Cap.5

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"ma sbaglio o quella affacciata alla porta è la ragazzina di stamattina?" chiedo a Riccardo una volta sicura di ciò che dicevo.

Proprio come pensavo, infatti, appena si gira verso di lei scoppia in una risata (fastidiosa) e prova a nascondersi dietro l'amica

"pensavo di aver chiarito ormai anche a quelle di primo di quest'anno"

"non fingere che ti dia fastidio"

"mi dà fastidio ok? ogni volta che provo a sentirmi con qualcuna puntualmente le arrivano minacce di morte"

"ora non esagerare"

"non esagero"

"almeno quando diventerai famoso avrai già tante fan... e naturalmente io da tua manager avrò tanti fan" dico seria ma evidentemente il mio sguardo sexy è tutto tranne che attraente

"certo" ride

Un "aww" urlato da fuori ci fa girare entrambi e appena incontriamo lo sguardo della ragazza e della sua amica, si coprono la bocca e scoppiano a ridere. Inutile dire che in mezzo secondo erano già scappate via (se non vaporizzate).

Ormai era ovvio, erano entrambe cotte

"dovrò fare il solito discorsetto triste, poi mi sentirò in colpa e in fine mi darò dello stronzo" sbuffa alzandosi "ma mi tocca"

"aspetta" lo blocco per una manica "ci vado io o rischi di far fuori tutte le tue fan" senza dargli il tempo di ribattere esco dalla classe, mancano meno di 5 minuti alla fine della ricreazione, mi bastano.

Naturalmente le due non erano molto lontane e sicuramente si preparavano a tornare da Riccardo, il mio intuito da stalker provetta non fallisce mai.

Quasi mai.

Una vera e propria ciurma di ragazzine urlanti stavano evidentemente parlando di riki, ottimo, siamo già ad un buon numero di potenziali fan.

"scusate ragazze?" le interrompo provando a farmi spazio nel cerchio "posso chiedermi un favore?" mi sento veramente la manager di Riccardo in questo momento

"scusate ma in questo momento Riccardo ha bisogno di pace e tranquillità, deve impegnarsi molto per entrare ad amici e mostrare a tutto il mondo il suo innato talento canoro quindi la minima distrazione potrebbe essere fatale per lui e la sua cariera"

Man mano che parlo il sorriso (sempre fastidioso) delle ragazze scompare, ma sinceramente non so se per la notizia o per il mio fantastico discorso contorto

"quindi vi prego di non infastidirlo" dico guardando le due ragazze interessante "fermandolo per i corridoi o facendovi notare mentre lo spiate, contenetevi" continuo, sarebbe stato un discorso stupendo se solo la campanella non fosse appena suonata

"detto questo per favore non stressatelo, lasciateci in pace e tifate per lui" dico le ultime cose camminando all'indietro verso la classe, maledicendomi di non essermi sbrigata prima, avevo dimenticato che c'è l'ora di italiano e il professore vorrà le solite spiegazioni.

Per mia fortuna riesco ad entrare in classe un soffio prima del professore, che comunque mi riserva una sua occhiata da "dov'eri? con chi eri? cosa stavi facendo? ammettilo che eri con un ragazzo, cosa facevate?"

Gli rivolgo una sorriso colpevole e vado al mio posto.

"dov'eri Angelica?" niente, anche oggi non l'ho scampata

"in bagno prof" rispondo

"con chi?" chiede. Lo sapevo.

"da sola" sorrido per poi chiudermi letteralmente lo zaino in testa per cercare il libro di letteratura.

Fortunatamente la cosa finisce qui, almeno per me

"allora? che hai combinato?" mi chiede Riccardo

"quanta fiducia" dico aprendo il libro alla pagina che aveva appena detto il professore: "l'Orlando furioso e Angelica".

Mi maledico mentalmente per il mio nome e ci sbatto la testa sopra.

E' inutile, non è giornata, non mi lascerà andare facilmente oggi.

Per mia fortuna però Riccardo continua a parlarmi (anche se non ho sentito una sola parola) e il professore lo richiama.

"vai Riccardo leggi pure, potrebbe riguardarti... che qui la ragazzina chi sa con chi se ne va in giro, guardati le spalle" certo, perché ormai è da 3 anni che continua a spifferare in giro per la scuola che io e Riccardo stiamo insieme, anche quando eravamo felicemente fidanzati ognuno per i fatti suoi.

"cambiare il tuo nome all'anagrafe no?" Mi bisbiglia Riccardo prima di cominciare a leggere

"come se fosse colpa mia"

Ogni volta che il professore fermava la lettura di Riccardo tutti ridevano alle sue stupide battute e mentre mi subivo le occhiatacce di Riki ogni volta che leggeva la parola "Angelica" tutti si giravano verso di me. Ma siamo all'asilo?

L'ora passa lentamente sotto le frecciatine irritanti del prof e finalmente quando la campanella suona, ci lascia in pace per l'ora di educazione fisica.

Arrivato il professore cominciamo a scendere in palestra, avrei voluto incontrare una delle ragazze del gruppo per vedere se il mio compito è stato veramente portato a termine, ma è troppo impossibile per me volere una cosa e averla.

SPAZIO AUTRICE

Vi prometto che dal prossimo capitolo cercherò di scrivere qualcosa di più entusiasmante 😂 grazie

Amore || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora