Sono appena uscita dalla stanza di mio padre.

Appena esco un dottore si avvicina.

"Lei è la figlia del signor Walker?"
"Si sono io."
"Bene come avrà potuto notare vedendo suo padre adesso non è in ottime condizioni. Non voglio mentirle dicendo che sta bene.
Potrebbe superare tutto ciò ma anche morire. E se si svegliasse dal coma non si sa ancora in quali condizioni potrebbe essere...potrebbe non ricordarsi niente o rimanere paralizzato. Spero che ce la faccia."
"Lo spero anche io."
"Bene Arrivederci signorina. Per qualsiasi cosa la chiameremo. "
"Arrivederci dottor.."
"Dottor Lown. "
"Ok Arrivederci. "

Mi sento distrutta sia fisicamente che mentalmente.

Vedere mio padre in quello stato mi ha straziato.

Mentre scendo le scale sbatto contro qualcuno.
Alzo la testa e incontro due occhi verde smeraldo.

Non è possibile.
Anche in ospedale devo beccarlo.
"Chi si rivede. Te l'avevo detto io che non sarebbe stato un addio."
"Purtroppo..."

Cerco di andarmene ma continua a bloccarmi la strada.

"Senti dovrei andare a casa puoi spostarti?"
"Cosa ci fai qui?"

Odio il suo carattere.
È così lunatico.
Prima scherza poi diventa serio.

"Potrei farti la stessa domanda."
"Rispondi sempre così alle mie domande."
"Chissà perché...e ora lasciami passare. "

Si sposta. Finalmente.

Continuo a camminare ovviamente sono la più sfigata di questo mondo infatti sento qualcuno afferrarmi il polso.

Mi giro lentamente e incontro di nuovo il suo sguardo.

Mi fissa negli occhi per non so quanto tempo finché gli dico:
"Cosa vuoi ancora?"
"Cosa ci fai qui?"
"Affari miei."
"Perchè sei così.."
"Così stronza, fredda, menefreghista, e acida?"
"No..così triste..."

Le sue paroli mi spiazzano.

Immaginavo un'altra frase.

"Forse lo sono perchè mi succedono cose tristi? "
"Immaginavo che mi rispondessi così.."
"se lo immaginavi perchè l'hai chiesto?"
"Per vedere i tuoi occhi mentre rispondevi. "

E un'altra volta le sue parole mi spiazzano.

"Senti sto perdendo tempo con te. A mai più."
"Hahah adesso a mai più? Prima addio e adesso a mai più? Hai visto che addio non è funzionato..e la prossima volta perchè ci sarà una prossima volta cosa mi dirai? Spero di non vederti più?"
"No."
"E cosa dirai?"
"Fanculo. "

Vedo i suoi occhi sgranare. Non se l'aspettava.

Tolgo il mio braccio e me ne vado, questa volta veramente.

--------

Stasera ho voglia di uscire.  Di andare in discoteca e bere fino a dimenticarmi tutto.

Mi faccio una doccia veloce.
Metto delle calze nere trasparenti con sopra dei short neri, e un top blu elettrico.
Indosso delle decolte nere.

Mi trucco con matita, mascara e rossetto rosso.

Metto un po di profumo e faccio dei boccoli ai capelli.

Metto la giacca di pelle nera e prendo un piccola borsetta con dentro il necessario.

Esco di casa.

Fuori c'è abbastanza freddo.

Arrivo ed entro dentro al York Pub.

Mi dirigo subito al bancone degli alcolici.

Ordino un bicchiere di vodka.

Ne ordino un'altro e lo finisco tutto in un sorso.

Sto per ordinare un'altro quando qualcuno mi tocca la spalla.

Mi giro e vedo un ragazzo castano con gli occhi grigi.

"Hey ciao io sono Jake vorresti ballare con me?"

"No."

Mi rigiro e ordino ancora.

Bevo di nuovo tutto in un sorso.

"Non dovresti bere così tanto.."
"Affari miei."
"Rispondi sempre così? "

Mi giro e incontro due occhi verde smeraldo.

"Ancora tu.."
"Giá, non sei felice di rivedermi?"
"No."
"Hahah"
"Non c'è niente da ridere."

Ordino un'altro bicchiere di tequila.

Lo bevo.
Ormai non sono più sobria.
Pazienza.

Qualcuno mi afferra il braccio e mi trascina in pista.
Vorrei scansarmi ma non sono per niente sobria.

"Vuoi ballare con me?"
"Prima mi trascini in pista e poi mi chiedi se voglio ballare?"
"Sono strano."
"E io sono diversa dalle altre quindi ti dico di no. Non voglio ballare con te. Oggi e mai."
"Ma a me piacciono le diverse dalle altre."

Mette le sue mani nei miei fianchi e all'improvviso parte una musica lenta.

Chissene frega. Per una volta posso anche lasciarmi andare.

Metto le mie braccia attorno al suo collo.

Gli accarezzo i capelli. Sono così morbidi.

Mi sorride. Balliamo per un po' senza mai smettere di guardarci negli occhi.

Non so come ma finiamo sempre per guardarci negli occhi.

All'improvviso mi viene da vomitare così corro in bagno.

Inizio a vomitare e qualcuno mi toglie i capelli dal viso.

Mi sciacquo la bocca.

"Hai bevuto un po' troppo non credi? "
"Giá. Avevo voglia di dimenticare tutto."
"Tutto cosa?"
"Tutto. Tutto quello che mi è successo. Ma sfortunatamente mi ricordo ancora tutto."
"Cosa ti è successo di così grave?"
"Di tutto."
"Se vuoi puoi sfogarti con me."
"No grazie.  Preferisco tenermi tutto dentro. Come ho sempre fatto."
"Per caso sei malata?"
"Come? Ovvio che no!!"
"No visto che eri in ospedale oggi..."
"Mio padre ha avuto un incidente stradale."
"Mi ricorderò questo momento,  come l'unica volta che mi hai risposto. Comunque mi dispiace."
"Certo immagino...e tu invece perchè eri in ospedale."

Appena ce lo chiedo si irrigidisce e i suoi occhi diventano freddi.

"Sono andato a trovare mia sorella. Come sempre."

Prende un respiro e continua.
"Soffre di cancro. Le resta poco tempo."

Non immaginavo che la causa fosse questa. Ma perchè ce l'ho chiesto?  Non so cosa dirgli ora...

"Comunque ora devo andare..."
"Ah capisco...ciao e buonanotte.."

"Notte."

Sto andando quando lo sento dire:
"Ah a proposito come ti chiami?"

Mi giro verso di lui e dico:
"Perchè lo vuoi sapere? Nemmeno io so il tuo.."
"Io mi chiamo Micheal."
"Beh io non te lo dico."

Continuo a camminare e lo sento sbuffare.

Mentre cammino sussurro:
"Ashley."

Anche se l'ho sussurrato sono convinta che l'abbia sentito.














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