Sto camminando per le vie affollate di N.Y.
È mattino presto e quindi non c'é molta luce.
Oggi mi tocca andare a scuola ma in realtà non ne ho per niente voglia.
Visto che manca ancora mezz'ora vado al central park e mi siedo nella mia solita panchina.
Guardo le persone camminare. Hanno tutti cosi una faccia assonnata.
Le Mamme tengono per mano i propri figli.
Uomini che camminano velocemente con in mano la loro borsa di pelle e con il telefono in mano. A quest'ora vanno tutti a lavoro e a scuola.
Vedo arrivare in lontananza Michael.
No lui no.
Deve starmi lontano.Mi alzo e inizio a camminare velocemente.
"Ashley. Ashley aspetta!!"
Accelero il passo.
"No dai Fermati."
Mi giro verso di lui e gli dico:"Cosa vuoi ancora?"
"Sapere come stai."
"Come vuoi chi stia."
"Mi dispiace così tanto."
"Certo. Immagino."
"Perchè non mi credi mai?"
"Perché ho smesso da tempo a non credere più alle persone. E d'ora in poi Stammi lontano. È meglio cosi fidati. "
"È inutile che dici cosi. Tanto anche se tu non lo vuoi è come se fossimo una calamita. Troviamo sempre un modo per incontrarci."
"Sisi certo. Comunque sei stato tu a comprarmi gli assorbenti. "
Si grata la testa. Segno che è imbarazzato.
"Ehm si. Ho pensato che magari ne avevi bisogno. "
"Ah. No comunque non ne avevo bisogno."
"Strano. Perché ho visto che non avevi nemmeno un pacchetto in casa."
"Giá. Comunque devo andare."
"Va bene. Ci vediamo. "
Sospiro. È troppo testardo. Sarà veramente un ' impresa ardua stargli lontano.
Ovunque io vada me lo becco. Incredibile.
Cammino lentamente fino ad arrivare a scuola.
Mancano ancora 15 minuti cosi mi siedo negli scalini.
Vedo Michael venire.
Ecco cosa dicevo prima? Ovunque vado me lo becco. Ma penso che sia normale andando nella stessa scuola.Sta fumando una sigaretta. Ne vorrei anche io una.
"Hey non è che mi daresti una sigaretta?"
"Tu fumi? " ha una faccia sorpresa, come se fumare fosse un reato.
"Si fumo."
"Non dovresti fa male."
"Allora non dovresti farlo nemmeno tu. E comunque so benissimo che fumare fa male. Chi fuma è come se si uccidesse piano piano da solo. Il fumo porta alla morte."
"E allora non fumare."
"Invece io fumo proprio per questo. Per uccidermi piano piano."
Ha un'aria scioccata.
"E perché vuoi ucciderti?"
"Perché ne ho abbastanza di vivere in questo mondo."
Sfilo una sigaretta dal pacchetto e la accendo.
Dopodiché nessuno dei due parla.
Finisco di fumare cosi butto il mozzicone.
Mi giro ed entro a scuola.
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Ho appena finito le lezioni.
Oggi ho deciso che devo andare a trovare Amy e ci andrò oggi.Mi incammino e intanto metto le cuffie e ascolto la musica.
Dopo 20 minuti di camminata arrivo.
Suono al citofono e appena dico:"sono.."
Mi apre. Riconosce subito la mia voce. È incredibile.
Entro dentro e ad aspettarmi c'è il solito profumo di lavanda e Clara che mi abbraccia.
Questa donna è ossessionata dalla lavanda.
Anche a me piace.
"Come stai Ashley?"
"Mio padre è morto."
Sgrana gli occhi appena sente le mie parole.
"Ashley perché non mi hai chiamata? Come è successo?"
"Non volevo disturbare e poi non me la sentivo. Sono stati dei giorni veramente difficili. Ha avuto un incidente stradale ed è stato in coma per un po' ma poi non ce l'ha fatta."
"O cara vieni qua."
Mi abbraccia e mi accarezza la schiena intanto.
"Amy sta bene?"
"Oh si cara sta bene. Ogni tanto piange perché le manca sua madre ma poi le passa. Ha solamente sei anni è ancora piccolina non capisce molto. "
"Mm capisco. Posso vederla?"
"Oh certo cara. Vieni ti accompagno da lei. "
Attraversiamo un corridoio pieno di porta in cui dentro ci sono bambini che Clara ha accolto sempre a braccia aperte.
Bussa in una porta e appena sentiamo avanti Entriamo.
Appena Amy mi vede corre e mi abbraccia subito.
"Hey Amy come stai?"
"Benissimo Ashley. Sono cosi felice di vederti!!"
"Oh anche io."
"Ragazze io vi lascio ho delle faccende da sbrigare. "
"Va bene Clara. "
"Allora Amy come ti trovi qui?"
"Mi trovo molto bene. Clara è molto dolce e brava. E ho fatto amicizia con un sacco di bambini."
"Sono molto felice per te Amy."
"Tu come stai Ashley?"
Mi guarda con i suoi grandi occhioni da cerbiatto e aspetta una risposta.
"Bene Amy."
"Non è vero. Stai mentendo. "
Mi guarda come se lei capisse tutto quello che sto provando.
"Hai ragione. Non sto molto bene. Ma sai una cosa? È da una vita che non sto bene. Precisamente da sette anni."
"E come mai? " chiede dolcemente.
"Ecco.."
Faccio un profondo respiro.
"A dieci anni mi è successa una cosa che mi ha travolto la vita."
"Mi dispiace per te."
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"Diversa da tutti" ?
RomancePerché una ragazza di 17 anni desidera di non essere mai nata e spera al piú presto di morire? Le uniche emozioni che prova sono tristezza, rabbia, e rancore. Odia tutto e tutti e chi ama non è più in questo mondo. Incontrerà mai qualcuno capace di...