Entrammo in un motel, il suo sguardo protettivo studiava ogni mio movimento.
Consapevole dei suoi occhi che mi osservavano, mi guardai attorno: i muri erano scrostati, la moquette spaiata e la sedia a dondolo che oscillava a causa del vento, proveniente dalla finestra aperta, rendevano il tutto inquietante.
Ethan mi prese la mano e mi trascinò davanti a un bancone di legno antico.
Lo sentii parlare con una signora ma non ascoltai, troppo assorta nei miei pensieri.
"Ariah siamo al sicuro, smettila di tremare perfavore" mi disse Ethan mentre si slacciava le scarpe, seduto sul letto.
Ero così distratta che non ricordavo come avessi raggiunto la camera di quel vecchio e sciatto motel.
Il silenzio riempì la stanza per un po'.
"È la prima volta che sto nei pressi di un letto con un uomo senza essere in ginocchio davanti a lui, sopra al suo inguine o sotto il suo peso" lasciai che i miei pensieri prendessero parola.
Ethan sussultò a quelle parole e lo sentii imprecare a bassa voce per poi iniziare ad avanzare avanti e indietro per la stanza, percorrendo lo stesso tratto, come se stesse riordinando i pensieri.
Mi si avvicinò e iniziò a spogliarmi, chiedendomi il consenso: accettai.
"Ti va se mi racconti chi ti ha fatto tutto questo?" mi chiese gentilmente, quasi come se avesse timore che le sue parole mi potessero fare male.
Guardai il mio corpo attentamente e sospirai.
"I graffi sulla schiena sono stati fatti da mio padre come punizione per la fuga" mi scese una lacrima ma non la asciugai, la guardai semplicemente bagnare il mio viso per poi infrangersi sul mio collo.
"I segni sui polsi me li ha fatti Richard, un amico di mio padre, quando mi ero opposta ad avere un rapporto senza preservativo lui non l'ha presa bene.
I segni sulle cosce mi sono stati inflitti da mio padre, quando motivai la mia fuga con una finta visita per una sospetta gravidanza, abusò di me sul bancone della locanda.
A capodanno organizzò un'orgia e, nonostante mi opposi, dovetti partecipare, così mi fecero questi segni sul seno" conclusi e sorrisi appena, ricordandomi di quanto amassi fare l'amore con Ethan.
Lui deglutì rumorosamente e mi guardò con i suoi occhi feriti e cupi.
"Quanti? Quanti ce ne sono stati dopo di me?" mi chiese.
Rimasi sbigottita per un po'.
"Almeno quattro per ogni sera degli ultimi due mesi" sospirai, vergognandomi.
Ethan serrò la mascella e scomparve in bagno per una decina di minuti.
Poi ricomparve e mi prese in braccio a mo' di sposa.
Mi portò in bagno e vidi la vasca piena d'acqua e schiuma.
Vi entrai e mi sedetti, restando a guardare Ethan spogliarsi da tutto ciò che aveva addosso per poi sedersi alle mie spalle e farmi appoggiare contro il suo petto.
Mi baciò la testa e prese la spugna.
Rabbrividii quando la passò sulla mia schiena segnata dagli abusi che avevo subito.
"Non meriti del male e io non te ne farò.
Non sono uno di quegli uomini che ti hanno fatto questo, sono io: Ethan, il tuo Ethan" sorrisi sentendo quelle parole, mi voltai verso il suo petto e lo baciai sul pettorale sinistro, all'altezza del cuore.
Poi vi appoggiai l'orecchio e mi rilassai sentendo i suoi battiti.
Sentii le palpebre chiudersi e il suo odore di vaniglia.
Poi mi addormentai, consapevole che tra le sue braccia e con il mio viso poggiato nell'incavo del suo collo mi sentivo protetta.
Ero finalmente a casa: una casa profumata di vaniglia e con le braccia possenti come fortezze.
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Ring - Ethan Dolan
FanfictionCREDITS TO: @heartscolds (Alaska) & @oops_iamelisa (Elisa) "un passato alle spalle la tormentava,viveva nei ricordi con i suoi scheletri nell'armadio,finché arrivo lui. La faceva sentire libera,la faceva stare bene, si dimenticava degli incubi. Lu...