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Stefano's pov

Cardiff -6giorni alla guerra.

Leggeri singhiozzi che riecheggiano nella stanza.
Tocco il lato del letto accanto a mio ma con mio stupore non mi ritrovo accanto il Lord Gabriele.

Siamo arrivati qui a Cardiff alle 18 con un portale.
Il conte sarà qui domattina tardi.
Mi hanno accolto benissimo, la madre del lord mi ricorda tanto la mia di madre.
È cordiale e non finge di esserlo come altre Milady.

Mi ha accolto con un sorriso accogliente e mi sono trovato subito bene.
I servi sono più liberi, ridono tra di loro e si scambiano battute anche davanti alla Lady.
È un ambiente famigliare, nessuno è teso, i colori degli stendardi appesi al muro o dei numerosi quadri sono luminosi e il profumo meraviglioso di brezza marina circonda il castello che, per l'appunto, si trova in cima a un promontorio.

L'unico difetto è l'orario stabilito per ogni cosa in certe giornate.

Adesso ,per quanto hanno riferito le ultime campane, sono le 10 di notte.

Il lord mi ha detto che non suonano più dopo le 22 per non arrecare ulteriore disturbo.

Ci troviamo in una stanza segreta e solo il lord possiede le chiavi.
È facilmente raggiungibile dalla sua stanza.

Per farla breve, sotto il divano di camera si nasconde una botola nascosta e delle scale portano fino alla stanza segreta al piano di sotto.

Domani il Lord mi eleggerà Sir comandante degli arcieri.

Oggi in questa stanza l'ho abbracciato e baciato tutto il tempo.

Ma adesso dov'è? Mi siedo sul letto e mi giro verso la finestra spalancata.

C'è lui che guarda fuori dalla finestra.

Lo sento singhiozzare, sta piangendo.

Mi alzo e lentamente mi avvicino a lui.

"Ehi piccoletto, perché piange?"Chiedo mentre gli volto lo sguardo verso di me per asciugargli le lacrime.

"Ho avuto un attacco di panico..."Sospira.

Lo guardo mentre gli sistemo i capelli.

Mi stringe e inizia a piangere di nuovo.

"Ho paura... Paura di perderti"Gli accarezzo i capelli dolcemente.

"Solo per questo? "

"Sono stupido, lo so  ma io non posso farci niente... "Mi tocca il petto mentre le sue lacrime ricadono sul mio petto nudo.

"So che ha tanta paura, è la prima guerra anche per me... "Sussurro.

Un senso di terrore assale pure me all'improvviso.

Sascha, Sascha, Sascha...

"Mi prometta...mi prometta che starà lontano dal conte, ho una brutta, bruttissima senzazione..."

"Sì, certamente"Dico.

"Se lei dovesse morire non me lo perdonerei MAI, non può distruggermi tutto, non prenderà anche lei"Dico.

L'aria muove le tende e i nostri capelli.

Asciugo ancora i suoi occhioni verdi e poggio la mia fronte sulla sua.

Gli formo un sorriso con le mani e lui scoppia a ridere.

"Così va meglio"dico.

"Il mare è bello anche di notte... Mi rilassa sempre"Dice.

Camminiamo sotto lo stesso cielo.•|Saschefano|•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora