Dovetti comprare altri pacchetti di sigarette per Ethan e il suo umore sembrò non cambiare, a volte mi capitava sentire i suoi passi sulle tegole del tetto, così mi decisi a raggiungerlo una notte.
Le gambe mi tremavano a causa della spiovenza del tetto e, arrivata da Ethan per miracolo.
Mi sedetti affianco a lui.
Dopo due o tre sigarette fumate nel completo silenzio, si voltò verso di me.
Due enormi occhiaie incorniciavano i suoi occhi belli ma tristi.
"Cosa ne pensi dell'amore?" mi domandò, guardandomi disperato.
"Vedi, il problema è proprio questo. Io non credo nell'amore proprio per non finire come te, per evitare di distruggermi per una persona, di annientarmi. Penso che l'amore sia una condanna eterna che puoi scontare in soli due modi: felicità o dolore... e spesso, come puoi vedere, l'amore fa solo tanto male"
"Perché tu sei sola, allora?" ribatté, interessato dalle mie parole.
"Semplicemente perché quando non si è mai stati amati, non si sa come amare" risposi, e una lacrima solitaria mi cadde sulla guancia.
"Però pensandoci bene, hai Mason che ti vuole" riflette' ad alta voce, lanciando con rabbia la sigaretta ormai terminata.
Risi amara, scuotendo la testa, pronta a ribattere se solo non fosse squillato il telefono.
Lo estrassi dalla tasca e, vedendo il nome 'Papà' sullo schermo, mi tremarono le mani e l'aggeggio cadde affianco a Ethan.
Lui l'afferrò e rispose.
"No, la signorina Ariah ha cambiato numero e ha rivenduto il suo telefono a me, settimana scorsa. No, non ho idea di dove sia e di quale sia il suo numero né il suo indirizzo. Okay se lo saprò vi avviserò, salve" lo sentii rispondere per poi chiudere la chiamata.
"Che succede con tuo padre?" mi chiese senza restituirmi il telefonino.
"Nulla di che, abbiamo litigato" risposi, mentendo.
"Non sono così disperato da essere fesso. Non mi prendere per il culo, una figlia non si separa mai dal proprio padre per un nonnulla" affermò, convinto.
"C'è un motivo per cui io sono scappata da lui, ma si dà il caso che io non sia costretta a raccontarlo" risposi, abbastanza seria.
Lui si alzò di scatto.
"Vado a dormire ma sappi che non sono stupido quanto pensi. Forse la peggior condanna non è non essere amati ma non voler amare. Pensaci su" abbozzò un sorriso per poi tornare verso l'interno della casa mentre io rimasi lì a riflettere sulle parole: forse Ethan Dolan non era chi pensavo che fosse.
-Elisa
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Ring - Ethan Dolan
FanfictionCREDITS TO: @heartscolds (Alaska) & @oops_iamelisa (Elisa) "un passato alle spalle la tormentava,viveva nei ricordi con i suoi scheletri nell'armadio,finché arrivo lui. La faceva sentire libera,la faceva stare bene, si dimenticava degli incubi. Lu...