43-Il mio gioco o il tuo?

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Il conte non ha intenzione di tornare a casa.

Lo deduco dalla direzione che stiamo prendendo con i cavalli.

"Dove stiamo andando? "Chiedo.

"Lo vedrai"dice.

Il maestro ci ha parlato.

Prima ha parlato ad entrambi e poi singolarmente.

Per quanto mi riguarda mi ha detto che non devo mai fidarmi ciecamente del conte.

Cercare di capirlo senza destare sospetti.

Non è che io non mi fida ma mi tiene nascoste ancora troppe cose.

Mi sembra un po' troppo pieno di sè.

Adesso si sente il re di tutto.

Giungiamo ad un villaggio non lontano dal mio villaggio natale, il villaggio di per sé è famoso per i bordelli.

Lo conosco bene questo posto.

Questi posti a quest'ora sono pieni.

Puttane che girano a dorso nudo, ubriaconi ricconi.

"Stammi vicino"Mi dice il conte scendendo da cavallo.

"Sì, mio signore"Scendo dal cavallo e prendo le redini anche del suo.

"Salve... "Dice una zoccola guardando il conte.

"Ehi dolcezza, come va da queste parti? "DOLCEZZA? Spudorato davanti a me.

"Non c'è male sir, ma sarebbe ancora meglio se lei... "Gli sussurra qualcosa all'orecchio e Sascha sorride.

"Magari per una prossima volta"Fisso la zoccola e poi il conte.

Bastardo.

Appena ci allontaniamo Sascha prova ad accarezzarmi ma lo respingo.

Sono un tipo geloso, lo ammetto.

"Eddai, non te la sarai presa sul serio... "

Non lo calcolo.

Arriviamo davanti a questo bordello che già è più decente degli altri dall'esterno.

Entriamo entrambi, Sascha viene notato subito.
Siamo in un bordello di solo maschi.

"Conte, che piacere rivederla"Dice un tizio pelato con un bel po' di pancia.

"Anche per me"Dice sorridendo.
Bugiardo.

"I cavalli vado a legarli"Dico.

Non mi calcola minimamente, ha già un bicchiere di vino in mano.

Esco e vado nel retro per legare i cavalli.

"Siete più socievoli voi... "

"Non essere triste Stefano"Mi dice il cavallo di Sascha.

"Avete fame? "

"Una carotina non sarebbe male"

Prendo il pugnale e mi pungo.

Faccio apparire due carote e le faccio mangiare ad entrambi i cavalli.

Quando ho finito mi dirigo all'interno del bordello, musica, vino, sudore...

Vado nella reception dove c'è una donna.

"Ma tu non sei... Stefano? "Mi chiede.

"E lei come fa a conoscermi? "Chiedo.

"Oh, i tuoi amici sono qui e parlano spesso di Stefano, il ragazzo dagli occhiali e non dotato del dono dell'altezza... "

So già a chi si riferisce.

Camminiamo sotto lo stesso cielo.•|Saschefano|•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora