Capitolo quindici.

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Aveva fatto un'enorme cazzata a rimanere lì con la consapevolezza di avere Louis a due passi da lui e non poterlo toccare.

Il liscio sorrideva mentre Zayn e Liam gli raccontavano cosa si era perso in quell'anno e mezzo. Harry invece, seduto di fronte a lui in un tavolino del ristorante dove lavorava il marito di Louis, se ne stava in silenzio a contemplarlo, senza farsi scoprire. O almeno sperava che Louis, o Evan che di rado passava di lì, non se ne accorgessero.

Era proprio in quel momento che ebbe la certezza di aver fatto una cazzata. La sera prima non doveva farsi abbindolare dalle parole di Louis, da quegli occhi che sembravano dirgli che lo volevano lì a tutti i costi quando invece non era affatto così, dato che quella mattina non gli aveva rivolto la parola se non per dargli il buongiorno.

«Willy, ho avuto un'idea» Harry inarcò un sopracciglio quando udì come Evan aveva nominato il liscio. Sapeva che Louis aveva deciso di farsi chiamare William, ma perché soprannominarlo Willy? Sembrava il nome di un animale.

«Ovvero?» Louis gli sorrise e gli circondò un fianco mentre il ragazzo si sedeva sulle sue gambe. Harry abbassò lo sguardo e prese la sua bevanda tra le mani, respirando profondamente.

«Possiamo invitare i tuoi amici a cena a casa nostra, stasera» sorrise ampiamente, spostando lo sguardo sui tre ragazzi, in attesa di una risposta.

Louis deglutì e si ritrovò a spostare immediatamente lo sguardo su Harry, che si stava mordendo il labbro inferiore e continuava a tenere lo sguardo basso.

«Allora ragazzi? Ci state?» continuò Evan, in attesa.

Zayn e Liam si guardarono e scossero le spalle. «Va bene» dissero insieme, per poi guardare Harry.

Il minore si sentì gli occhi di tutti addosso e una sensazione spiacevole lo invase dalla testa ai piedi, tanto che si mosse a disagio sulla sedia. «Io..non mi sento tanto bene oggi, preferirei rimanere nel bungalow» mentì, deglutendo.

«Sei sicuro?» Evan s'imbronciò.

«Si» Harry annuì, distogliendo lo sguardo dal ragazzo. «Infatti è meglio se vado a riposarmi adesso, scusatemi» sorrise debolmente e si alzò, dopo aver lasciato i soldi della sua bevanda sul tavolo.

Evan, però, lo prese per il polso, bloccandolo. «Non ti preoccupare, offre la casa» disse, poggiando i soldi sul palmo della mano del minore, che lo guardò con la bocca socchiusa, prima di annuire e sciogliere la presa, per andare via.

Louis seguì la sua figura allontanarsi fino a quando non poté più vederlo. Abbassò poi lo sguardo e sospirò silenziosamente, dopo che Evan lo aveva salutato velocemente con un piccolo bacio sulle labbra, allontanandosi poi per tornare al suo lavoro.

«Sei innamorato di lui, Lou?» Zayn domandò sussurrando.

Louis roteò gli occhi, sbuffando sonoramente. «Perché mi fate tutti la stessa domanda?! Evan è innamorato di me e me lo dimostra giorno e notte, questo mi, e ci, basta.»

«In realtà parlavo di Harry» spiegò Zayn, inarcando un sopracciglio.

Louis boccheggiò, non sapendo cosa dire. Alla fine si limitò a sospirare e a distogliere lo sguardo da quello interrogativo degli amici. «Non ha alcuna importanza, ormai» rispose, perché proprio non sapeva che altro dire.

«Non hai risposto alla domanda.»

«Non lo so, Zayn! Non so cosa diavolo provo per lui, e non lo saprò mai perché io sono sposato, ho fatto miliardi di casini e non possiamo stare insieme» ammise con rabbia, senza però alzare troppo la voce per non farsi ascoltare dalle persone intorno a loro.

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