"Forza oche, tornate a lavoro "Dice Sascha.
"Agli ordini"Dice El chiamando a raccolta tutte le altre.
Fulmino Sascha.
Non stavano facendo nulla di male, mi stavano tenendo compagnia.
Ciò che lui non avrebbe fatto.
Lo guardo, ecco, è tornato lo stronzo.
Sascha esce dalla cucina.
"Scusate ragazze"dico chinandomi.
"Figurati Stefano, va tutto bene... Controlliamo noi i tuoi biscotti "sono così mortificato, spero che a loro non accada nulla.
Lo spero proprio perché sono delle ragazze d'oro.
"Eppure mi dispiace così tanto... "Dico continuando a tenere la testa chinata.
"Dai, su... Vai dal conte, non farlo attendere"Dice Eleonore radrizzandomi la postura.
"Con permesso"Dico prima di uscire dalla cucina.
Sascha lo ritrovo lì, davanti alla cucina a braccia conserte.
"Quello che ha fatto è davvero inaccettabile, lavorano per lei, vero, ma non facevano nulla di male"Dico quasi urlando.
"Ah, quindi adesso mi comandi, certo... E poi? Cosa vuoi che faccia? "
"Lei è uno sbruffone "dico.
"Ma grazie, credo che adesso andrò a piangere in camera mia"Dice.
"Le licenzierò una ad una se continui e ora, vattene dalla mia vista"continua poi.
"Se mi apre i cancelli, me ne torno a casa, lo sapevo che tutto ciò è stato solo un grande, Anzi, grandissimo sbaglio"Dico.
"ERIC"Urla Sascha.
Eric si presenta immediatamente.
"Accompagna gentilmente il mio carissimo Stefano nello sgabuzzino "
GRAZIE signore.
"NOO TI PREGO, NON NELLO SGABUZZINO "Fingo.
"Vai e restaci"Dice lui.
"Perché non mi lascia semplicemente libero?"
"Perché sei la mia bambolina Sessuale "mi sussurra all'orecchio.
"Vada la diavolo"Eric i conduce al mio amato sgabuzzino, ci entro volentieri.
"Grazie Eric"Dico.
"Sei un tipo tosto, riesci a tener testa al conte"Alzo le spalle.
"Non è sempre stato così... Fino ad un anno fa, quando andò in spedizione in Francia... Partecipò ad una battaglia e solo lui rimase in vita, da quando tornò ha sempre questi orribili sbalzi di personalità, noi ci stiamo abituando infatti lo ignoriamo quando si comporta in questo modo... Scusalo, te ne prego, lui ci tiene a te"
"Il vero Sascha ci tiene a me, quella persona di prima non è altro che la brutta copia mal riuscita di lui... È un pallone gonfiato e qualcuno dovrà fallo sgonfiare, finché io starò qui, non permetterò di farvi trattare peggio delle bestie"Dico.
"Mi fai quasi paura, la tua determinazione è notevole "Dice Eric.
"Perché odio quando succedono ingiustizie"Dico.
"Parli come il giustiziere incappucciato "dice lui.
Abbasso lo sguardo.
"Non dirmi che..."Inizia Eric.
"Non lo dica a nessuno..."lo supplico.
"Certo... "Dice.
(Riflesso:Conf conf, salve, sono il narratore di questa storia, quello esterno, vedete, la storia del giustiziere Incappucciato risale a 20 anni fa... Esatto, dal 1297...
Il padre di Stefano quando era giovane si divertiva a rubare ai ricchi per dare ai poveri, un po' come Robin Hood.
Era amato da tanti e odiato da altrettanti.
Dopo la sua morte, Stefano prese il posto di suo padre.
Era un po' diverso per Stefano perché lui possedeva la magia.Ehhhh nulla, spero di avervi chiarito le idee)
"Sascha andrà dai suoi cadetti adesso... "Dice Eric.
"Prima, prendendomi in giro, ha detto che quel posto sarebbe una cazzata per me, per quale motivo? "
"Semplice, i cadetti sono dei ragazzini di 16 anni, non si può pretendere di sapere combattere come dei veri combattenti, questo il Sascha di un tempo lo sapeva ma adesso li tratta davvero male"Dice Eric sospirando.
È così irritante.
"Diavolo qualcuno dovrà pur dargli una lezione"Eric mi guarda.
"Io? Ah già"
"Dovrebbe esserci qualcosa qua in giro"Dice Eric dirigendosi verso un baule.
Lo apre e tira fuori un mantello con il cappuccio.
"Tieni "Dice.
Lo prendo in mano e l'osservo, ma guarda un po', è ridotto meglio di quello che utilizzo io adesso.
"Grazie mille..."Dico.
"So che ne farai buon uso... "Mi dice.
Sentiamo dei passi scendere e nascondo la mantella.
Falso allarme, È El.
"Ti ho portato la colazione Stefano... I tuoi biscotti li stanno sfornando adesso, sembrano buoni... Grazie per aver preso le nostre difese "le sorrido e la ringrazio per la fetta di torta e il latte.
Devo assolutamente elaborare un piano.***
Nel pomeriggioSono riuscito ad uscire dalla mia tana grazie a un topolino che i ha parlato e mi ha detto la strada più veloce per uscire.
Sotto la residenza c'è tutto un percorso di vincoli e strade che possono portare anche in città.
Prima però io devo vedere come tratta i cadetti.
Mi dirigo al campo di addestramento correndo perché c'è pieno zeppo di guardie che se la ridono.
"NESSUNO È IN GRADO DI CENTRARE QUELL'OBIETTIVO CON UN STRA FOTTUTISSIMO ARCO IN TRE TENTATIVI? MA CHE CAZZO SIETE? PER FINO MIA MADRE RIUSCIREBBE A TENERE QUEL CAZZO DI ARCO MEGLIO DI CIASCUNO DI VOI, FOTTUTI PARASSITI"Urla Sascha.
Poveri."OGGI NON MANGIATE, MI FATE QUASI PENA"Mi intrufolo nella mischia di ragazzi.
"CONTE LA SUA VOCE MI IRRITA IL SISTEMA NERVOSO "Urlo.
"Eh? Chi ha parlato? ESCI"
I ragazzini mi fanno passare e mi ritrovo difronte il conte.
I ragazzi parlano tra di loro.
"Chi sei tu? "
Sono incappucciato e i miei occhi sono coperti, non mi riconoscerà mai anche perché ho usato in incantesimo per modificarli leggermente la voce."Il mio nome non la deve interessare minimamente, signore"dico mostrandogli il mio arco.
"Se riuscirò a colpire questo obiettivo in un colpo, prima di tutto, li lascia mangiare, secondo, cambierà completamente atteggiamento con loro "Dico.
"Figuriamoci, non ce la fa nessuno con un solo tentativo, ti stai scavando la fossa da solo"Ghigno.
"Se perdo, lei mi potrà fare quello che vuole"Dico.
"Accetto"Dice.
Lui si scansa in modo da lasciarmi spazio.
"Forza eroe da strapazzo, colpisci il tuo obiettivo... Ti pentirai di avermi sfidato e in quanto a voi, se non riuscirà a colpire l'obiettivo non mangerete nemmeno domani"
I ragazzi sobbalzano.
"Tranquilli, fidatevi, so cosa faccio"Tranquillizzo i ragazzi.
Continua...
O sabato o Lunedì o domenica.
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Camminiamo sotto lo stesso cielo.•|Saschefano|•
FanficMedioevo, anno 1317 siamo in un periodo dove il Fanatismo religioso è al massimo livello storico, dove lo squilibrio tra ricchezza e povertà è altissimo, dove il diverso è Visto con disprezzo. Cosa succederebbe se due mondi così diversi si incontr...