Capitolo 16

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Sollevo la mano libera dalla spada in segno di saluto: "Ciao Flip! Come va?"

L'enorme Troll, sarà alto quasi tre metri, si avvicina a me sorridendo: "Mia piccola Makhaira. Cosa ti porta nel mio regno?" Poi si gira e indicando il mutaforma ancora dolorante a terra, prosegue dicendo: "Di quell'idiota non ti preoccupare. Sarà cacciato a breve e non potrà mai più tornare qui. Vieni con me, così chiacchieramo un po'."

Metto via la spada e con riluttanza lo seguo all'interno di un edificio poco distante. Saliamo delle scale strette e puzzolenti e dopo aver percorso un breve corridoio, spalanca con un leggero calcio una vecchia porta in legno.
Entro dentro la piccola stanza: questo è il suo regno, il suo studio e il luogo da cui governa questa dimensione.
Non si direbbe l'ufficio di un individuo così ricco e potente, vista la fornitura semplice dei mobili presenti. C'è infatti una banale scrivania, sempre in legno, due sedie in ferro di fronte ad essa e sul lato sinistro una piccola libreria. Sul lato opposto un divano a tre posti molto polveroso e apparentemente scomodo.
Proprio dietro alla scrivania c'è una finestra che dà sulla piazza con un microscopico balcone: da qui riesce a vedere l'intera ellittica del mercato sottostante e tutto quello succede.

Mi fa cenno di sedermi. Lo accontento.
Anche lui si siede e la sedia cigola sotto l'enorme peso: "Allora, cosa ti porta qui?"

"Sto indagando su un caso e sono venuta a cercare qualche informazione."

Lui annuisce con la gigantesca testa per poi sorridere mostrando i suoi enormi denti gialli e affilati: "Mmmh, capisco. Doug ti ha quindi aiutato? Hai trovato quello che cercavi?"

Non gli sfugge niente ovviamente, ha infatti spie sparpagliate per tutto il mercato.
Mentire non è comunque la strada migliore con lui anche perché in fin dei conti ci conosciamo da anni e c'è rispetto reciproco: "In parte sì, ma ha subito un incantesimo e non ha potuto essere molto d'aiuto. Per caso tu hai registrato l'entrata di uno sconosciuto mai venuto prima, circa due settimane fa?"

"Può darsi... Fammi controllare." Apre un cassetto e tira fuori un tomo gigante e polveroso. Scorre poi velocemente con il dito fino a fermarsi in un punto specifico. A quel punto inizia a tamburellarci sopra con l'indice. "Sì, in effetti ho registrato l'entrata di un individuo, ma i miei uomini non hanno inserito descrizioni fisiche o di razza al suo riguardo. Non ci avevo fatto caso prima."

"È proprio lui. L'incantesimo era molto forte se nessuno se lo ricorda." Faccio una breve pausa e provo di nuovo a chiedergli una cosa che mi sta veramente a cuore, anche se non penso che la sua risposta sarà differente da quella di qualche settimana fa. Sospirando, prendo coraggio e dico: "Hai per caso ricevuto notizie su Daniel? Hai scoperto dove potrebbero tenerlo?"

Lui mi guarda e per una frazione di secondo mi sembra di intravedere una certa compassione nei suoi occhi: "Purtroppo no, mi dispiace. So quanto ci tieni a lui, ma dovresti ormai pensare che non ci sia più nulla da fare e darlo per morto. E poi perché mai dovrebbero tenerlo in vita? A che scopo?"

Scuoto la testa ancora prima di iniziare a rispondergli: "So che tutti lo pensano, ma sono convinta che sia ancora vivo."

"Mmmh, ne sei convinta solo tu ormai. Lodevole la tua testardaggine."

Lo guardo di sbieco e mi sporgo in avanti: "Diciamo che ho le mie ragioni per crederlo. Comunque sai bene che ottenere questa informazione e fornirmela potrebbe tornarti molto utile: avere una hunter per amica è  un enorme vantaggio, soprattutto perché sono la sola che sa accedere alla tua dimensione."

Lui scoppia a ridere e appena si riprende: "Hai delle belle palle a minacciarmi così Makhaira, ma ti apprezzo anche per questo. Comunque non ho l'informazione che cerchi, altrimenti te l'avrei già fornita. Così come non posso aiutarti con l'altro caso che stai seguendo, a quanto pare."

Mi alzo auto congedandomi: "Apprezzo lo sforzo Flip e la nostra partnership è, per il momento, ancora molto utile ad entrambi. Stammi bene."

Esco e sento dietro di me che sta di nuovo ridendo di cuore. Dire che mi sono innervosita è un eufemismo, ma ognuno ha il suo ruolo e fa i propri interessi.

Poco dopo arrivo nella piazza e mi avvio lentamente verso il portale. Ad un tratto vedo con la coda dell'occhio una persona a me ben conosciuta, qualcuno che sto cercando da un po'.
Mi giro velocemente per vedere meglio se è proprio lui, e sì, è proprio quel piccolo bastardo e irrintracciabile di Spider!

Lui si gira e mi riconosce, poi inizia a correre. Lo inseguo per qualche minuto, ma alla fine sparisce correndo nella folla, ormai diventata fittissima.

Torno di nuovo verso il portale.

Appena arrivata sulla banchina tiro fuori il cellulare e con rabbia chiamo uno dei numeri sulla rubrica.

Uno squillo, due e finalmente risponde: "Raphael! Sono Mak!"

"Mak, è un po' che non ci sentiamo. Tutto ok?"

"Raphael, taglia corto, non mi devi dire niente?"

"Mmmh, fammi pensare. Non mi sembra, perché?"

"Perché ho da poco visto Spider! Ti ricordo che è l'hacker a cui devi dare il video!" Il mio tono lascia espressamente intendere quanto io sia alterata.

"Non ti agitare. Lo sai che ho messo in giro la voce che i suoi servizi sono urgentemente richiesti. Evidentemente gli è arrivata la voce."

"Evidentemente..."

"Dove lo hai visto? Non sapevo fosse già in città."

"Era al Black Hole e appena mi ha visto è scappato. Cosa diavolo gli hai detto?"

"Gli ho detto che doveva rendere pubblico un video, ma non che c'eri di mezzo tu. Forse, se tu non minacciassi tutti quelli che ti capitano a tiro, non scapperebbero come prima reazione quando ti incontrano..."

"Ah, simpatico. Lo sai bene che Spider è in debito con me ed ora, oltre al video, gli devo chiedere un altro favore. E chiarisci bene che non ha ancora lontanamente estinto il suo debito!"

"Va bene! Non ho mai conosciuto nessuno che colleziona crediti come te Makhaira." Dopo una pausa riprende a parlare con tono sempre più divertito: "Vuoi che fissi un appuntamento?"

"Bravo, molto velocemente però." Riattacco senza salutarlo.

Faccio un passo e un giramento di testa improvviso quasi mi mette in ginocchio. Mi appoggio al muro per tenermi in piedi e cerco di respirare.
Inspira, espira.
Anche la nausea mi coglie impreparata e non posso fare altro che piegarmi in due dai conati e vomitare il poco cibo che ho in corpo.
Fantastico, davvero.

Riprendo la moto e decido di passare da casa a farmi una doccia e riposarmi un po' perché i conati mi hanno lasciato debole e tremolante.
Questa storia del Nullo fa davvero schifo e meno voglio pensarci e più trova il modo di mettermi di fronte ad una scelta che dovrò fare a breve.

The Bounty Hunter - Dead Zone (Vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora