Intendiamoci: stare tra le braccia di Ethan, mentre, seduti sul cofano della sua macchina, guardavamo le stelle e il deserto farsi ancor più silenzioso, era come sentirsi al posto giusto, con la persona giusta e in perfetto tempismo.
Ovviamente era una nuova sensazione per me.
Sabato, tornati dalla nostra "gita fuori porta", eravamo rimasti a letto a guardarci, lui sapeva che io stavo ancora male e non aveva tentato nemmeno una volta di sfiorarmi.
Mi aveva canticchiato "heart of a lion" del suo amatissimo Kid Cudi e mi aveva confidato che aveva sempre avuto un debole per le ragazze bionde perchè, Rebekah, la sua prima cotta al primo anno di liceo, aveva i capelli color grano e gli occhi più azzurri che avesse mai visto.
Per invitarla al ballo di primavera si era inginocchiato davanti a tutti in corridoio e lei, che era molto gentile e carina, aveva accettato di buon grado, nonostante i due anni di differenza.
La sera del ballo lei era bellissima, nel suo abito verde scuro stretto sul busto che si allargava in una gonna di tulle, avevano ballato e scherzato ma, una volta andati via, Ethan aveva avuto una piccola rissa con il ragazzo della squadra di basket che ci teneva a marcare il territorio e a chiarire che Rebekah era la sua preda migliore.
Da tutto ciò, Eth ci aveva guadagnato un taglietto sotto lo zigomo, vicino alla mascella, e una grande delusione quando, pochi mesi dopo, aveva visto i due piccioncini in preda a una passione sfrenata nei bagni della palestra.
Era per questo quindi che le bionde con gli occhi chiari l'avevano sempre attratto e, quando mi aveva visto la prima volta, subito aveva notato i miei capelli scuri e ricci e gli occhi neri, completamente neri.
"Venite a fare una partita a Monopoli?" Chiese Grayson dal piano di sotto, lo sentii parlare e poi iniziare a tossire incessantemente: corsi giù dalle scale.
Era lì, paonazzo.
"Quante volte ti ho detto che non devi urlare mentre mangi i popcorn alla fragola?! Grayson, mi hai deluso. Che schifezza sono questi cosi?" risi mentre gli lasciavo forte pacche sulla schiena, togliendogli dalle mani il pacchetto di quei schifosi popcorn alla fragola.
Si riprese e mi mostrò il dito medio.
"Fanculo. Non avrei rischiato di soffocare se solo voi non foste stati chiusi in camera a fare chissà che cosa per tutto il fottuto pomeriggio" disse con voce bassa per poi ridacchiare sotto i baffi.
"Fidati, se avessimo fatto qualcosa, non ti sarebbero bastati nemmeno i tappi nelle orecchie per non sentirci" Ethan fece il suo teatrale ingresso con questa frase sconcertante, poi si avvicinò al tavolo e tracannò la birra che, presumo, fosse di Gray.
"Ehm, voi due avete mai...cioè...capito?" Gray era evidentemente sconcertato.
Lanciai uno sguardo a Ethan, in cerca di aiuto.
"Forse sì, forse no. Chi lo sa?!" ghignò Eth e io, avvicinandomi, gli schiacciai volutamente un piede.
Soffrì in silenzio e, di rimando, mi lasciò una pacca sul culo: il nostro primo contatto fisico dopo mesi.
Sembrò pensarci anche lui ma, prima che dicesse qualcosa di sconveniente e imbarazzante, gli sorrisi così da rassicurarlo.
Lo vidi con la coda dell'occhio toccarsi il pacco, segno della sua eccitazione.
"Molto belli quelli leggings da yoga, Ariah. Dovresti metterli più spesso" commentò Gray e, seguendo la traiettoria del suo sguardo, notai come il mio sedere sodo fosse strettamente fasciato in quel tessuto elastico.
"Giù le mani e chiusa la bocca" rispose infastidito il gemello.
"Oh, voi siete complici.
Ethan è geloso solo quando sente una persona come sua, ciò mi induce a pensare che oltre ai baci ci sia stato altro" esclamò Grayson, in tono divertito.
Io, presa da un improvviso flashback, fissai il pavimento dove, quella notte, avevamo lasciato i nostri vestiti e la mattina seguente li avevo raccolti sotto gli occhi di Gray stesso.
Quest'ultimo sembrò leggermi della mente e continuò: "oh Dio, quella mattina, i vostri vestiti a terra, te con i capelli spettinati e le labbra da post sesso. L'avrei dovuto capire!" disse colpendosi teatralmente la fronte con la mano.
Eth mi regalò uno dei suoi sorrisi sbilenchi.
"Andiamo a giocare a Monopoli!" propose, dirigendosi in salotto.
"Quindi non mi contraddite nè vi ponete a sfavore della mia scoperta?" chiese, stupito.
"No" dicemmo io e Ethan in coro e, poi, scoppiammo a ridere tutti insieme.
Iniziò così una partita di Monopoli che, ovviamente, terminò con la mia vincita.

STAI LEGGENDO
Ring - Ethan Dolan
FanfictionCREDITS TO: @heartscolds (Alaska) & @oops_iamelisa (Elisa) "un passato alle spalle la tormentava,viveva nei ricordi con i suoi scheletri nell'armadio,finché arrivo lui. La faceva sentire libera,la faceva stare bene, si dimenticava degli incubi. Lu...