Cap.22

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Quando apro gli occhi la luce del sole mi accarezza le gambe, era da tanto che non usciva da dietro quelle nuvole, si prospetta una bella giornata.

Solo dopo aver ripreso tutti i sensi mi accorgo di essere completamente tra le braccia di Riccardo.

La felpa che mi arriva a metà coscia è leggermente alzata dalla sua gamba poggiata sulla mia e il cappuccio mi è quasi finito in testa dove una mano di Riccardo mi tiene vicina a se.

Non mi avrà mica scambiata per il suo pupazzo?

Comincio a fissare il suo viso in tutti i minimi particolari, la fronte coperta dai morbidi capelli dalle punte più chiare, le ciglia lunghe sugli occhi chiusi che nascondono il loro fantastico colore e il naso all'insù che mi piace tanto sfiorare con il mio.

Mi avvicino ancora un po' attenta a non svegliarlo, ma sobbalzo al rumore di una finta tosse.

Il ragazzo con il ciuffo (ormai è ufficiale che continuerò a chiamarlo così a vita) mi stava fissando, non so da quanto lo stava facendo ma so di avere le guance completamente rosse.

"Buongiorno" sussurra, forse per non svegliare gli altri. Ricambio il saluto e mi rifugio in bagno.

Accendo il cellulare, lo poggio sul lavandino e lo lascio riavviare mentre apro il rubinetto e aspetto che arrivi l'acqua calda.

Come sempre una volta acceso il telefono comincia a vibrare per le troppe notifiche, ma l'unica che vale la pena aprire è quella di mia madre ma prima che potessi aprirla un'altra notifica la sostituisce e mi si apre la chat con Paola.

"Ahm, sai...so che mandarti l'ennesimo messaggio risulta leggermente maleducato, ma ieri sera non ti sei fatta viva e oggi neanche, stai bene?"

O no.

A quanto pare Riccardo non è l'unico ad aver dimenticato un appuntamento.

Il messaggio mi è arrivato ieri pomeriggio, ma ovviamente io avevo il telefono spento, come sempre.

"Scusa, ho dimenticato di avvisarti... sono andata via da Milano per un paio di giorni." Invio il messaggio e chiamo mia madre.

"Pronto?"

"Mamma"

"Principessa, buongiorno...qui si sente la tua mancanza, quando torni?

"Quando sarò sicura di non correre nessun pericolo"

"Beh, difficile...sai che papà è su tutte le furie, non gli passerà facilmente"

"E tu..."

"Credimi ci sto provando, ma niente...ha tutte le ragioni"

"Ok..."

"Quindi quando torni?"

"Non lo so...domani, dopodomani, tra 10 giorni...stasera"

"Angelica...per quanto io possa capirti, cerca di tornare il prima possibile, o mi ritroverò a dover impedire a tuo padre di raggiungerti."

Dovevo aspettarmelo.

"Vedrò...ora devo andare"

"Fai la brava"

"Ciao mamma"

La brava...cosa sono? Una bambina?

Appena chiudo la chiamata sento bussare alla porta.

"Occupato"

"Questo lo so, ma dovresti uscire, siamo in 3 in questa stanza e oggi abbiamo le lezioni." È Riccardo che bussa.

"Capiti a pennello, mi presteresti un'altra felpa?"

Non mi risponde, ma quando sento il cigolio dell'armadio che si apre, lo prendo come un "si"

Quando bussa di nuovo apro leggermente la porta per far passare la felpa, la infilo velocemente e lo lascio entrare.

"Alla buon ora"

"sono una ragazza io"

"sì, solo quando ti fa comodo" dice spingendomi fuori dal bagno.

Alla fine il mio tentativo di non farmi vedere senza jeans è fallito, dato che ora sono a un chilometro di distanza da me

"Diciamo che anche se non li metti quella cosa ti va a vestito" ridacchia quello con il ciuffo, mentre l'altro si limita a ridere. Cosa c'è di così divertente?

Gli sorrido e li infilo comunque, non è da me sfoggiare le mie bellissime gambe.

O almeno avevo intenzione di farlo prima che la ragazza castana si catapultasse in stanza.

"Dov'è Riccardo?" chiede ai ragazzi

Ehi ciao, ci sono anche io.

"in bagno" rispondo

"in bagno? ancora? oggi ci siamo noi al primo turno" dice andando furiosa verso la porta del bagno, non so perché ma mi trasmette ansia.

"Muoviti" urla e subito dal bagno si sente qualcosa cadere, fossi stata io avrei fatto cadere qualunque cosa avessi avuto in mano per lo spavento

"Fede mi hai fatto spaventare" ecco, appunto.

Dopo pochi secondi la porta del bagno si apre e un Riccardo acqua e sapone illumina la stanza.

E certo, che doveva truccarsi? vabbè

" Ma ti sembra il caso di fare tardi proprio oggi che abbiamo il duetto?"

"il bagno era occupato" dice indicandomi, e quindi? sarebbe colpa mia ora?

"ci avrei scommesso..." dice lei guardandomi dalla testa ai piedi, a questo punto non credo di esserle proprio simpatica.

"ora hai intenzione di rimanere qui a perdere altro tempo con lei o ti muovi?" Vedo Riccardo annuire confuso, a quanto pare non sono l'unica che considera tutto questo strano

"vengo anche io"

Non l'avessi mai detto.

"ma neanche per sogno, ora non è che una qualsiasi ragazza si intrufola nella scuola di Amici solo perché le manca l'amichetto e si muove a suo piacimento. Non puoi assistere alle lezioni, punto."

Giuro che se sento solo un'altra parola arrivare dalla bocca di questa ragazzina mestruata le taglio le corde vocali.

"ma che..."

"Angelica..." Riccardo mi si piazza di fronte, ma non gli servono parole per farmi intuire che sarebbe meglio restare in camera

"tornerò subito" bisbiglia e come un cagnolino ammaestrato segue il suo padrone.

"continuo a sostenere quello che ti ho detto ieri sera" dice la ragazza, ma se sei così sicura di ciò che pensi allora dimmelo in faccia stupida cap... calma Angelica.

1,2,3,4,5...

SPAZIO AUTRICE

Buon pomeriggio everywere, oggi ho da dirvi un paio di cose.

Per prima cosa mi scuso con le eventuali fan di Federica, non ho niente contro di lei ma avevo bisogno di una cantante arrivata in finale... quindi scusatemi *^*

Poi volevo ringraziarvi per i commenti, ultimamente sono aumentati e non potete immaginare quanto mi rendano felice, ma vi ringrazio soprattutto per aver deciso di sprecare il vostro tempo per leggere le mie cretinate, cosa ci trovate di così interessante? hahaha

intanto la storia è la n.170 in classifica solo grazie a voi...anche se non ci rimarà per molto ve ne sono veramente grata,

ciaooo

Amore || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora