Cap. 33

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Pov. Riccardo
"Fede?" Grido troppo stanco per riuscire ad alzarmi dal comodissimo divano in soggiorno
"Cosa?"
"Vieni"
Neanche 2 minuti e Federica mi raggiunge spazzolino in bocca nel suo elegantissimo pigiama rosa.
"Non credo di riuscire a venire a lezione oggi"
"Stai male? Non ti senti bene? Devo fare qualcosa?"
"Si, portami via"
"Se c'è un muro troppo alto per vedere il mio domani?"
"Si sai...e mi trovi lì ai suoi piedi con la testa fra le mani"
"Ok" ride per quanto riesca a farlo con il dentifricio in bocca
Scappa in bagno e dopo poco ritorna da me per costringermi ad alzarmi
"Andiamo è tardi"
"Non mi va"
"Sbrigati"
"Non mi va"
"Muoviti" continua strattonandomi per il braccio sperando di riuscire a tirarmi giù dal divano.
Dopo una nottata come questa però, l'unica cosa che mi va di fare è dormire.

Flashback
"Riki no, non possiamo" mi ripete federica provando a scappare dalle mie grinfie
"Andiamo, calmati"
"Potrebbe finire male"
"Non lo scoprirà nessuno" la spingo letteralmente fuori dalla porta prima di chiuderla alle mie spalle
"Quindi è questo che fate di notte tu e Angelica? Scappate di casa alle 2 di notte e andate a bere in qualche affollatissimo bar?"
Sorrido sentendola per la prima volta nominare Angelica senza urlare per la rabbia,a quanto pare sta facendo progressi.
"È la prima volta che lo faccio con una ragazza"
"Davvero?" Mi chiede fermandosi di colpo ma la spingo via prima che qualcuno ci veda.
"Se finiamo nei guai darò tutta la colpa a te" mi minaccia quando ormai si rende conto di non avere via di fuga.
"Non ne saresti capace"
"Oh si invece"
"Si? O Riki Riki perchè sei tu Riki? Rinnega tuo padre,rifiuta il tuo nome e sta' lontano da Angelica.
E cos'è che dicesti quella sera? Perchè sono gelosa, gelosa di te...giusto?" Rido
"Smettila di usare quella frase contro di me" piagnucola spingendomi giù dal marciapiede
"Sei tu che non hai ancora capito quello che intendevo"
"E cose c'è da capire?"
"Visto? Non hai capito"
"Ma sei gelosa di Angelica"
"E non per questo vuol dire che mi piaci"
"Aih, brutta cosa la friendzone e comunque non daresti tutta la colpa a me" ghigno incrociando le braccia al petto.
Quella sera appena usciti dall'ospedale le tante domande sullo strano comportamento di Federica non avevano per niente l'aspetto di essere il punto d'inizio di una grande amicizia.

"Alzati o faremo tardi"
"Non ce la faccio"
"Ti avevo detto che non sarebbe stata una buona idea uscire, non avresti dovuto bere così tanto"
"Cosa?" La voce di Andreas mi fa sobbalzare dal divano facendomi quasi cadere per terra.
"Siete usciti?" Chiede "stanotte?" Continua "se vi beccano vi buttano fuori"
"Quindi evitate di gridare per favore" dico riuscendo finalmente ad alzarmi
"Ora abbiamo altro a cui pensare."

Pov. Angelica
"Angelica, aspetta" non ci metto molto a capire chi è che grida il mio nome nel bel mezzo del corridoio. Mi volto e lo fulmino con gli occhi.
"Amh, giusto...scusa, vado" dice sorpassandomi
E già, devo averlo spaventato con tutti i miei giri di parole, so di essere complicata.
"Ehi, aspetta" lo chiamo "non fa niente" sorrido
Arrivati in classe mi lancia un'occhiata insicura per capire se sedersi al mio fianco sarebbe stata una buona idea, ma quando annuisco non ci pensa 2 volte a raggiungermi.
"A quanto pare hai dormito bene questa notte"
"Perchè?" Chiedo non capendo il senso della sua affermazione
"Sai, il lupo cattivo oggi sembra bamby" ride
"Si vede che non mi conosci per niente" lunatica? Io? E quando mai? (Sempre)
"Sei tu che non me lo permetti" sussurra come se non volesse farmi sentire ciò che ha detto.
Non voglio neanche immaginare che immagine si è fatto di me, magari mi immagina veramente come un lupo cattivo con il pero spettinato e il muso sporco di sangue che ulula alla luna piena, in fondo ripensandoci tutti i lupi mannari sono lunatici.
Eppure è sempre stato così carino con me.
"Mi stai fissando"
"Cosa?" Chiedo ritornando nel mondo reale, lo stavo fissando e non me ne sono neanche accorta? "No...cioè si...no...io...cos'hai da ridere?"
"Niente" ride portando le mani in alto come se avessi una pistola puntata su di lui "sono innocente"

SPAZIO AUTRICE
Scusatemi se non sto più pubblicando tutti i giorni un capitolo, ma quì la scuola non è neanche cominciata e io sono già in crisi. AIUTATEMI.
Non ce la posso fare a sopportare un altro anno, CHE STRESS LA VITA.
Spero che il capitolo vi piaccia comunque, se non vi piace uccidetemi pure, mi fareste un gran favore.
Ci vediamo nel prossimo capitolo (se ci arrivo).

Amore || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora