Capitolo nove: Ballo d'autunno

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Questa è stata la settimana più lunga della mia vita. Le prove insieme ad Ian sono andate davvero male. Non facevo altro che balbettare e sbagliare ogni singola battuta. È stato oltre che imbarazzante, una tremenda ed umiliante sconfitta morale. Non sono stata in grado di tenere a bada i miei sentimenti feriti, ma non è semplice lavorare al fianco di qualcuno che desideri ma che non potrai mai avere, perché è immorale e proibito anche solo pensarlo. E' stato ancora più complicato dover fronteggiare Colin, guardarlo dritto negli occhi e vederci ogni singola volta quelli di Ian. L'ultima volta in cui io ed il mio insegnante abbiamo dialogato senza avere occhi puntati addosso, è stata quella volta dentro quell'angusto e sporco sgabuzzino, quando ha apertamente confessato di desiderarmi. In quel breve, ma intenso istante, il mio respiro era praticamente assente, ed avevo l'insana e malata voglia di baciarlo toccando ogni millimetro del suo corpo statuario. Ormai la maggior parte dei pensieri sono rivolti a lui, e detesto che sia così, la mia mente dovrebbe essere solo concentrata sulla musica, i miei nuovi amici e soprattutto sul mio nuovo ragazzo. Sospiro profondamente alzandomi dal letto, dato che questa sera ci sara l'evento del ballo scolastico, il preside ha deciso che oggi gli insegnati non avrebbero tenuto le loro rispettive lezioni, così da lasciare liberi noi ragazzi di prepararci al meglio per questo evento. Candice ha approfittato di questa giornata libera per andare alla ricerca degli accessori mancanti per l'abito che indosserà questa sera. Io invece sono rimasta al dormitorio, ed ho vegetato l'intera mattina sul letto. Non ho propria voglia di uscire, ed in tutta onestà non vorrei neanche partecipare al ballo studentesco, ma la mia band canterà sei canzoni, quelle d'apertura, e non voglio in alcun modo deludere i miei amici. La porta del mio appartamento si apre lentamente, lasciando intravedere la chioma bionda di Candice; "Bentornata"; esclamo osservando le sei buste nelle mani della mia amica; "c'erano dei grossi saldi"; si affretta a spiegare notando il mio viso un po' perplesso; "sono felice per te"; replico in tono un po' piatto, spostando il mio corpo pensante verso la finestra più grande dell'appartamento. "Sei stata qui dentro tutta la mattina?"; Chiede preoccupata, indicano il mio adorabile pigiama rosa; "sì, avevo bisogno di rilassarmi"; rispondo sbadigliano. La mia amica si acciglia, e si avvicina a me; "hai problemi con Colin?"; Mi domanda con premura, prendendo le mie mani fra le sue; "no, è tutto perfetto con lui"; rispondo sfoggiando un falso sorriso. E' vero la mia storia con Colin è perfetta, lui lo è. Al contrario di me che sono una subdola ragazza che non fa altro che perdersi negli occhi del suo insegnante. Non merito neanche un briciolo d'amore da parte di Colin, eppure lui mi ama, nonostante sia tangibile e percepibile che i miei sentimenti non sono alla stregua dei suoi. "Dobbiamo prepararci"; esclama dal nulla Candice, causandomi quasi un infarto. Osservo l'ora e mi rendo conto che sono solo le quattro del pomeriggio; "Candice è un po' presto, il ballo è alle nove"; le faccio notare, indicandole l'orologio; "sei impazzita?"; Urla spalancando i suoi occhi scuri; "impiegheremo tre ore solo per l'acconciatura"; precisa, iniziando a prendere dal suo armadio tutti i suoi arnesi per i capelli. Sbuffo roteando gli occhi. Questo sarà un lungo pomeriggio, di torture. "Adesso puoi ammirarti"; dice Candice girando la sedia verso lo specchio della nostra camera. Rimango esterrefatta davanti l'immagine ritratta sul mio specchio, i miei capelli sono a dir poco magnifici, mai nessuno li aveva mai pettinanti in questo modo, sembro un vera attrice pronta a camminare sul Red Carpet. Adoro questa coda laterale tutta riccia, sembra semplice, in realtà la mia amica ci ha impiegato ben due ore per sistemarla. Intanto, mentre Candice sistema i suoi di capelli, io cerco di aggiustare, con scarsi risultati, il mio make-up. Le uniche volte in cui ho impregnato i miei occhi di ombretto sono state un vero fallimento, sono più una ragazza da mascara, che da intero reparto cosmetico. Candice per fortuna è come me, non ama molto truccarsi ragion per cui i suoi cosmetici sono molto semplici e neutri. "Prova un po' di eyeliner, metterà in risalto i tuoi occhi"; mi suggerisce la mia amica mentre cerca di arricciare i suoi capelli; "non vorrei combinare un disastro"; replico ridacchiando; "questa è una sera importante devi essere al meglio. Devi solo tratteggiare una linea dritta e sicura"; mi spiega come se fosse la cosa più facile di questo mondo. Prendo un bel respiro, ed anche un po' di coraggio e tento questa impresa titanica. Se dovessi combinare un disastro sul mio viso, potrei sempre rimuoverlo con lo struccante. Tratteggio una linea sul mio occhio sinistro, esattamente come mi ha appena spiegato la mia amica. Questa è perfetta, spero solo che anche l'altra verrà identica, o almeno simile. Con più timore cerco di tratteggiare anche l'altra; "fatto"; esclamo fiera di me; "è stata una vera ed ardua impresa ma ce l'ho fatta"; rido insieme a Candice. Entrambe siamo ormai pronte, aspettiamo solo i nostri rispettivi cavalieri. Ho mandato un messaggio a Colin qualche minuto fa, e mi ha rassicurato che era già pronto. Candice, come mi auguravo, sarà accompagnata da Michael. Ancora non sono una vera coppia, ma scommetto che questa sera sarà la loro serata. Tina invece verrà accompagnata da Dean, sapevo che quei due erano pazzi l'uno dell'altro. Quando alla porta del nostro appartamento bussano i ragazzi, io e la mia amica, come due bambine dell'asilo, iniziamo ad urlare saltellando su e giù con indosso i nostri abiti eleganti e sofisticati. Apriamo la porta, ritornando serie e composte. I nostri cavalieri ci guardano con ammirazione, sono quasi estasiati. I loro occhi emanano dolcezza ed anche amore, soprattutto quelli di Colin. "Piccola sei bellissima"; esordisce il mio ragazzo con la bava alla bocca. Sorrido lievemente imbarazzata, e porgo la mia mano verso la sua; "oh no!"; Esclama all'improvviso Colin. L'osservo aggrottando la fronte, senza però capire cosa stia succedendo; "ho dimenticato la rosa bianca, per metterla al tuo polso"; mi spiega afflitto. Con dolcezza sfioro la sua guancia, sorridendogli; "non fa niente Colin"; lo rassicuro con sincerità. "Ma questo è il nostro primo ballo insieme"; ribatte frustrato; "ci saranno altri balli"; continuo a tranquillizzarlo, non voglio che si crucci per così poco. Insieme ci dirigiamo in palestra, luogo dove si terrà l'evento. Impallidisco con evidenza difronte la bellezza della location. I ragazzi di scenografia hanno fatto un lavoro unico. Intorno a noi si erigono degli arbusti, che sembrano quasi veri, quasi spogli, poiché le foglie sono quasi tutte sotto ai nostri piedi. Le luci sono magnifiche e calde, rispecchiano alla perfezione i colori dell'autunno. Ed i dettagli, impercettibili, danno un tocco in più, anche se con discrezione. "E' tutto magnifico"; esclamo sbalordita; "già"; replica Colin, intrecciando la mia mano alla sua. Istintivamente inizio a guardarmi attorno, faccio guizzare il mio sguardo ovunque. E nonostante sia complicato d'ammettere, i miei occhi stanno proprio cercando i suoi azzurri. "Apriamo noi il concerto"; mi ricorda Colin, trascinandomi verso il palco; "Colin"; lo richiamo prima di salire gli scalini. Il mio ragazzo mi osserva sorridente e sereno; "grazie per il vestito"; dico con gratitudine, notando però una strana espressione sul suo viso; "che intendi?"; Domanda confuso, scrollando le spalle; "niente, diamo inizio alla festa"; replico fingendo che tutto vada bene. Ma non è affatto così, perché adesso ho la conferma che questo vestito è stato un regalo di Ian. Dean è già seduto alla batteria, ed in prima fila piena di entusiasmo c'è Tina, anche lei è bellissima, e Dean non fa altro che divorarla con lo sguardo. Colin ed io salutiamo tutti gli studenti, e senza indugio, diamo noi, grazie alla nostra musica, il via alla festa. Sul palco mi diverto a cantare, gioco sempre con tutti i ragazzi, soprattutto con Colin, che ogni tanto canta i ritornelli insieme a me. "Grazie a tutti ragazzi"; esclama Colin, ringraziando la folla per averci ascoltati. Scendiamo dal palco, lasciando spazio alla prossima band e, mentre Colin parla con due sue amici, io mi volto scorgendo Ian. Ci guardiamo intensamente per qualche secondo, i suoi occhi sono completamente sgranati, e noto che fatica a distogliere i suoi occhi da me. Sento la mia pelle bruciare, anche io fatico a distogliere il mio sguardo dalla sua figura. Indossa uno smoking nero, che delinea alla perfezione il suo corpo, ed il suo portamento non è mai stato così elegante e raffinato. Mi allontano a passi felpati verso la direzione opposta, lasciando Colin insieme ai suoi amici, senza degnarlo di alcuna spiegazione. Prendo una boccata d'aria fresca fuori dalla palestra. Non posso continuare in questo modo, ogni volta che lo guardo è una tortura. Perché io lo desidero, e lui desidera me, però in alcun modo posso cedere alle mie pulsioni più recondite. "Sei un incanto". La sua voce accarezza la mia schiena, delicatamente e soavemente. Cerco di non voltarmi, di non guardarlo, perché sarebbe la mia condanna. "Sei stata brava"; continua a parlare, ma io vorrei che smettesse, perché fa troppo male. "Ian"; sibilo voltandomi verso di lui con aria afflitta e tormentata; "smettiamo di giocare, questo gioco sta divenendo troppo pericoloso"; lo scongiuro premendo i miei occhi disperati ai suoi, altrettanto devastati. "Ti ho già detto che non sto giocando"; replica con una calma tale da riuscire a placare anche me. "Non hai la rosa al polso"; nota indicando il mio braccio destro vuoto. "Colin se n'è dimenticato"; replico scrollando le spalle. Lui inarca le sue labbra in un lieve sorriso derisorio; "per fortuna esisto io"; esordisce prendendo il fiore poggiato sulla tasca della sua giacca nera. Continuo a fissarlo inerme mentre lui con nonchalance afferra il mio polso destro, lasciando sul mio corpo una scarica violenta di pura elettricità mischiata con il fuoco ardente che adesso brucia ogni centimetro del mio corpo. "Adesso sì che sei ad un vero ballo scolastico"; dice senza smettere di sorridermi con aria di provocazione; "non posso tenerlo"; preciso acidamente. Forse lui non l'ho ricorda, ma io sì. Ho un fidanzato che mi ama all'interno di quella palestra. "Racconta una bugia"; replica allargando le sue braccia; "Ian smettila"; lo rimprovero abbastanza stufa ed infuriata delle sue continue sfide e provocazioni; "non posso. Ho provato a smettere di pensarti. Ho provato a lasciarti andare, ma non posso. Perché quando non riesco a vederti impazzisco. Invece quando ti vedo insieme a quel ragazzino la furia che c'è in me divampa pericolosamente". Il suo petto si alza e si abbassa con irregolarità, i suoi occhi freddi come il ghiaccio ardono di fuoco puro. Io tremo d'innanzi ai sentimenti che provo verso quest'uomo, e vorrei maledettamente affondare le mie labbra sulle sue. "Devo rientrare"; rispondo totalmente vacillante, come una vera codarda, che non ha idea di come gestire i suoi sentimenti. "Aspetta"; la sua mano ferma con decisione il mio braccio. Sono costretta a voltarmi nuovamente verso di lui, a scontrarmi con i suoi occhi profondi e dannatamente penetranti. "Concedimi almeno un ballo"; quasi tentenna, guardando con esitazione il mio viso. "Qui?"; Domando scuotendo il capo, leggermente agitata. "La musica si sente abbastanza bene anche qui"; afferma porgendomi la sua mano. Il suo volto emana speranza, come se la sua felicità dipendesse da questo ballo. Da me. Annuisco chinando il capo, e tremolante ed indecisa afferro la sua forte mano. La sua presa incute dentro di me sicurezza e protezione, mi sento come se insieme a lui fossi in grado di poter fare qualsiasi cosa, senza mai cadere o farmi male. Gentilmente le sue mani si poggiano sulla mia vita. Il mio cuore batte freneticamente, cerco di controllarmi di mantenere un certa distanza, ma è impossibile dal momento che lui continua a stringermi a sé. I nostri occhi s'incontrano, ed in silenzio si guardano mentre i nostri corpi danzano a ritmo di quella melodia dolce e soave. I miei sensi sono completamente assuefatti dal suo inebriante profumo. La sua pelle sfiora la mia, e tutto il mio corpo vacilla, e non è in grado di reagire. Ad un tratto Ian poggia la sua guancia sulla mia, e chiude i suoi occhi, facendo spalancare i miei. Fra noi due vi è troppa vicinanza. Una vicinanza che mi sconvolge e che pian piano sta divorando ogni mia razionalità. "Devo andare"; dico all'improvviso, scostando a malincuore le sue mani dal mio corpo. Lui mi osserva con consapevolezza, senza emettere alcun suono. Sa che devo andarmene, perché potremmo innescare una bomba fatale ad entrambi. Corro nuovamente verso l'intero della palestra, e scorgo le mie amiche che ballano insieme ai loro cavalieri, sono davvero una visione tenera e gioiosa. Continuo a guardarmi introno, in cerca di Colin, e quando finalmente riesco a trovarlo, mi rendo conto che non è da solo. E' in compagnia della sua ex ragazza Ally, stanno discutendo animatamente, e come al solito Colin cerca di chiederle scusa. Scuoto il capo avvicinandomi a loro; "non vedi che sto parlando in privato con lui"; esordisce la biondina, che indossa un semplice tubino rosso, che le evidenzia le curve quasi perfette; "è il mio ragazzo se hai qualcosa da dire puoi dirla anche in mia presenza"; ribatto rimanendo pacata e tranquilla. Colin è abbastanza teso, si passa una mano davanti al viso, e scommetto che adesso rimprovererà la sua ex per il modo poco gradevole, con cui mi ha parlato. "Ti prego Rachel. Questa situazione è già abbastanza complicata"; si giustifica osservando me con aria di rimprovero. Rimango a fissarlo per qualche secondo con cipiglio. Non posso credere che stia davvero prendendo le difese della sua ex ragazza e non le mie. "Sai che ti dico Colin, io vado via. Chiarisci i tuoi problemi con lei"; ribatto completamente infuriata, voltandomi in direzione dell'uscita. Cammino a passi veloci ed arrabbiati, Colin prova a chiamarmi un paio di volte, ma io fingo di non sentirlo. Mi ha delusa, credevo di essere importante per lui, ma devo dissentire, poiché quando tieni ad una persona le racconti ogni cosa, anche se è doloroso. Mi fermo davanti l'entrata, ed il mio respiro si accorcia all'improvviso. Come posso parlare di fiducia, quando io per prima mento su chi sono, da dove provengo e sul mio passato. Sono stata avventata, ma è pur vero che la situazione è ben diversa. Lui vuole tenermi all'oscuro dei suoi problemi con la sua ex, ed io ho bisogno di fidarmi della persona al mio fianco. Non voglio vivere con i fantasmi anche del suo di passato. "Tutto bene?". Mi volto, verso quella voce che conosco a memoria, quella voce che imperterrita disturba i miei sogni. "Portami via da qui"; replico abbastanza sicura, osservando il suo sguardo un po' turbato. "Sicura?"; Chiede accertandosi che io non abbia alcun ripensamento al riguardo. "Sì Ian, portami via". La mia voce è supplichevole, ed i miei occhi lo implorano. Ho bisogno di evadere dal mondo, voglio che per una sera, una sola, esistessimo solo io e lui. 

A secret love- Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora