Capitolo 30

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                                                                            CAPITOLO 30

Frisk era sommerso dal lavoro, così tanto da dover mangiare mentre lo svolgeva. Interruppe il suo pasto e il suo lavoro per guardarsi un attimo intorno. Osservando il suo ufficio pensò: "Wow, esattamente quattro anni fa sono rimasto senza casa, senza famiglia, senza soldi, senza nessuno e niente, neanche la speranza mi era rimasta. Ora invece ho una famiglia, una davvero importante, la mia casa è il nuovo palazzo reale di Asgore, ho un lavoro importantissimo, un sacco di amici e una fidanzata. Gli anni in cui vagavo in giro per il mondo e dormivo dove capitava sono solo un lontano ricordo. Ora sono qui, in un ufficio con una scrivania, un'enorme libreria piena di volumi sulla storia di umani e mostri, un tappeto pregiatissimo, gentile regalo di alcuni umani favorevoli all'integrazione tra umani e mostri, persino un divano in pelle, un tavolino di cristallo, una TV a schermi liquidi e una sedia con le ruote." Frisk guardò fuori dalla finestra dove vi era il simbolo della famiglia reale (quello nella sala del giudizio di Sans) e pensò: "Wow, è davvero una bella giornata oggi." Finì il più velocemente possibile il suo lavoro e il suo pranzo per andare a fare una passeggiata. Uscito dall'ufficio Frisk si incamminò verso la capitale. Per arrivarvi doveva uscire dal palazzo reale, la sua postazione di lavoro era vicino alla sala del trono e alla sua camera. Queste stanze e molte altre, come quelle di Chara e Asriel, erano tutte disposte intorno a un vastissimo giardino, curato da Asgore, dove quest'ultimo amava bere il the. Di fronte alla sala del trono, dall'altra parte del giardino, vi era il portone da cui si usciva da quella zona del castello per raggiungere le altre. Queste erano tutte molto simili, con grandi finestre ed enormi colonne di marmo che sorreggevano il soffitto. Frisk uscì dal castello, che era all'estremità meridionale della capitale, per poi iniziare a dirigersi verso il centro di quest'ultima. Ai lati del castello c'erano le case di Sans, Papyrus, Undyne, Mettaton e Alphis. Camminando per le strade Frisk superò il quartier generale delle Royal guard, situato a circa settecento metri dal castello. In quel posto si svolgevano gli allenamenti dei membri della guardia reale, come quelli di Undyne e Frisk, oltre alle loro riunioni. Un kilometro più avanti vi era la scuola che Toriel aveva voluto far costruire e dove insegnava. Davanti alla struttura incontrò Monster-Kid, intento a tornare a casa. Il piccolo si fermò davanti all'ambasciatore e gli disse: "Yo Frisk, come stai?"
"Bene Monster-Kid, tu invece?"
"Alla grande."
"Stai andando a casa?"
"No, prima voglio fare un salto al quartier generale delle Royal guard, adoro guardare quelle persone svolgere il loro dovere e voglio imparare come lavorarono, da grande diventerò uno di loro. Sono tutti così forti e anche gentili, mi hanno detto che posso andare a trovarli quando voglio."
"Scommetto che vuoi andare a vedere cosa fa Undyne."
"Non proprio. Cioè, lei è sempre incredibile e fortissima, ma la persona che stimo maggiormente non è più lei."

"E chi è?"
"Sei tu Frisk, voglio diventare forte come te! Alcuni dei miei amici dicono che tu sia una brutta persona, ma io no gli credo." Frisk accarezzò la testa del bambino, gli sorrise e gli rispose:
"I tuoi amici non hanno torto Monster-Kid. Tu non devi puntare ad essere come me, devi puntare ad essere migliore di me e non solo nella forza fisica. Se diventassi una Royal guard e ti ritrovassi a combattere, ricordati che per un guerriero è facile uccidere il suo avversario, ma non è questo che lo rende grande, ciò che lo rende grande è risparmiare la vita dei suoi avversari, cosa molto più difficile." Frisk si allontanò da Monster-Kid, che lo salutò e andò nella direzione opposta. Frisk incontrò Toriel, che gli disse: "Ragazzo mio, ho sentito cosa hai detto a quel bambino, bravissimo, sarai stato sicuramente di grande esempio per lui."

"Grazie Toriel." Rispose lui sorridendo.

"Che ne diresti di cominciare a frequentare questa scuola pure tu? Qui ci studiano anche i ragazzi dell'età tua, come Asriel e Chara."
"Non posso, sai che il lavoro da ambasciatore e gli allenamenti con Undyne sono già molto impegnativi e mi occupano buona parte della giornata. Studiare con libri che mi hai fatto avere già mi da una buona istruzione, almeno quella sufficiente per svolgere il mio lavoro."

"Capisco."
"Devo andare, a dopo."
"Ci vediamo ragazzo mio." Frisk pensò: "Toriel è una donna gentile ed io ho perso mia madre quando ero molto piccolo, eppure non sopporto che lei mi tratti come un figlio. Lei ha provato ad adottare tutti gli umani caduti nell'Underground, è come se volesse solo compiacere i suoi istinti materni, ma vorrà seriamente bene ad Asriel e a tutti gli altri se è in grado di rimpiazzarli così facilmente? Forse Asriel potrebbe pensare questo se vedesse un altro umano diventare suo "fratello". Lui e Chara sono cresciuti insieme, quindi è normale che per il principe lei sia davvero una sorella, ma io sono arrivato da poco."

Frisk arrivò davanti ad un ristorante e disse: "Basta brutti pensieri sulle persone a cui tengo, questa sera dovrei mangiare qui, fanno una pizza deliziosa, chi sa se qualcuno potrà venire con me." Quel locale si trovava nella zona centrale della capitale, in mezzo a negozi di ogni tipo, ristoranti di qualunque provenienza, una piazza enorme, un parco con all'interno una statua raffigurante Frisk, con la scritta: "Dedicato all'ambasciatore e salvatore dei mostri." Frisk pensò: "Addirittura una statua, non ci credo, mi sento quasi in imbarazzo." Nel parco giocavano dei bambini, Frisk, vedendoli felici e sorridenti, pensò: "Ora posso dirlo, non ho fatto una scelta sbagliata nel liberare i mostri come pensavo all'inizio, proteggerò questa pace e questa felicità a tutti i costi, questo è il regno a cui appartengo."

Frisk amava molto quella zona della città, anche se gli piaceva in generale tutta la capitale. Poi guardò l'ora e si rese conto di dover andare all'allenamento con Undyne. Pensò: "Beh, la passeggiata è finita Frisk. Devo muovermi, mi toccherà prendere una scorciatoia di quelle che mi ha insegnato Sans."

Quella sera Frisk si arrampicò sul monte Ebbott, era già calata la notte e il ragazzo voleva vedere qualcosa. La città era illuminata, l'energia arrivava direttamente dal Core, che continuava a fare il suo lavoro e dare energia all'intera città. Sotto il cielo stellato, la città piena di luci offriva un bellissimo spettacolo per gli occhi, Frisk, dopo averla guardata per un po' di tempo, disse: "Lo ribadisco, questa è la mia città."

FINE CAPITOLO 30

Questa è stata la storia di Frisk, o almeno quella di uno dei tanti Frisk del multiverso, che spero vi sia piaciuta, se è così è stato, vogliate bene a chi l'ha scritta e anche un pochino a chi l'ha raccomodata...ah no aspettate, mi dicono che non l'ha raccomodata nessuno. Ora seriamente, permettetemi di farvi i miei ringraziamenti per averla letta fino alla fine. Permettetemi anche di scusarmi con tutti quelli che qui non ci sono arrivati, perché evidentemente il mio libro per loro non era di così grande bellezza, anche se queste scuse sono un po' futili, dato che i diretti interessati non le possono leggere. Presto uscirà un secondo libro, sarà un sequel di questo qui, ma che avrà in comune con quest'ultimo solo il protagonista, che partirà nuovamente per un viaggio nel multiverso, un viaggio mirato a salvare tutte quelle persone a lui care.


Undertale, l'avventura di FriskDove le storie prendono vita. Scoprilo ora