Capitolo 26 (!)

188 8 6
                                    

Mi dirigo verso il luogo del delitto. A quanto pare questa volta ha scelto il semi interrato di una casa usata da umani tossico dipendenti nella periferia sud est delle città. Il nostro omicida ha una malsana passione per i luoghi abbandonati e degradati: forse un ulteriore modo per spaventare e denigrare le proprie vittime durante i loro ultimi istanti di vita.
Appena smontata, noto che c'è meno trambusto e ci sono pochi auto mezzi rispetto all'ultima volta. Cosa assai strana data la delicatezza del caso e la curiosità che suscita. Mi avvicino alla prima guardia che incontro all'esterno. Sicuramente un ratto.

"Buongiorno, sono la Hunter assegnata all'omicidio. La scena del crimine è sotto, giusto?"

Lui mi guarda quasi annoiato: "Sì, esatto. Gli altri la stanno già aspettando."

Piego la testa e lo guardo incuriosita: "Lei non è stato giù, vero?"

Lui solleva le spalle e poi sputa per terra: "No, e non ho alcuna intenzione di andare, dato che ho visto gente risalire di corsa per vomitare qui fuori."

"Mi sai spiegare perché ci sono così pochi mezzi?"

"Beh lo sai che questa zona viene evitata visto che ci sono in prevalenza gli sporchi umani, e poi non hai saputo del casino che è scoppiato in centro?"

"No, cosa è successo?"

"Stamattina presto alcuni impuri hanno protestato vicino la sede delle Autorità per via dei recenti furti e dell'omicidio della ragazza lince. Dicono che sia una ritorsione da parte dei puri per via dei rapimenti. Un casino mai visto! Hanno infatti mandato tutti gli hunter in zona per cercare di sedare gli animi visto che poi sono sopraggiunti alcuni puri e sono scoppiati dei tafferugli. Tu non sarai stata convocata per via del caso, ma anche il Comandante è andato lì."

"Dannazione, no, non mi hanno avvisato. In effetti la mancanza di mezzi e soprattutto della stampa, ora mi sono più chiari: sono tutti concentrati in città."

Lo ringrazio e mi avvio all'interno dell'edificio che se non fosse per il poco sole presente oggi, sarebbe al buio completo. La situazione tra puri e impuri sta degenerando. Prima i rapimenti, poi i furti e un serial killer. Sta succedendo qualcosa, percepisco che c'è uno schema più ampio in azione, ma non so cosa. È come se avessi la risposta nel retro cranio, ma non sapessi afferrarla. Dovrò prendermi il tempo per pensarci in modo razionale il prima possibile.

Continuo a scendere finché non sento alcune voci; sicuramente i tecnici in azione per i rilevamenti scientifici.
Dopo aver superato un breve corridoio entro in uno spazio ampio e spoglio. Non ci sono finestre ma l'area è illuminata da dei fusti che emanano alte fiamme vive.
Tutta la scena ha un che di spettrale e la prima cosa che ti viene in mente sono le fiamme dell'Inferno. Chissà se li ha accesi l'assassino, ma credo di sì. Tutto quello che fa è una messa in scena precisa e studiata per sconvolgere chi guarda il suo operato o dovrei dire, la sua opera d'arte.
Per quanto i miei occhi percepiscano l'orrore che ho di fronte, al contempo mi immedesimo nel killer e vedo la bellezza e la maniacalità con cui ha curato ogni dettaglio e particolare.

I quattro fusti sono agli angoli della stanza. Al centro c'è una struttura in legno con due pali e una trave orizzontatale. Dalla trave scendono due pezzi di corda a cui sono legate le caviglie della nostra nuova vittima, sempre una donna, che pende a testa in giù dalla struttura.
Poggiato al suolo e immersa nell'immensa pozza di sangue scaturito dal corpo, c'è una sega.
La sega è servita per tagliare letteralmente a metà il corpo della donna partendo dal sedere per arrivare fino al cranio, anch'esso diviso in due emisferi. Al suolo, oltre al sangue, ci sono le interiora e le feci della vittima. Per tagliarla a metà in questo modo da solo ci vuole un'immensa forza.

Mi avvicino ancora e dico ai due tecnici rimasti: "Buonasera, quali sono le prime impressioni?"

La donna, accovacciata al suolo, mi risponde parlando attraverso la mascherina che gli copre il volto: "È davvero tremendo quello che le ha fatto. Ma non è ciò che mi hai chiesto, giusto?"

"Tranquilla, è piuttosto disturbante ed immagino voi che siete qui da un po'."

"Sì infatti... Non manca molto. Una volta finiti i rilevamenti rimuoveranno il cadavere. La vittima è una donna, mutaforma sicuramente, ma non sappiamo ancora di che specie con certezza. Sulla ventina, però non possiamo ancora identificarla visto che non ha documenti con se. Il medico legale, che l'ha già esaminata, ha detto che è stata anche lei prima torturata e poi divisa in due. Molto probabilmente è morta dissanguata o per il dolore, ma lo sapremo più avanti."

"Dobbiamo cercare di identificarla il prima possibile."

"Faremo del nostro meglio. Sicuramente anche lei sarà scomparsa da qualche giorno."

Mi metto da parte e continuo a fissare questo quadro, non posso fare a meno di definirlo così. Ha ricreato una posa plastica ed anche la sega è stata messa appositamente in quella posizione, proprio al centro della pozza di sangue e orizzontale. Ora che guardo meglio sembra quasi la bocca di una faccia sorridente, dato che il rosso ha una forma tondeggiante.

La mia impressione iniziale si rivela comunque esatta: questo metodo per uccidere era usato dall'Inquisizione spagnola, soprattutto contro eretici o donne accusate di stregoneria. Considerato che i mutaforma si rigenerano, deve essere stato atroce.
Mi avvicino di qualche passo perché noto che sul lato della bocca ha del liquido scuro.

Lo indico all'altro tecnico che mi dice che si tratta probabilmente di piombo, ma dovranno poi analizzarlo.
Piombo... Mmmh, all'epoca versavano nelle gole dei malcapitati metalli fusi bollenti, un altro modo per torturare ed uccidere.
Devo prendere questo figlio di puttana malato al più presto, ma ora devo andare da Simon.

Dopo aver ribadito l'importanza dell'avere i risultati delle analisi il prima possibile e richiesto un report fotografico dettagliato sulla mia scrivania per il giorno dopo, saluto i due simpaticoni e mi dirigo verso il palazzo lucente del tigrotto bianco.

The Bounty Hunter - Dead Zone (Vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora