4

259 11 0
                                    

Dopo una lunga giornata di lavoro il bar in stile anni 50, l'unica cosa che continuava a rimbombare nella mia testa era il rumore delle tazzine da caffè e il mio collega Esteban che mi lanciava i foglietti con scritto gli ordini dei clienti da servire.

Salì nella mia vecchia Jeep che avevo comprato circa un mese fa, quando ero da poco arrivata in New Jersey e che dovevo ancora finire di pagare.

Ingranai la marcia e partì verso casa sulle note della mia canzone preferita.

Appena arrivata, udì già da fuori una forte musica ad alto volume.

Entrai in casa ma in salotto non c'era nessuno, così salì al piano superiore e raggiunsi la porta della stanza dalla quale proveniva il chiasso: la stanza del gemello con il ciuffo biondo.

Bussai alla porta ma non ricevetti risposta, così bussai più insistentemente finché non aprii il ragazzo dagli occhi verdi.

Era a petto nudo (ciò mi faceva abbastanza imbarazzare) facendo notare i suoi addominali scolpiti, i capelli tirati indietro da una sottile fascette e il sudore che gli ricadeva sul viso.

In lontananza riuscivo a vedere l'altro gemello che si allenava alzando forti pesi e che intanto canticchiava il testo della canzone assordante.

"Scusate potete abbassare il volume? dovrei studiare "chiesi imbarazzata.

"Vai ancora al liceo? "chiese divertito Ethan, avvicinandosi al grande stereo e girando la rotella del volume.

"No, vado all'università" risposi sistemando una ciocca di capelli che mi era ricaduta sul viso dietro all'orecchio.

"Ah allora abbiamo una coinquilina universitaria, in cosa ti vuoi laureare?" chiede sistemandosi il ciuffo.

"Letteratura "risposi.

Era una delle mie più grandi passioni insieme all'arte.

Amavo scrivere perché era per me un mezzo di sfogo per tutte le volte in cui stavo male ed era come se riuscissi a mostrare una parte nascosta di me che non avevo mai mostrato a nessuno.

"Bello, anche a me piace vedere letteratura quando andavo al liceo" sorrise, soffermandosi a guardare un punto nella stanza.

"Okay, allora io vado a studiare "mi congedai entrando nella mia stanza.

Buttai la mia borsa in un angolo, mi misi il mio adorato pigiama mettendomi comoda e afferrai dallo scaffale il mio libro di letteratura iniziando così a studiare.

Dopo due buone ore passate a ripetere, sottolineare e scrivere finì.

Presi il mio MP3, misi la solita canzone che ormai ascoltavo da mesi e mi sdraiai sul mio letto che aveva la visuale sulla caotica città delle otto di sera.

A un certo punto della canzone sentì qualcuno bussare alla porta.

Mi alzai lasciando il mio dispositivo sul letto avvicinandomi alla porta.

La aprì quando mi ritrovai davanti Grayson che mi guardava con una certa e fastidiosa felicità negli occhi.

"Ehi, ti andrebbe di andare a mangiare fuori von noi e Vanessa? Non volevamo lasciarti stare a casa da sola "chiese gentilmente.

Non avevo veri e propri programmi per quella sera, anche se le serie tv mi tentavano molto, accettai.

"Okay, allora 20 minuti e andiamo "confermò.

Aprì l'armadio e optai per dei jeans neri, una maglietta bianca di pizzo e degli stivaletti neri.

Lasciai i miei lunghi capelli sciolti, mi truccai leggermente con un po' di mascara e un rossetto scuro che faceva risaltare le mie labbra carnose e scesi le scale.
-Alaska

Ring - Ethan DolanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora