Capitolo 19

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                                            CAPITOLO 19

Quando non lavorava per la pace tra le due razze, Frisk passava il tempo con i suoi nuovi amici. Cucinava con Papyrus e Toriel, si allenava con Undyne, si divertiva con Asriel, guardava anime con Alphis, aiutava Asgore con il giardinaggio, tentava di far integrare Chara con gli umani e andava con Sans al nuovo bar di Gribly. Un pomeriggio, durante un loro incontro al locale, Sans chiese: "Senti ragazzo, come va con Chara?"
"Ho provato a farla integrare con gli umani che spesso vengono a visitare la famiglia Dreemur in segno di pace, tuttavia per lei non è facile. Non so cosa abbia passato qui sopra, ma deve aver sofferto davvero molto. Si trova molto meglio con i mostri, in particolare con la sua famiglia adottiva e con tuo fratello."
"Capisco, comunque mi riferivo al rapporto tra voi due."
"Tra noi due dici? Siamo amici e tengo a lei, ma forse il mio lavoro ci sta un po' allontanando, visto tutto il tempo che richiede. Voglio farla sentire in pace con se stessa, non sopporto di vederla soffrire per il suo passato."
"Capisco. Senti, a me lei non piaceva all'inizio, ti ho già spiegato ciò di cui è stata capace in altre realtà, ma dato che in questa timeline non ha fato nulla di male, che ho notato quanto duramente stia provando ad essere una brava persona e che ha legato con mio fratello, ho deciso di darle una chance. Comunque, dimmi la verità, quella ragazza ti interessa."
"Che stai dicendo?!" chiese lui spiazzato dall'affermazione.
"AHAHAHAH, scusami per averti messo in imbarazzo ragazzo, ma rispondi almeno a questo: tu hai capito che lei prova qualcosa per te?"
"Questo era una delle tue battute migliori Sans." rispose Frisk ridendo nervosamente, piuttosto imbarazzato.
"Ascoltami ragazzo, sarai anche l'ambasciatore dei mostri, ma sei anche l'unico umano di cui quella ragazza si fida e un normale adolescente. Non dimenticarlo." detto questo se ne andò.
Frisk uscì dal bar poco dopo, dicendo a Gribbly: "Il conto di oggi lo pago io G." e lasciò dei soldi sul bancone.
Appena fu tornato alla sua casa, dove viveva insieme a Chara e ai Dreemur in attesa che la costruzione del nuovo castello reale venisse ultimata, Frisk vide Asriel che usciva di casa con Toriel. Egli chiese ai due: "Dove andate?"
"Ad un incontro politico."
"C'è bisogno che venga anche io?"
"No." rispose Asriel in modo risoluto, come se glielo stesse vietando. "Stai lavorando troppo in questo periodo, è meglio se ti riposi."
"Sicuro?"
"Frisk, tu sei l'ambasciatore del nostro regno, ma i membri della famiglia reale siamo noi, non possiamo lasciar fare tutto a te. Pensa a riposarti, se ti affaticassi troppo svolgeresti peggio il tuo lavoro."
"Ok Asriel."
"Perdonalo ragazzo mio, ti ammira per tutto ciò che fai e vuole essere come te. Ed è anche un po' invidioso per lo stesso motivo." spiegò Toriel ridacchiando.
"Mamma! Non dire sciocchezze!"
"Andiamo Asriel, non c'è nulla di male nell'essere gelosi." e a questo punto non riuscì più a trattenere le risate.
"Ok, adesso basta prendermi in giro, andiamo."
"Aspettiamo che tuo padre arrivi."
Asriel si girò verso e Frisk e gli disse:
"Allora Frisk, questa sera resterai da solo con Chara, approfittane."
"Approfittarne per cosa?"
"Lo sai ragazzo mio, dato che non siete miei veri figli non c'è nessun legame di sangue, hai la strada spianata."
"Ma oggi siete tutti fissati con questa storia?" chiese Frisk imbarazzato per poi entrare in casa.
Asriel pensò: "Eheheh, perdonami Frisk, ma non potevo essere preso in giro solo io."
Frisk vide Asgore, lo salutò e andò nel salotto, dove trovò Chara che leggeva un libro. Frisk disse:
"Ciao Chara, cosa stai leggendo?"
"Ciao Frisk, questo è un libro che Toriel mi ha consigliato di leggere, ha sempre voluto fare la maestra e quindi adesso si occupa della mia istruzione."
"Capisco. Senti Chara, posso farti una domanda?"
"Certo, chiedi pure."
"Tu pensi che riuscirai a integrarti con gli umani un giorno?"
"Mi stai chiedendo di perdonare la razza umana?
Non lo so...con tutto quello che mi hanno fatto, credo di non potercela fare. Certamente non provo più quel desiderio di vendetta che mi ha portato a organizzare quel piano tempo fa, ma preferisco non avere nulla a che fare con nessun umano. Beh, nessuno tranne te ovviamente."
"Ascoltami Chara, non voglio vederti soffrire. Quando sei arrivata nell'Underground non hai mai rivelato niente a nessuno del tuo passato. Come allora, stai scappando dal tuo dolore, ma questo non lo farà mai sparire definitivamente, quindi ti prego di spiegarmi da cosa derivi questo tuo rapporto di odio e paura nei confronti della nostra razza. Lo so, il giorno della liberazione dei mostri ti ho detto che non ti avrei mai costretto a parlarne visto che ti faceva soffrire, ma forse ho commesso un errore e come posso sbagliare io può sbagliare chiunque, mostro o umano che sia.
Ti prego Chara, so di poterti aiutare, ma devo sapere tutto."

"Frisk, io... ok, te lo dirò. Ho perso i miei genitori quando ero molto piccola e allora un uomo mi ha presa a lavorare per lui. Mi costringeva a fare lavori durissimi seppur fossi una bambina e a volte mi dava in affitto ad altre persone che mi trattavano in modo uguale o addirittura peggiore. C'erano altri bambini come me a lavorare e tutti mi trattavano male, picchiandomi e insultandomi, d'altronde anche io rispondevo con la violenza fisica e psicologica. Tuttavia io ero debole e spesso venivo massacrata, quando quell'uomo mi vedeva ripeteva di continuo che sarei dovuta diventare forte e che quel dolore era un bene, perché alimentava l'odio che me lo avrebbe permesso. Sai, quando Sans ha parlato del L.O.V.E e dell'Exp nella sala del giudizio, io già sapevo cosa fossero, non mi erano affatto estranei, se capisci cosa intendo. E...più ne ottenevo, più pensavo che uccidere fosse normale e addirittura giusto, se solo tu sapessi quante atrocità ho commesso non vorresti avere nulla a che fare con me. Ho cominciato a definire l'umanità spazzatura quando ho conosciuto i mostri, nessuno di loro ha provato a usarmi, sono stati gentili e mi hanno accolto tra di loro. Era per questo che odiavo l'umanità, non accettavo il fatto che i mostri soffrissero nel sottosuolo e gli umani si godessero la superficie. Quanto alla paura...penso di averla provata per ogni giorno della mia vita da quando ho cominciato a uccidere, non mi piaceva essere picchiata e derisa, quindi volevo che a subire queste cose fosse qualcun altro. Il misto di odio e paura mi ha portato a tentare quel piano."
"E non c'era nient'altro che te lo abbia fatto fare?"
"Altro dici? Sì... forse quando l'ho pianificato ho pensato anche al fatto che, con altre sei anime umane, Asriel sarebbe riuscito a distruggere la barriera e a liberare i mostri."
"E io penso che sia stato un gesto estremamente coraggioso con cui hai dimostrato di tenere davvero molto alla razza dei mostri."
"Grazie Frisk. Sai, voglio provare di nuovo ad aiutare tutti in qualche modo, se ti serve una mano con il lavoro da ambasciatore sarò contenta di offrirtelo." "Grazie."
I due passarono tutto il resto del tempo a parlare di argomenti più allegri e scherzare. Dopo un po' una persona arrivò e bussò alla porta, era un mostro che Frisk non aveva mai visto prima, con sei figure incappucciate al seguito. Il mostro era alto, vestito di nero, con due buchi sulle mani e una faccia strana, bianca con due cicatrici, una sopra un occhio e una sotto l'altro. Per finire aveva un sorriso parecchio strano e un po' inquietante, che sembrava inciso sul suo volto.

FINE CAPITOLO 19

Undertale, l'avventura di FriskDove le storie prendono vita. Scoprilo ora