Capitolo due: Lo scontro

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Ormai sono passate due lunghe ed intense settimane, qui alla Music art States. I ragazzi della band sono fantastici, proprio come sosteneva Colin. Mi hanno accolta fin dal primo istante, e sono tutti e tre molto premurosi nei miei riguardi. Proviamo da giorni per un piccolo concerto in un locale qui vicino, ci hanno ingaggiati per una sola sera, però è sempre meglio di nulla. Io sono molto eccitata all'idea di esibirmi e, dal momento che sarà la prima volta per me, voglio che tutto sia magico, per questo alle prove cerco di dare il cento per cento di me. Oltre i ragazzi della band, ho stretto un bel legame con Tina, quella ragazza non la ferma nessuno. Ieri a mensa si è messa a recitare Shakespeare, continuava ad urlare mentre io e Candice le urlavamo di farla finita. La mia coinquilina invece è davvero dolce, con lei ho legato più di tutti, soprattutto perché viviamo insieme e passiamo molte ore da sole a guardare film strappalacrime mangiando gelato, sognando sempre il nostro futuro Rayan Goslin. Ho sempre sognato poter avere una amica come lo è Candice, purtroppo all'orfanotrofio non era semplice crearsi dei legami duraturi, i bambini pian piano venivano adottati o trasferiti in un altro orfanotrofio, e quindi spesso mi ritrovavo da sola, a fare da balia ai bambini più piccoli. "Oggi pomeriggio hai lezioni?"; Mi domanda Candice, alzandosi dal divano; "sì purtroppo"; rispondo, ricordando che ho lezione di recitazione con il signor sono troppo figo per chiedere scusa. "Peccato, mi sarebbe piaciuto andare a fare un po' di shopping"; afferma in tono dispiaciuto. Preferirei di gran lunga poter andare a fare spese con la mia coinquilina, piuttosto che dover partecipare alle lezioni del professore Sanders, però se non dovessi presentarmi lui potrebbe pensare che io sia una codarda che non riesce a reggere il peso delle sue continue provocazioni. E questo non succederà mai, perché lui sarà anche orgoglioso, ma io lo sono ancor di più. "È vero che il signor Sanders è un gran bell'uomo?"; Mi domanda ad un tratto la mia amica, sorridendo con lieve malizia; "sì, ed è anche arrogante, presuntuoso e odioso"; replico con una nota di acidità; "ho sentito dire che la maggior parte delle ragazze del campus hanno goduto dei suoi benefici"; dice con una certa luce maliziosa negli occhi; "Candice"; la ammonisco spalancando i miei occhi; "che c'è?"; Domanda ridendo; "io non l'ho visto, ma so che è davvero sexy"; commenta divertita. Scuoto il capo ridendo; "ti consiglio di stare alla larga da quelli come lui"; le consiglio con premura, non voglio che uno come Ian le spezzi il cuore. "Tranquilla, anche se è molto bello lui non è il mio tipo"; replica sistemando la credenza della cucina; "lasciando da parte il signor Sanders..."; Affermo lasciando in sospeso la frase, chiudendo il discorso su quell'odioso essere; "tu verrai domani al concerto della band?"; Le chiedo incrociando, metaforicamente, le dita. Ho davvero bisogno del suo supporto morale, è una delle poche persone che conosco qui. "Ma certo che domande"; esclama piena di entusiasmo; "farò il tifo per te urlando più di tutti là dentro"; continua sorridendomi, riuscendo ad infondermi sicurezza. "Grazie davvero Candice, sei una vera amica"; la ringrazio sorridendo lievemente; "lo so, lo so"; risponde in tono scherdoso. All'improvviso la mia amica spalanca i suoi occhi; "sono le cinque!"; Urla ricordandomi che ho un appuntamento con la band, fra dieci minuti. Se dovessi far tardi alle prove, di conseguenza ritarderei anche alla lezione delle sei del signor Sanders; "corro, ci vediamo questa sera"; Affermo con una certa fretta, uscendo di casa come un vero fulmine. Corro con frenesia per l'intero campus, il mio appartamento è praticamente dalla parte opposta della palestra, ogni volta arrivo con il fiatone e completamente sudata. Dopo aver corso almeno dieci minuti, finalmente arrivo, ovviamente senza fiato, alla palestra, e per la prima volta sono in perfetto orario. I ragazzi della band sono già qui, ridono e scherzano fra di loro. Michael strimpella la sua chitarra, infastidendo Dean, mentre Colin cerca di domarli. "Ciao ragazzi"; li saluto poggiando la mia borsa per terra; "ciao splendore"; mi saluta Michael alzando la sua mano; "com'è andata oggi?"; Mi domanda Colin con apprensione; "bene grazie, tu stai bene?"; Gli chiedo, dal momento che oggi non si è presentato a lezione; "il poverino ha il cuore spezzato"; interviene Dean, infastidendo Colin, che per ripicca gli lancia un plettro. "Mi dispiace ti sei lasciato?"; Domando con un'espressione malinconica; "sì, ma tranquilla sono stato io a lasciarla"; mi rassicura sorridendomi con dolcezza; "possiamo parlare del concerto?"; Chiede Michael in tono lagnoso; "sì, basta perderci in inutili chiacchiere"; dice Colin sfregando fra loro le sue mani. "Allora domani sera, sarà il nostro momento, dovremmo spaccare ragazzi. Ci saranno almeno quattrocento persone"; ci informa Colin con un evidente entusiasmo che brilla nei suoi occhi. "Adesso proviamo alcune canzoni"; Dice Michael, iniziando ad intonare una delle mie canzoni preferite della band, when it rains . Amo le parole di questa canzone, sono profonde e delicate, l'ha scritta Colin. Questo ragazzo mi sorprende ogni giorno sempre di più, ha un animo gentile, ed è davvero profondo. Nonostante io sia l'unica ragazza della band, non osa trattarmi diversamente dai suoi compagni, anche se nei miei confronti è molto più gentile. Proviamo solo due canzoni, purtroppo abbiamo delle lezioni da seguire, quindi dobbiamo correre nelle nostre aule. "Rachel"; mi richiama Colin, correndo verso di me; "ti accompagno io in auditorium, inizia a farsi buio"; mi propone con garbo. "Va bene grazie"; rispondo sinceramente lusingata. Lo so che Colin è solo un buon amico, e si preoccupa per me, però allo stesso tempo gradisco molto le sue attenzioni. Nessun ragazzo prima d'ora si era mai preso cura di me così premurosamente. "Come va' con il tuo professore di recitazione?"; Mi chiede essendo a conoscenza dei dissapori fra me ed Ian. Dovrei smetterla di chiamarlo così, lui è il signor Sanders, tuttiva non riesco proprio a vederlo come un professore. "Male, è sempre più irritante"; rispondo scoppiando a ridere. Ma Colin non sembra affatto in vena di scherzare, continuiamo a camminare quasi vicini all'auditorium teatrale, ed il suo sguardo un po' cupo mi mette in agitazione; "Colin che succede?"; Gli chiedo notando il suo strano silenzio. Lo sento sospirare, e di colpo si ferma, a qualche metro di distanza dal teatro. "Non voglio fare la parte dell'amico ossessivo e geloso. Ci conosciamo da due settimane, però ti voglio già bene. Quindi ti consiglio di stare lontano dal professor Sanders"; Afferma guardandomi dritto negli occhi, lasciandomi sbigottita. Non credevo che tenesse così tanto a me, al tal punto da preoccuparsi anche del mio insegnante. "Tranquillo Colin, lui è solo il mio insegnante"; lo rassicuro accarezzando il suo viso. Al mio innocente gesto, lui risponde accarezzandomi la mano; "tutti qui parlano delle sue conquiste, e non voglio che tu sia una di quelle"; replica sostenendo il suo sguardo sul mio; "non succederà mai, io lo detesto"; preciso con un filo di rabbia; "lui è bravo con le parole, ha un certo fascino. E tu sei bellissima"; afferma con voce un po' imbarazzata; "cioè, sei una bella ragazza, quindi sei il suo tipo. Il tipo di tutti in realtà"; tentenna nervosamente. È davvero adorabile in questo momento. "Va bene, ti prometto che manterrò le distanze da lui"; lo tranquillizzo, mettendo una mano sul cuore. Con delicatezza Colin bacia la mia guancia, e mi saluta. Quando si allontana, mi volto vero l'auditorium scontrandomi contro il petto di Ian. "Guarda dove vai" mi rimprovera in tono di scherno; "scusa"; farfuglio senza guardare il suo viso; "sei qui da due settimane ed hai già un fidanzato"; commenta osservando Colin che cammina verso la sua aula; "non è il mio ragazzo"; replico, infastidita dal suo comportamento poco discreto; "la lezione sta iniziando, entra dentro"; mi suggerisce in tono autoritario. Alzo gli occhi al cielo, cercando con tutte le mie forze di non imprecare. Mi chiedo se il suo atteggiamento sia fittizio, o se sia realmente odioso.

A secret love- Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora