E tutte quelle famiglie che non mi hanno più voluta adottare. Sono complicata difficile e..."; Ian mi interrompe poggiando il suo dito indice sulle mie labbra; "e intelligente e soprattutto bellissima"; continua al mio posto, mettendomi a tacere definitivamente. Sono immersa nei suoi occhi che mi scrutano con dolcezza e sofferenza; "Rachel quelle persone hanno perso l'occasione di conoscerti, sono loro ad aver perso qualcosa. Non si sono mai resi conto di quanto tu sia preziosa e rara. Colin è un pazzo a lasciarti andare via così, in fondo potrebbe crescere suo figlio continuando a stare insieme a te"; dice mentre io continuo ad osservarlo accigliata e confusa. "Io non potrei mai rinunciare a te"; mi rivela con aria sofferta, spostando il suo sguardo afflitto altrove. Velocemente mi alzo da quel divano, ho sofferto abbastanza per oggi, non posso sopportare anche il rimpianto per non avere scelto lui. "Devo andare"; dico frettolosa, cercando di non far guizzare il mio sguardo sul suo volto ammaliante. Come un fulmine esco dal suo ufficio, correndo verso un posto sicuro, un luogo dove posso starmene da sola. Ian non può parlare in quel modo, noi due non possiamo stare insieme neanche se lo volessimo, perché è proibito. In questo modo mi fa solo del male. Ci facciamo solo del male. "Rachel, fermati". Quella che mi sta chiamando è la voce di Colin. Nonostante sia in collera con lui, mi fermo e lentamente ruoto il mio busto verso la sua direzione; "non ho voglia di parlarti"; gli dico con schiettezza, serrando le mie labbra; "io ti amo"; esclama di colpo, gettando sulle mie spalle altro carbone ardente; "Colin, ti prego. Così mi fai ancora più male"; lo supplico cercando di fargli comprendere che questa situazione è dura anche per me; "ma noi possiamo farcela"; ribatte cercando di persuadermi; "non posso rinunciare a te, ma tu devi avere pazienza". Guardo il ragazzo davanti a me, lui è sempre lo stesso Colin innamorato di me, quello che mi faceva ridere e che ha passato intere giornate cercando di conquistare il mio cuore. Non posso rinunciare a lui, perché fin da bambina sognavo di trovare qualcuno come lui, che mi amasse e che non sarebbe stato capace di lasciarmi andare. Non posso mandare tutto all'aria perché abbiamo incontrato un ostacolo nel nostro cammino. "Va bene Colin"; annuisco osservandolo rassegnata e lievemente afflitta. E' giusto che io lo perdoni, perché lui non è il solo ad aver commesso degli errori. Almeno lui è riuscito ad ammettere i suoi. Devo lasciarmi alle spalle tutto quello che è successo fra me ed Ian, ed andare avanti insieme a Colin. Il mio ragazzo mi avvolge fra le sue braccia, ed io ricambio il suo tenero abbraccio. Chiudo i miei occhi e cerco di spazzare via dalla mia mente le immagini ed i ricordi che ho di Ian. Riapro i miei occhi e con mia grande delusione mi ritrovo a guardare l'uomo che con tutta me stessa cerco di dimenticare. Lui mi osserva fra le braccia del mio ragazzo, debolmente mi sorride con amarezza e distorce il suo viso in una smorfia di dolore. Chino il mio sguardo sul pavimento, è difficile per me chiudere un capitolo della mia vita che in fondo non è mai iniziato davvero. Forse se avessi avuto qualche anno in più, e non fossi stata una sua alunna le cose tra me ed Ian sarebbero andate diversamente. Ma il destino ha deciso così, ed io non posso far altro che accettarlo. "Andiamo al bar del campus?"; Chiedo a Colin intrecciando la mia mano con la sua; "sì andiamo"; replica lui sorridendomi lievemente. Mi volto un'ultima volta verso la direzione di Ian, ma lui non c'è più e nonostante io abbia preso la mia scelta, quella più corretta, sento dal profondo della mia anima di aver commesso un errore, al quale non potrò mai più porre rimedio. Io e Colin ci sediamo in uno dei tavoli del bar del campus, con noi ci sono anche i ragazzi della band e Tina, che è praticamente incollata a Dean. "Chi sono adesso i piccioncini?"; Chiede Colin schernendo i nostri amici; "Non vedevi l'ora di prenderci in giro"; afferma Dean ridendo divertito; "puoi scommetterci"; ribatte Colin, mangiucchiando le patatine del suo piatto; "l'unico senza dama sono io"; si lamenta Michael. Fra lui e Candice le cose non sono andate come speravo, lei non è una ragazza semplice e Michael non rientrava nei suoi standard, e poi Candice è una ragazza molto indipendente e libera, più di tutte noi, un ragazzo per lei è solo un ostacolo. Per lei però è facile pensarla così, non è mai stata completamente sola, ha due genitori che la amano e la sostengono qualsiasi scelta lei prenda. "Dovresti iscriverti su un sito d'incontri"; gli consiglio in tono di beffa, trattenendo una piccola risata; "lascia Colin e fuggi via con me"; mi propone in tono teatrale, alzandosi in piedi, quello sciocco di Michael. Scuoto il capo scoppiando a ridere; "oh mio Romeo"; replico mettendo una mano sul mio cuore; "giù le mani Mike, lei è mia"; ribatte Colin divertito. Mi mancavano questi momenti con i ragazzi e Colin, avevamo proprio bisogno di un po' tranquillità. Continuo a ridere insieme ai miei amici; "dovevate vedere la sua faccia, quando ha scoperto che dentro la stanza c'ero io"; ci racconta Tina, parlando della sorpresa che ha fatto a Dean ieri sera. Per un breve istante mi soffermo a guardare la porta del bar, e proprio in quel momento entra Ian, e non è da solo. E' in compagnia della signorina Janin. Li guardo corrugando la fronte, iniziando a torturare il mio labbro inferiore con i denti. Lei continua a ridere, e lui sembra sereno e tranquillo. Non ha fatto caso alla mia presenza è troppo preso dalla sua nuova conquista. Percepisco uno strano malessere e fastidio, e non riesco a distogliere i miei occhi da lui. Una stretta allo stomaco mi soffoca, stritolandomi l'addome. "Non sto tanto bene"; dico a Colin all'improvviso; "vuoi andare via?"; Mi domanda con premura; "sì"; rispondo secca e decisa, con il viso sconvolto e pallido. Colin si alza prima di me e prende la mia mano accompagnandomi fuori dal locale. Ho appena avuto un attacco di gelosia. Ho perso totalmente il controllo. Il mio cuore è diviso fra due persone, è spezzato a metà e devo decidere a chi dei due andrà per intero. Sembrava una scelta semplice, già stabilita. Ma non è affatto così, perché i sentimenti umani sono fin troppo complessi, e vanno ben oltre le regole da seguire. Ormai i miei occhi non vedono più Ian come il mio insegnante, loro lo vedono come il ragazzo che mi ha salvata dalla monotonia, colui che ha preso a botte il mio aggressore ed il ragazzo che ha provato a cucinare per me, ma che alla fine ha combinato solo un disastro. E adesso, nonostante io abbia scelto Colin, vedere Ian insieme ad una donna che potrebbe sostituirmi con assoluta facilità, mi rende terribilmente indecisa e sofferente. Ed all'improvviso niente sembra essere più razionale. Neanche la mia coscienziosa scelta. 

A secret love- Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora