The cousin of Clark

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POV Bruce

dormivo tranquillo ma qualcosa mi scosse dal mio bel sonno profondo, aprii piano gli occhi e vidi il viso di Clark 

< che ci fai sveglio alle 7:50 del mattino? >

sbadigliai e mi tirai su mentre cercavo di svegliarmi, vidi Clark a cavalcioni su di me con delle rose rosse 

< guarda, le ho ritrovate sul mio letto >

< io non te l'ho mandate se è ciò che pensi >

< lo so, è stato Cloud, leggi >

mi diede un bigliettino rosa confetto e lo aprii, la calligrafia era terribile ma sforzai di leggerla come meglio potevo

-  Clark, scusa per ciò che è successo in passato, ero solo geloso, queste rose sono una mia scusa e una mia proposta al tempo stesso, io ti amo, so che posso renderti felice, so anche che sei ancora single, tu sei il mio eroe preferito e il ragazzo più bello e dolce che io conosca, insomma, vuoi sposarmi? Baci Claud-

"ancora questo qua? per di più lo vuole sposare, dio santo"

< poi aspetta, ce n'è un altro >

< e menomale non attiravi nessuno >

prese un mazzo di rose bianche dandomi stavolta un bigliettino nero, lo aprii, la calligrafia la conoscevo perfettamente 

- hey Clark, lieto di mandarti le rose più fresche della mia villa, le foto erano perfette, la mia preferita è quella che ha scattato la mia migliore amica dove ci si baciava ad obbligo e verità, mi manchi molto, spero tu abbandoni quel fallito per venire con me, baci ~J-

"fallito lo dici a tua madre"

< hai altro? >

< no, è tutto li >

sorrise e guardai i due biglietti posandoli sul comodino, appoggiai le mani sulle sue gambe e sospirai 

< ti cacci sempre nei guai con le persne, hai due ammiratori, uno psicopatico e un puttaniere, fai n pò tu >

< forse perchè siamo vicini a Natale >

< certo, siamo al 30 novembre >

< quello lo so, forse anticipano >

venne un altra delle mie cameriere un pò imbarazzata dalla scena, non so che ci trovava di male, si avvicinò con delle primule dandole a Clark 

< da parte del signorino Kevin che l'aspetta giu >

se ne andò tranquilla e lui si alzò andando a posare i fiori sul divanetto e sospirare 

< addirittura uno ti aspetta giù >

< ma lui è mio cugino terrestre è questo che mi preoccupa>

< dio santo Clark >

< che c'è? >

< nulla, aspetta un attimo vengo con te, non si sa mai se cerca di stuprarti >

rise e io tirai un sospiro, mi vestii e uguale fece lui, si andò giù e c'era un ragazzo seduto sulla poltrona, aveva i capelli mori e gli occhi celesti ghiaccio, era pallido, alto e leggermente magro e sul viso aveva delle leggere lentiggini, le labbra erano sottili e di media grandezza, il viso era metà dolce e metà rude, strano per essere un Americano, Martha lo stava facendo soffocare letteralmente d'abbracci, vidi che sul tavolo c'erano delle primule come quelle di Clark

I Love You Mr. WayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora