Capitolo cinque.

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Harry e Louis arrivarono in poco tempo alla roulotte non solo perché il locale distava qualche minuto da essa, ma anche perché il liscio aveva guidato forse troppo velocemente. Quando spense la macchina, l'unico rumore che si poteva avvertire era quello dei loro cuori che battevano in modo fin troppo accelerato.

Harry si schiarì la voce e si voltò verso Louis, che già aveva lo sguardo fisso su di lui. «Stasera sei andato alla grande» disse, per spezzare quel silenzio imbarazzante.

«Ti va una birra?» Louis però cambiò argomento, sorprendendolo.

«Certo.»

Entrambi uscirono dall'impala e Louis fece strada ad Harry. Aprì la porta e fece entrare prima il minore, così si chiuse a chiave la porta alle sue spalle. Harry, che sapeva già dove fosse il frigorifero, si avvicinò ad esso e lo aprì, corrugando subito dopo la fronte.

Lo richiuse. «Lou ma non hai..» iniziò a dire, voltandosi verso il più grande. Ma quello non gli diede l'occasione di terminare la frase che lo prese per i fianchi e lo sbatté contro il frigorifero, baciandolo voracemente.

Harry spalancò gli occhi, poggiando le mani sulle sue spalle, non aspettandosi un simile gesto. Ma ricambiò con tutto il trasporto possibile il bacio non appena sentì il corpo di Louis pressarlo sempre di più contro quell'elettrodomestico. Il liscio lo stava baciando nel modo più passionale possibile, ed Harry fu ben contento di sentire finalmente il calore di quel corpo contro il suo.

Fu un bacio dato con ardore, un bacio che reclamava solamente il sesso, lo sapevano bene entrambi. Ecco perché Harry non si stupì quando Louis lo sollevò e si affrettò a cingergli i fianchi con entrambe le gambe. Il liscio lo spinse ancor di più contro il frigorifero, tant'è che si sentì la roba all'interno vacillare per qualche secondo.

Harry portò entrambe le mani tra i capelli di Louis, ansimando nella sua bocca e inarcando la schiena per essergli ancor più vicino. D'un tratto il riccio si ritrovò seduto sul piccolo tavolo con Louis posizionato in mezzo alle sue gambe spalancate e con ancora le labbra appiccicate alle sue. Il più grande gli tolse la giacca abbassandola dalle spalle, facendo poi lo stesso con la sua, prima di sollevargli la felpa che indossava.

Le due bocche si separarono solamente per quei pochi secondi, poi tornarono ad unirsi. Durante il bacio Harry portò le mani al di sotto della maglia che Louis indossava e gli accarezzò lascivamente la schiena, sfilandogliela poi in un unico movimento.

Si appropriò del suo collo con le labbra, baciandolo a bocca aperta e mordendo una parte di pelle, succhiando subito dopo per lasciarci un segno. Louis non se ne lamentò, anzi, incurvò leggermente il volto dalla parte opposta, per facilitargli in qualche modo le cose. Il liscio poggiò poi le mani sul suo fondoschiena e lo spinse maggiormente verso di sé, attaccando i loro petti nudi.

A lavoro completato, Harry si allontanò e sorrise nel vedere quel segno che ormai portava il suo nome e nei giorni successivi, quando Louis si sarebbe fermato a guardarlo, avrebbe pensato inevitabilmente a lui. Quel sorriso mandava Louis in fibrillazione e in quel momento gli faceva sembrare Harry ancor più eccitante, così con uno scatto improvviso lo sollevò dal tavolo, suscitando in lui un verso sorpreso, e camminò verso il letto.

Il liscio lo lanciò letteralmente su esso e mentre l'altro sorrideva maliziosamente, lui si tolse le scarpe aiutandosi con i talloni e le tolse poi anche al riccio. S'inginocchiò sul letto, gli aprì maggiormente le gambe per mettersi nel mezzo e si sdraiò su di lui per baciargli nuovamente quelle labbra peccaminose, da cui, da quando le aveva tastate, non riusciva proprio a starci lontano.

«Spogliami, Lou» sussurrò direttamente sulle sue labbra, mentre sollevava il bacino per cercare una qualche frizione per la sua erezione ancora racchiusa in quei pantaloni troppo stretti. Il liscio sorrise e lo baciò su tutto il viso, per poi passare al collo e scendere sempre più giù, fino ad arrivare alla patta dei pantaloni.

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