Cap. 7

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"fermati più dietro" lo avviso, mio padre potrebbe essere in agguato

"sei sicura?" annuisco e apro lo sportello

" grazie...e scusa se ti hi trattato in quel modo" mi sporgo verso di lui per dargli un bacio sulla guancia prima di scendere ma la voce di mio padre mi fa gelare il sangue.

Mi allontano di scatto da Riccardo e lo vedo a braccia conserte sul cancello di casa, mi stava aspettando.

"Va via" bisbiglio sbattendo lo sportello, ma subito dopo lo vedo scendere dalla macchina

"Ma sei pazzo? Vattene" dico, ma mi sorpassa e va da mio padre

"Ho accompagnato sua figlia a casa solo perché stava male e non perché volevamo disubbidirle. Se non vuole credermi non ha importanza, sappia solo che sono stato io ad insistere e lei non c'entra niente. L'ho fatto per una buona ragione e lo rifarei anche se non potessi" lo sento dire, è la fine.

"Infatti non potevi"

"E cosa dovevo fare? Rischiare di ritrovarla svenuta per terra?"

"Sono io suo padre e sono io che devo prendermi cura di lei, poteva benissimo chiamarmi e sarei venuto a prenderla."

"A quanto pare però, non conosce ancora sua figlia. Non avrebbe mai disturbato nessuno se non con un valido motivo, non voleva neanche che la accompagnassi io ma ho insistito."

"Chi sei tu per dirmi che non conosco mia figlia?" Ok, ora si sta veramente innervosendo...riesco quasi a vedergli il fumo che esce dalle orecchie.

"Per favore papà, andiamo dentro, non sto ancora bene" provo a trascinarlo dentro ma niente

"Senti ragazzino, prova ad essere più educato e non provare a dirmi cosa devo fare"

Fortunatamente senza nessuno per terra a fin di vita, riesco a separarli.

Provo ad impietosire mio padre dicendogli di star veramente male e fortunatamente non porta avanti l'argomento.

Il giorno dopo a scuola mi sarei voluta presentare con un mitra.

"Cosa ti è saltato in mente" grido appena lo raggiungo ai nostri banchi "non hai idea di cosa avrebbe potuto fare"

"E tu non hai idea di cosa avrei potuto fare io"

"Sei un cretino"

"Dovevo parlargli"

"Sei pazzo"

"Tutti i migliori sono pazzi"

"Tu lo sei un po' troppo."

"Sarà...comunque, non mi hai ancora detto come hai convinto quella ragazza a mettersi l'anima in pace"

'Ecco, diciamo che non era solo lei...e non si è messa l'anima in pace" tanto quando tornerà da amici sarà già abituato a ragazzine urlanti

"Come non era solo lei?"

"E già, hai idea di quante visualizzazioni potrebbero fare alle tue future canzoni?"

"Ma cosa stai dicendo?" Ride "non so se sono più pazze quelle ragazze o tu"

"Parlo solo dalla prospettiva di una brava manager, non puoi capire, il tuo compito è un altro"

"Certo"

Fortunatamente la giornata passa velocemente (data l'assenza del prof di italiano) e usciamo anche prima rispetto agli altri giorni.

"Direi che data la tua punizione...devo farti ascoltare una cosa ora"

"Ora? Cosa? Qui?"

"Se andiamo nell'aula di canto ora non ci dovrebbe essere nessuno, ma dobbiamo muoverci prima che qualcuno abbia la mia stessa idea, non siamo stati gli unici ad uscire prima"

Annuisco, prendo lo zaino e lo seguo fuori dalla classe.

"Allora? Cosa vuoi farmi sentire?" Chiedo una volta sicuri di avere il posto. È già tutto pronto con computer, microfono e casse già accesi.

"Ho finito l'inedito" dice sorridendo, so che non vedeva l'ora di dirmelo.

"Fantastico" ricambio il sorriso e mi pianto difronte a lui

"Un attimo che passo la base sul computer"

"Come si chiama?"

"Veramente ancora non lo so, è l'unica cosa che manca ma ho qualche idea" annuisco e lo vedo avvicinarsi all'asta del microfono.

"È buio e piove e quindi tutti dentro

In coda senti il tempo e non il freddo

In quel locale in centro di Milano e di modelle

Che riflette la tendenza a shorts e chiodi in pelle

A un tratto entra quella che vorresti

Liti, frasi sconce e sguardi persi

Ragazza da top copertina e mai troppo coperta

E che ti fa girare indietro e poi girar la testa

Parigine come amiche e sulle gambe

E lo sguardo da diva provocante

Ho occhi solo per te, hai occhi solo per te

Parigine come amiche e sulle gambe

E lo sguardo da diva provocante

Ho occhi solo per te, per te

Se so che stasera sei mia chi o cosa tu sia

Ti guardo e non lo ammetto, ti guardo

E so che stasera sei mia chi o cosa tu sia

Ti guardo e non la smetto e tutto

Trema alla tua voce che mi tocca più veloce poi

Mi tocca stare al gioco perché poi manca poco

E so che stasera sei mia chi o cosa tu sia

Ti guardo e non la smetto

E so che sei mia e che stasera tu sei mia

E che stasera tu sei mia e che stasera tu sei mia"

Mi fa un inchino appena finisce di cantare e il sorriso sulla sua bocca è anche più grande di prima

"Wow, bravo" batto le mani ancora prima che la base sia finita e mi avvicino a lui "è stupenda, sapevo che lo sarebbe stata come so anche che vincerai tu"

"Non esagerare" dice scompigliandosi i capelli, è in imbarazzo? Ma seriamente?

"Ho il titolo" sorrido "Sei mia"

Sentiamo la porta dietro di noi sbattere ma siamotroppo felici che non ce ne importa.


SPAZIO AUTRICE

Ammettetelo che anche voi avete cantato tutto il testo 😏
Oggi per gli errori do la colpa al T9, sono dal telefono che mi sono finiti i giga del wi-fi ma volevo pubblicare.
Grazie a voi che leggete e ricordate di commentare subito per avere il capitolo dedicato a voi,ciaooo.

Amore || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora