Capitolo ventisei: Identità

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Forse la vita quando decide di mettere nel nostro cammino degli ostacoli in realtà ha in mente per noi qualcosa di grande, speciale e forse straordinariamente unico. Voglio credere che Ian sia il mio grande progetto, qualcosa che nessun'altro può avere, la mia rivincita dopo una vita di sconfitte e fallimenti. Adesso sento che non mi manca nulla, ho tutto ciò che una persona possa desiderare. Un amore profondo, degli amici leali e sinceri ed una famiglia, quella che desideravo, quella che non avevo mai avuto. Forse non conoscerò mai i miei genitori naturali, forse non saprò mai chi è la mia vera madre, ma tutto questo non m'importa perché quello di cui ho davvero bisogno è tutto qui, proprio davanti ai miei occhi. Ognuna delle persone che amo oggi è qui insieme a me per festeggiare l'entrata della primavera, un po' all'improvviso abbiamo deciso di organizzare una specie di campeggio, è leggermente improvvisato e poco organizzato ma ci stiamo divertendo davvero molto. I ragazzi della band, tranne Colin, sono qui e proprio in questa occasione di festa voglio dir loro la verità su me e Ian. Sono stanca di nascondermi, in fondo loro sono come dei fratelli per me e sono certa che posso fidarmi di loro, non nego che siano infantili ma sono dei bravi ragazzi. Ovviamente a questa pazza gita non potevano mancare Paul e Phoebe, sono una coppia bellissima e spero con tutta me stessa che il mio amico riesca a trovare il coraggio di sposarsi, mi piacerebbe tenere fra le braccia un piccolo Paul o una piccola Phoebe. Osservo tutti i miei amici tenendo fra le mani un bicchiere colmo di birra. Sorrido, e per la prima volta in diciannove anni sono sinceramente felice e completamente realizzata. "Non ubriacarti". Alle mie spalle compare Ian, che delicatamente poggia le sue mani sui miei fianchi, provocandomi come sempre una leggera scarica elettrica; "Quando diciamo la verità? Ho voglia di baciarti"; mi sussurra all'orecchio stringendo le sue mani sui miei fianchi, facendomi solbazare leggermente in avanti; "Anche adesso"; rispondo ridendo della sua impazienza. Michael e Paul stanno facendo amicizia, sembra che la loro avversità a causa del barbecue li stia legando. Tina invece è incastrata fra le labbra di Dean, quei due non vivono un attimo l'uno senza l'altro, mentre Candice continua ad aggirarsi intorno alle tende un po' in imbarazzo per via della presenza di Phoebe, nonché la sorella del suo ex fidanzato. "Ragazzi mi ascoltereste un attimo?". Richiamo la loro attenzione e prontamente si affrettano tutti ad ascoltarmi, puntando i loro occhi su di me, e questo mi provoca un po' di agitazione; "Alcuni di voi conoscono questo mio segreto, altri invece no. Credo sia giusto che voi, che siete come una famiglia per me, sappiate tutti la verità"; dico leggermente nervosa guardandomi attorno per studiare i volti di tutti. "Puoi rivelare velocemente che hai una relazione con il signor Sander così possiamo ritornare a litigare con il barbecue?"; Domanda ad un tratto Michael approfittando della mia piccola pausa di silenzio. Spalanco i mei occhi con stupore, incredula di ciò che ho appena sentito; "come sapevi?"; Chiedo tenendo la bocca dischiusa; "pensavo fosse chiaro a tutti"; replica sorridendomi divertito, allentando la mia tensione. "Perfetto adesso baciami"; esordisce Ian afferrandomi per la vita con irruenza; "baciala Ian"; urlano tutti all'unisono, sghignazzando come delle scimmie impazzite. "Accontentiamoli"; dico sottovoce a Ian che, senza farselo ripetere una seconda volta, preme le sue dolci e morbide labbra sulle mie che sono sempre liete e pronte ad accoglierle. Tutti applaudono divertiti, ed approfittano della situazione di confusione per crearne dell'altra. Paul e Michael dopo centinaia di tentativi riescono ad accendere miracolosamente il barbecue, e dopo una lunga attesa finalmente le nostre pance sono state soddisfatte. Il sole è ancora alto in cielo e approfittiamo del momento di luce e relax raggiungendo il lago poco lontano dal nostro accampamento. I ragazzi non appena arrivano vicino le rive del lago si gettano senza alcun esitazione fra le acque calme e, continuando ad incitare noi ragazze a raggiungerli, nuotano e si divertono fra loro. Ian non sembra neanche un insegnante in questo momento, riesce ad integrarsi bene fra quelli che potrebbero essere anche dei suoi alluni. "Li raggiungiamo?"; Mi domanda Phoebe tentata dai richiami continui da parte del suo ragazzo; "vai tu per prima, io devo ancora ponderare"; le rispondo ridendo. Lei mi lancia un sorriso e senza esitazione corre letteralmente verso il lago raggiungendo Paul, che l'accoglie stringendola a sé. Osservo anche le altre ragazze gettarsi in acqua, ed io tentennante rimango a fissarli. Ho sempre amato l'acqua, ma c'è qualcosa che mi turba in questo preciso momento, nonostante sia felice e soddisfatta di ciò che sono riuscita ad ottenere dalla vita, c'è qualcosa che mi manca, è una sensazione strana ma c'è un tassello della mia vita che è rimasto vuoto, ho delle domande a cui non ho mai avuto delle risposte e sento che c'è una persona nella mia vita che conosce le risposte che tanto bramo. "Ciao piccola Rachel"; sgrano i miei occhi piena di gioia, non posso credere che sia venuto. "Justin"; urlo dalla gioia stritolandolo fra le mie braccia; "speravo che venissi"; gli dico con entusiasmo senza riuscire a smettere di ridere; "eccomi qui, come stai?"; Mi domanda accarezzando la mia guancia dolcemente; "benissimo adesso"; replico voltandomi istintivamente verso Ian, che è distratto a giocare con Paul. "Non immagini neanche quanto io sia felice per te. Certo adesso ignorerai il tuo migliore amico"; scherza stampandosi sul viso un'espressione affranta; "sai che non succederà mai. Ti ho pe caso ignorato da quando ho perdonato Ian?"; gli domando colpendo il suo braccio; "no, è vero sono stato io ad ignorarti per via del lavoro e della mia nuova fiamma"; replica scrollando le spalle, come se la sua rivelazione fosse scontata e senza importanza. "Come si chiama?"; Quasi urlo in preda alla gioia; "si chiama Pr...". Le parole del mio amico si affievoliscono non appena la mano di Ian si poggia sulle mie spalle; "è arrivato il poliziotto"; borbotta poco amichevolmente il mio ragazzo. Di sfuggita osservo il suo viso e noto, oltre ai suoi capelli bagnanti che lo rendono ancor più sexy, uno sguardo abbastanza teso. "Ciao Ian, sono contento che avete chiarito ogni cosa"; dice Justin per allentare la tensione che ha creato Ian. "Sì immagino". Percepisco del sarcasmo nel suo tono di voce e non gradisco affatto che si comporti in tal modo nei confronti di Justin. "Scusa il mio ragazzo Justin, è un po' idiota". Mi allontano da Ian a braccia conserte e con tanta rabbia dentro. Non riesco a comprendere per quale assurda ragione si comporta con così tanto disprezzo nei confronti del mio migliore amico, eppure gli ho spiegato molte volte che lui è un amico d'infanzia, è come un fratello per me. "Rachel"; mi richiama Ian; "che vuoi?"; Rispondo apparentemente calma; "perché sei andata via?"; Mi domanda confuso. Rido con lieve sarcasmo, ritornando seria di colpo; "non posso credere che tu mi stia facendo questa domanda"; commento alquanto infastidita. "Il tuo amico ha le mani lunghe"; afferma irrigidendosi. È geloso perfino di Justin, ma questo dettaglio non può che farmi sorridere. "Sei geloso di lui?"; Chiedo divertita. Ian corruga il suo sguardo osservandomi con perplessità; "perché non dovrei? Insomma ti guarda come se fossi la sua amante". Adoro la sua gelosia, mi piace osservare come il suo viso si contrae quando è arrabbiato. "In effetti lui mia ama"; gli rivelo di colpo lasciandolo senza fiato e parole. Il suo viso è stravolto, continua a guardarmi sottecchi ma non dice nulla; "mi ama come un fratello può amare una sorella"; specifico avvicinandomi a lui, che continua a guardarmi con severità; "Justin non è mai stato interessato a me e c'è un motivo ben preciso"; accarezzo il suo viso contratto sorridendogli; "Justin è gay ha compreso di esserlo quand'eravamo solo dei ragazzini delle medie, non è mai stato un segreto e credevo che l'avessi compreso". All'improvviso il viso di Ian si rilassa, ma è in imbarazzo; "adesso mi sento un vero idiota"; mi rivela sospirando rumorosamente; "non sembra affatto gay"; si giustifica osservando il mio amico da lontano che ride e scherza con Tina e Candice; "è colpa della divisa che indossa. Ma posso assicurarti che è gay". Un po' tutta questa situazione mi diverte, è così assurda e surreale, è vero Justin è davvero un bel ragazzo ma se lo si guarda con un pizzico d'attenzione in più si intuisce che non ha nessun interesse verso le ragazze, però Ian era talmente accecato dalla gelosia da non rendersene conto. "Ora però vieni insieme a me a fare il bagno"; quasi mi supplica prendendo la mia mano; "no, sono ancora vestita"; gli faccio notare cercando di dissuaderlo; "non è importante"; afferma ghignando malvagiamente. Scuoto il capo spalancando i miei occhi intuendo le sue intenzioni. "No. Ian ragiona"; lo supplico provando ad allontanarmi da lui. Opporsi a lui però è un compito davvero arduo, poiché è più veloce, muscoloso e alto di me. Con irruenza e senza alcuna fatica mi carica sopra le sue spalle, provo a dimenarmi con aria disperata, ma con scarsi risultati; "lasciami"; gli intimo urlando, attirando l'attenzione di tutti. "Va bene"; afferma lasciando la sua presa, facendomi cadere però dentro le acque fredde del lago. "Piaciuto il bagnetto?"; Domanda ridendo come un matto. L'osservo sottecchi e, con intenzioni poco amichevoli, gli porgo la mia mano fingendo di aver bisogno di lui per rialzarmi. Ian l'afferra, e non appena lo fa lo spingo contro di me, riuscendo a fargli perdere l'equilibrio; "siamo pari adesso"; commento vittoriosa, osservando il suo corpo accanto al mio; "non ti facevo così vendicativa"; dice guardandomi divertito. "Per la cronaca sei più bella completamente zuppa"; comprendo dal suo tono di voce che vuole provocarmi; "comunque hai pensato alla mia proposta?"; Mi domanda divenendo serio ad un tratto. Annuisco debolmente accennando un sorriso; "da domani possiamo cercare insieme un appartamento che sarà solo nostro"; affermo gettandomi fra le sue braccia che mi accolgono. Il sorriso di Ian non era mai stato così luminoso, ed io non ero mai stata così raggiante in tutta la mia vita. Vivrò insieme all'uomo che amo, mi sveglierò ogni giorno al suo fianco e la sera mi addormenterò fra le sue braccia. "Ti amo"; mi sussurra poggiando entrambe le sue mani sul mio viso; "ed io amo te"; rispondo senza mai staccare i miei occhi dai suoi. Con tenerezza poggia le sue labbra sulle mie, e lentamente ancora distesi sulle rive del fiume, approfondiamo quel bacio che diviene sempre più passionale. La sua lingua calda accarezza la mia, e le sue mani, che sfiorano il mio corpo, mi provocano brividi su tutto il corpo. "Piccioncini venite, stiamo facendo la foto di gruppo"; urla Dean interrompendo il nostro idilliaco bacio. Raggiungiamo i nostri amici e, riunendoci tutti in un grande gruppo, ci mettiamo in posa per scattare una foto. Io sono al fianco di Ian, che mi stringe a sé, non guarda neanche l'obbiettivo è troppo impegnato ad ammirare me che sorrido con imbarazzo verso la fotocamera di Michael. La sera non tarda ad arrivare, e tutti noi ci riuniamo intorno al fuoco che ha acceso Dean. Michael suona la chitarra e tutti noi cantiamo intorno al fuoco arrostendo un po' di marshmallow. Seduto alla mia destra c'è Justin, alla mia sinistra c'è invece Ian che continua a mangiare caramelle come se fosse un bambino durante la notte di Halloween. "Kit-Kat non ti strafogare, poi ti ritornano i brufoli"; lo provoca Phoebe, promuovendo una risata generale; "questa me la paghi scimmietta"; replica in tono minaccioso Ian alzandosi dal tronco dove siamo seduti. "Kit-Kat siamo migliori amici"; gli rammenta lei terrorizzata; "Paul difendimi". Phoebe tenta di supplicare il suo ragazzo ma quest'ultimo scrolla le spalle senza muovere un dito; "l'hai provocato tu"; risponde alla povera Phoebe. Ian afferra Phoebe per i fianchi e la carica sulle sue spalle e, esattamente come aveva fatto con me, la getta sulla riva del lago. "Non sei gelosa?"; Mi domanda Justin osservando la scena, notando il mio viso sereno e divertito. "No, lei è come una sorella per lui ed è la fidanzata del suo migliore amico fraterno"; rispondo sorridendo. Nella vita di Ian, Paul e Phoebe sono fondamentali e non potrei mai lontanamente essere gelosa di lei. "Lui invece non sopporta me"; sottolinea ridendo; "tranquillo adesso ha compreso che noi due potremmo solo essere grandi amici"; lo rassicuro poggiando la mia testa sulla spalla. "Finalmente. Comunque peccato non sia gay, è un bel ragazzo"; dice in tono scherzoso. "Adesso sono io quella gelosa"; replico ridendo a mia volta. "Perché siamo stati così tanto tempo divisi?"; Gli domando nostalgicamente; "non è più importante, adesso siamo qui insieme". Ci abbracciamo continuando a cantare insieme agli altri. Oggi è stata una giornata speciale, e vorrei che la mia vita rimasse così. "Domani hai impegni di mattina?"; Mi chiede Justin mordendo un marshmallow caldo; "sì devo andare a ritirare in banca i soldi del sussidio"; rispondo un po' dispiaciuta; "volevo farti conoscere Preston"; replica dispiaciuto di non potermi presentare il suo nuovo ragazzo. "Comunque cos'è questa storia del sussidio?"; Chiede incuriosito destando il mio stupore. "Tu non hai mai preso i soldi del sussidio?". Justin mi osserva del tutto ignaro; "no, avrei dovuto?"; Chiede lasciandomi attonita. "Gli orfani prendono un sussidio statale, almeno finché non trovano lavoro. Forse tu adesso che sei un poliziotto non ricevi più quei soldi"; rispondo scrollando le spalle, senza essere in grado di darmi una valida spiegazione a tutto ciò. "Non esiste nessun sussidio per gli orfani"; mi rivela con assoluta certezza Justin; "che stai dicendo? Sono anni che ricevo dei soldi"; ribatto confusa e piena di domande; "ho studiato legge sia civile che penale durante l'accademia, e non esiste nessun sussidio per noi orfani, la burocrazia non è così generosa"; risponde facendo sorgere un'infinità di dubbi dentro di me. Ian ritorna da me con aria divertita, ma non appena nota il mio viso turbato prende le mie mani fra le sue; "che hai?"; Mi domanda corrugando la fronte. "Ho bisogno di dormire, andiamo nella nostra tenda". Ian percependo della tensione e del turbamento in me decide di non pormi domande, mi segue dentro la nostra tenda e si distende al mio fianco abbracciandomi. "Non so cosa è successo, ma qualunque cosa essa sia io sono qui per te"; mi sussurra accarezzandomi il fianco dolcemente. La sua voce vellutata è un conforto per me, e mi lascio cullare da essa chiudendo gli occhi. Mi conforta averlo al mio fianco, soprattutto adesso che ho il presentimento che nella mia vita ci sia un fantasma che mi perseguita. "Ian credo che ci sia una persona nella mia vita che mi segue. Non so chi sia ma qualcuno ha sempre vegliato su di me in silenzio"; gli racconto provando ad esternare i miei dubbi. "Pensi che sia uno dei tuoi genitori?"; Mi domanda quasi sotto shock; "non lo so. Forse. Justin mi ha detto che non esistono i sussidi statali per noi orfani. E rimane ancora un mistero irrisolto il caso del vestito che mi hanno donato per il ballo d'autunno". L'idea che uno dei miei genitori abbia vegliato su di me per tutti questi anni senza mai farsi vedere mi arreca molta sofferenza, perché è assurdo abbandonare una figlia e poi continuare a darle dei soldi. Io volevo mia madre o mio padre, non del denaro. Avrei voluto il loro affetto, il loro amore ed un tetto sereno dove vivere ed essere protetta. "Devo parlare con la direttrice dell'orfanotrofio"; affermo con determinazione stanca di tutti questi misteri e dubbi. Ricevo questi soldi da quando ho compiuto sei anni e in tutti questi anni la signorina Miller, ovvero la direttrice, non ha mai avuto il coraggio di raccontarmi la verità, era lei a darmi le buste con dentro i soldi, e pensandoci con più raziocino è ancora lei a spedirmi le buste. "La chiameremo, adesso però riposa piccola"; mi suggerisce con premura, preoccupandosi per il mio stato d'animo. Lentamente, grazie alle sue confortati carezze, riesco ad addormentarmi, però dentro di me quella sensazione di smarrimento e confusione non è scomparsa neanche per un attimo. Forse sono ad un passo dallo scoprire una verità che da sempre mi tormenta e che ho tenuto lontana dai miei pensieri per tanto tempo, poiché era doloroso, sono sempre stata consapevole che chi ti abbandona lo fa perché non ti desidera, ma adesso è tutto diverso e non sono più sicura di nulla.

A secret love- Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora