"Si ma sai cosa? Non mi importa se non mi chiamano, io ho fatto quello che dovevo fare"
"Ma tanto passi"
"Sei troppo positiva"
"Forse perché ne sono sicura"
Incrocio la braccia al petto e porto le gambe sul cruscotto della macchina.
"Leva quelle scarpe da lì che mi sporchi la macchina"
Sbuffo ma non faccio quello che mi ha detto, non è vero che sporco, lo faccio sempre.
"Ti giuro che mi fermo e ti faccio scendere" rido ma non lo ascolto, mi è venuta voglia di irritarlo
Accendo la radio che stranamente era ancora spenta e comincio a spostare in continuazione, si che voglio irritarlo ma non c'è una canzone decente.
"Stai ferma" mi schiaffeggia la mano per spegnere e mi tira giù le gambe attento a non distogliere troppo lo sguardo dalla strada
"Non distrarti, guida bene, non correre, stai attento, metti tutte e due le mani sul volante, forse dovresti cambiare marcia, la macchina fa un brutto rumore, sei sicuro che sia tutto a posto?"
"ANGELICA" urla e automaticamente io scoppio a ridere
"Scusa" rido ancora ma la cosa degenera come sempre
"Hai finito di ridere"
"Non ce la faccio" rido, mi manca il respiro ma non riesco a fermarmi e il problema è che non c'è niente da ridere
"Tu hai seri problemi"
"Mi calmo...ora mi calmo...ne sono sicura"
"Hm"
Inspiro un po' d'aria fresca e apro il finestrino
"Sei pazza? Si gela e tu apri il finestrino?" Chiede chiudendolo
"Fai anche solo un'altra cosa che non devi fare e ti butto fuori a calci"
Lo ascolto (naturalmente non per paura di volare fuori dalla macchina, non lo farebbe mai) e prendo i soliti cd che Riccardo ascolta quando guida.
"Non vedo l'ora di andare al concerto" dico scegliendo uno dei tanti cd di Tiziano Ferro "sai che se ti prendono sarai già famoso"
"Famoso...addirittura"
"Si, famoso" odio quando continua a sottovalutarsi in questo modo.
2 o 3 canzoni dopo siamo finalmente arrivati a casa.
"Vuoi entrare? Non dovrebbe esserci nessuno, non mi va di stare sola" annuisce spegnendo la macchina ma ho come il presentimento che una volta sceso si sia pentito della sua scelta
"Dio che freddo, l'inverno è appena cominciato e già si gela" dice chiudendosi la porta alle spalle.
Anche ora che siamo dentro riesco a vedere il "fumo" (che crea il suo respiro caldo) uscirgli dalla bocca... giusto per dare l'idea.
Corro ad accendere i riscaldamenti prima ancora di accendere la luce e mentre lascio a Riccardo l'arduo compito, sono già mezza stesa sul termosifone.
"Sto tremando" dico, non riesco a smettere di battere i denti, da dove arriva tutto questo freddo?
"Saranno rimasti tutti dalla nonna oggi, di solito quando mamma cucina la stanza si riscalda..." mi ricompongo facendo spazio a Riccardo, comincio già a sentirmi meglio.
Rimaniamo in silenzio per un po', pian piano il freddo sta diminuendo e per un attimo penso anche di togliere il giubbotto.
"Secondo te" si blocca un attimo e mi rivolge uno sguardo veloce
"sii sincera" fa un'altra pausa
"mi prendono?" mi chiede (come se non glie lo avessi detto già abbastanza volte)
"Si"
"Si?"
"Si Riccardo, si"
"Tu dici?"
"Si!" Quasi urlo "puoi per favore spiegarmi perché non dovrebbero? Perché evidentemente c'è qualcosa che mi sfugge"
"Ma perché tra tutte queste persone dovrebbero prendere proprio me? Cos'ho io che gli altri non hanno?"
"E cos'hanno gli altri che tu non hai?"
Non mi risponde, ovvio, cosa avrebbe dovuto rispondere?
"Sei bello, bravo, intelligente e simpatico, cosa vuoi di più?"
Lo conosco benissimo, sono sicura che abbia sospirato, ma il suono del suo respiro è stato coperto dal rumore della porta che si apre.
SPAZIO AUTRICE
si, in pratica non è ancora successo niente...ma in teoria siamo al secondo capitolo 😌 e comunque il terzo arriverà solo quando commenterete e mi direte cosa ne pensate, se avete consigli li accetto 😜 ciauuu
#io

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Amore || Riccardo Marcuzzo
Fanfictionnessuna descrizione è in grado di descrivere una bella storia, ora resta da scoprire se questa lo è... buona lettura (ma che vado dicendo,la descrizione è al secondo capitolo)#wattys2017