Capitolo 5

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Una volta rientrata in ufficio, porto subito la polvere ritrovata nel condotto d'areazione al laboratorio analisi e chiedo un'alta priorità per avere indietro i risultati il prima possibile.
Mi metto poi ad analizzare meglio i primi due casi: le somiglianze con l'ultimo sono indiscutibili. Si tratta dello stesso ladro. Non ci sono dubbi.
Anche qui nessuna traccia è stata rinvenuta né segni di scasso. Le misure di sicurezza poi sono insormontabili, o per lo meno pensavano lo fossero fino a che non hanno subito questi furti.
Per i responsabili della sicurezza di entrambi  i musei, infatti, sembra impossibile capire come il ladro abbia potuto portare via i due quadri indisturbato, senza far suonare gli allarmi.
Le dichiarazioni presenti nel rapporto fanno emergere la loro palese incredulità e una buona dose di inquietudine: i due quadri sembrano semplicemente essere svaniti e il ladro non ha lasciato tracce visibili del suo passaggio. Non sanno nemmeno da che parte sia entrato e uscito. Nulla.

Un mistero.

A me piacciono gli enigmi, quindi questo caso mi sta intrigando sempre di più.
Il tempo infatti fugge veloce, senza che io me ne accorga.

Mangio quindi un boccone veloce e poi vado a parlare con il socio del vampirozzo derubato. Anche lui è un impuro, piuttosto vecchio anche se meno del socio inglese. I due hanno messo su un bel business remunerativo negli anni ed entrambi sono uomini d'affari molto conosciuti e rispettati nel settore.
Il signor Stone ammette di aver saputo con anticipo della serata libera dei dipendenti del suo consociato, ma nega con foga qualsiasi coinvolgimento con il furto.
Gli avrei voluto rispondere: GAC, ovvero con il mio impeccabile francese ... Grazie Al Cazz...
Mi sono però trattenuta; sto davvero maturando.
I vampiri sanno mentire molto bene ed è una cosa che possono affinare nel corso delle loro lunghe non vite.
Il mio sesto senso mi dice che, invece, qualcosa c'entra eccome, ma non lo do a vedere.
So però che la società non è in cattive acque, anzi, quindi non c'è un movente economico evidente. Sarà qualcosa di personale che forse ha causato dell'acredine tra i due soci fondatori. C'è da dire che Mr. Brighton ha una quota societaria più alta, anche se di poco, quindi di fatto ha il controllo della società. Inoltre c'è anche il board di azionisti che ha potere di veto sulle decisioni aziendali prese dai due soci fondatori.

Anche con questo vampiro mi prende un po' di fastidiosa nausea alla bocca dello stomaco.

Finito l'incontro guardo l'orologio. Ormai si è fatto tardi e la giornata è praticamene finita. Andrò domani mattina da Simon. Lo avviso via messaggio scusandomi per il mancato appuntamento di oggi, causa impegni di lavoro.

Poco dopo, invece della risposta di Simon, mi arriva il messaggio dalla carrozzeria annunciandomi che la mia moto è pronta per essere ritirata. Vado subito a prenderla e mi dirigo spedita verso casa.

[...]

È il mattino seguente e mi sto preparando con tutta calma.
Mi guardo allo specchio della mia camera. Devo ancora finire di vestirmi quindi sono in mutande e canottierina.

Il solito pensiero mi rimbomba nel cervello: la Battaglia della Vasca. L'ho rinominata così per sdrammatizzare tutto quello che è accaduto e che sarebbe potuto andare storto.
Non possiamo considerare l'operazione un vero successo, contrariamente a quanto dichiarato dal mio Comando e dai media, che si sono gettati sulla storia come api sul miele.

Ho ancora un po' di nausea, non mi è mai passata da ieri.
Continuo ad avere anche dei giramenti di testa. In un primo momento ho pensato potessero essere gli effetti collaterali delle ferite, ma dopo tutto questo tempo non ha più senso. Anche perché fisicamente sono perfettamente guarita.

C'è qualcosa che non va, che ho però ignorato, troppo presa dalla mia ricerca disperata e sin qui inconcludente, di Daniel.
Devo porre più attenzione a me stessa e al mio corpo. Devo ascoltarlo, perché sicuramente mi sta dicendo che qualcosa non è come dovrebbe essere.

Ma cosa?

Mi osservo con attenzione. Sarebbe utile avere la super vista come Superman...

Mi avvicino allo specchio.
Improvvisamente l'occhio mi cade sul mio tatuaggio a forma di drago.
Mi giro su me stessa per guardarmi la schiena.

No, non ci posso credere...

Non ha alcun senso!
È come se la parte finale della coda del drago fosse stata cancellata con una gomma.
Come se fosse evaporato, ma è un tatuaggio vero, non è possibile. Non può sparire da solo.

Almeno che... Cazzo!!!

Il mio cervello fa un enorme clic e ricollego il tutto.

Devo andare da Simon e poi tornare da lei, dalla mia "amica" strega. Ho davvero rimandato troppo anche questo appuntamento.
È ora di affrontare le mie paure.

Mi vesto, prendo la moto e mi dirigo verso l'ufficio di Simon.

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Ciao!
La seconda parte che avete letto qui sopra, è stata inserita in preview nel primo libro. Per esigenze narrative è stata però leggermente modificata.

A presto con il prossimo capitolo... Non vorrei essere nei panni di Makhaira, lo ammetto!

The Bounty Hunter - Dead Zone (Vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora