Capitolo 38

138 7 0
                                    

Corriamo nella notte da ore e sono esausta, ma dobbiamo allontanarci il più possibile da Ian e i suoi scagnozzi, quindi stringo i denti in silenzio.
Rivedere Daniel sano e salvo è stato traumatico perché fino all'ultimo ho temuto il peggio e che nulla fosse vero. Ovviamente il ragazzo è scosso, ma è anche giovane e quindi ha buone probabilità di riprendersi appieno. E' però ancora molto debilitato fisicamente, perciò a turno gli danno una mano per potergli permettere di tenere un passo veloce e non rimanere indietro.

Quick ha uno strano sguardo negli occhi, sembra quasi contento, soddisfatto e la cosa mi inquieta. Ha ancora il braccialetto alla caviglia che ci permette di dargli una scossa o ucciderlo se provasse a scappare, ma non mi fido di lui ed è un po' che lo tengo d'occhio.
Ne ho parlato anche con Carl e pure lui ha notato un leggero cambio nel suo atteggiamento, perciò gli sta sempre vicino.

Simon, invece, sembra ringiovanito e ha una nuova luce negli occhi: quel profondo peso che aveva sul petto causato dal senso di colpa, finalmente non c'è più.

Sta quasi per albeggiare e dopo aver seguito un contorto e faticoso percorso indicatoci da Gin, stiamo per raggiungere il luogo di incontro pattuito con Matt.
Ed eccolo lì che ci sta aspettando. Ormai il sole sta sorgendo e non appena vede Daniel, gli corre incontro per abbracciarlo con affetto.

Ricompattato il gruppo, continuiamo il nostro estenuante viaggio verso l'uscita e la libertà.
Ad un tratto sentiamo in lontananza degli ululati che mi gelano il sangue nelle vene.

Gin si blocca: "Merda! Ci hanno scoperto prima del previsto... Questi che sentite sono gli squadroni di avanguardia di Ian. Sono due gruppi da quattro individui e sono formidabili cacciatori. Tutti lupi esperti."

Simon gli si avvicina: "Secondo te quanto ci metteranno a raggiungerci?"

Gin guarda l'orologio: "Non molto purtroppo, massimo un paio d'ore, dato che noi stiamo andando piuttosto lenti e a due zampe." Lo dice con tono polemico rivolgendosi in modo evidente verso Daniel e me.

Simon fa un ruggito di gola: "Ricordati che se non fosse per noi, non avresti neanche questa opportunità minima di andartene da questo schifo di posto. Quindi fai molta attenzione a quello che dici."

Gin sorride, ma questa volta non si fa intimidire: "Ok, tranquillo. Non ci sarà scelta però: dovremo combatterli e farli fuori prima che vengano raggiunti dai rinforzi, altrimenti moriremo tutti qui dentro. Perciò fate molta attenzione perché se non vogliono farsi sentire, ci colpiranno e quasi non ce ne accorgeremo. Con questi otto non si scherza."

Fantastico, proprio quello che ci voleva: due squadroni di lupi mannari killer di professione per ravvivare questa giornata.

Continuiamo a camminare il più velocemente possibile, ma sta diventando sempre più difficile tenere il loro passo. E' poi da qualche minuto  che ho una forte nausea e dei giramenti di testa.

Ci stiamo avvicinando ad un palazzo dimesso con una specie di porticato che ci ripara momentaneamente dal sole. Io sto sudando parecchio anche se non fa poi così caldo.
Simon dice a tutti di fare cinque minuti di pausa nonostante le proteste di Gin, poi si avvicina: "Come stai?"

Io sono appoggiata con una mano ad una colonna e dopo aver bevuto un po' d'acqua gli rispondo: "Insomma, sono stanca e non mi sento tanto bene."

Lui mi guarda preoccupato: "Lo vedo, fai fatica a reggerti in piedi. C'entra quella cosa lì vero? Sei così sicura che valga la pena rischiare la vita?"

Non vuole menzionare in alcun modo la mia condizione di Nullo perché sa perfettamente che è un'informazione pericolosa e non vuole che gli altri sappiano. Appoggio la mia mano sinistra sul suo braccio destro e gli faccio una carezza veloce. Non so neanche io perché ho avuto questo slancio di tenerezza, ma in questo momento vorrei solo che mi abbracciasse, accoccolarmi sul divano e mangiare schifezze davanti a un vecchio film.

Lui segue il movimento del mio braccio con lo sguardo, poi mi prende la mano e la bacia sul dorso. Sorridendo anche con gli occhi, mi dice: "Riprenderemo questo discorso appena usciti da qui. Non credere di poter evitare l'argomento, anzi, i due argomenti. Entrambi mi stanno a cuore e dovremo prendere una decisione. Insieme."

Rispondo al sorriso e lo bacio sulla guancia, poi sussurrando: "Va bene. Non vedo l'ora."
Un desiderio ardente esplode nei suoi occhi, poi con fatica si allontana di un paio di passi e dice ad alta voce di proseguire.

Arriviamo poco dopo in uno spiazzo e con titubanza cominciamo ad attraversarlo. Non c'è copertura, né via di fuga.
All'improvviso da un edificio non molto alto saltano proprio di fronte a noi quattro lupi giganteschi, seguiti subito dopo da altri quattro, ma dietro. Ogni via di fuga tagliata fuori: per passare dobbiamo ucciderli. Queste bestie straordinarie per dimensione, hanno colori che variano dal grigio chiaro fino al nero, con pelo corto e mascelle enormi.
Non facciamo in tempo ad organizzare una seppur minima tattica di difesa, che ci attaccano.

Io snudo la spada. Carl, Simon e Gin assumono velocemente la loro forma guerriera, mentre gli altri non possono trasformarsi in animali perché ci metterebbero troppo tempo e di conseguenza sarebbero vulnerabili. Anche loro quindi usano le armi che hanno a disposizione.

Quattro lupi si scagliano contro i tre più pericolosi, ovvero Carl, Simon e Gin, mentre gli altri sul secondo gruppo più debole.
Io, Matt e Rob, senza neanche metterci d'accordo, creiamo un triangolo protettivo attorno a Daniel che non è in condizioni di combattere. Neanche io sono messa molto bene, ma ho la mia spada.
Entro nel mio luogo calmo ed inizio a danzare. La stanchezza scompare per magia.
Due lupi puntano proprio verso di noi e da vicino sono ancora più impressionanti. Il lupo chiaro si avventa contro la nostra formazione e sfrutta tutta la potenza dei suoi arti superiori per cercare di farsi strada ed arrivare a Daniel. Evidentemente Ian ha dato come ordine quello di recuperare il prigioniero scappato. Ai due lupi se ne aggiunge un terzo.
Matt e Rob hanno dei lunghi coltelli e sono due giganti, ma in forma umana sono più lenti e non riescono a tenerli sufficientemente a distanza. Sono già pieni di ferite; per fortuna ancora superficiali. Lo schiocco della mascella del lupo chiaro che sento pericolosamente vicino al mio orecchio sinistro, mi fa tornare alla realtà e mi costringe a concentrarmi sulla lotta. Aumento la velocità e finalmente scopre l'addome: lo colpisco con forza al cuore. Il lupo ulula di dolore e si accascia al suolo. E' il primo di loro a cadere morto a terra e il suo grido disperato fa interrompere gli altri scontri perché i suoi compagni si bloccano per guardare nella nostra direzione. Un ululato di protesta si alza dal branco e i due lupi in lotta con Matt e Rob si lanciano contro di me. Forse hanno appurato che anche io sono una minaccia pur essendo all'olfatto una semplice umana.
Il lupo quasi nero come la notte si lancia su di me. Cerco di evitarlo, ma mi colpisce con la zampa anteriore destra sulla spalla e il suo peso mi fa perdere l'equilibrio. Mentre cado a terra vedo che un altro lupo è stato ucciso dai fantastici tre. Il lupo nero intanto, dopo essere atterrato scivola per qualche metro sul selciato a causa dello slancio, ma si gira agilmente e torna indietro. Dolorante mi rialzo sul ginocchio, ma in quel momento anche il secondo lupo mi attacca. L'istinto di sopravvivenza o forse la disperazione, mi fa fare una piroetta facendo perno sul ginocchio sinistro e contemporaneamente roteo la spada con un arco perfetto. La lama nera come la notte si avvicina al collo muscoloso e poi recide di netto la testa che vola lontano spruzzando sangue ovunque.
Il primo lupo che sta correndo verso di me, ruggisce ancora più furioso di prima e salta con la mascella spalancata che gronda saliva. Mentre è in volo mi preparo all'impatto, ma viene intercettato da Matt che lo abbatte come un giocatore di rugby. I due poi si appallottolano per terra allontanandosi mentre continuano a lottare.
Mi alzo in piedi e controllo la situazione: al suolo ci sono quattro lupi morti. Daniel si è saggiamente eclissato dalla lotta mettendosi ai margini della piazza ed ha al proprio fianco il vero cuor di leone della compagnia, Quick, che guarda la scena con il sorriso sulle labbra.
Vicino a Simon, Carl e Gin giacciono due lupi immersi nel proprio sangue, ma sono già impegnati a lottare con gli altri due.
Matt e Rob stanno ancora combattendo con il mio precedente compagno di giochi.

I conti non tornano.

Dov'è finito l'ultimo lupo?

The Bounty Hunter - Dead Zone (Vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora