Capitolo 41

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Questi ultimi metri non finiscono più, ma alla fine arriviamo alla botola nascosta.
La apriamo per poi decidere di far scendere per primo Daniel accompagnato da Carl. Nel frattempo Matt e Rob assumono di nuovo forma umana altrimenti non potrebbero mai entrare lì dentro. Segue Quick che prima di sparire mi guarda e fa l'occhiolino. Qualche minuto dopo li raggiungono anche Matt e Rob.

Rimaniamo in superficie solo io, Simon e Gin.

Guardo Gin e gli dico: "Allora Gin, come vuoi procedere?"

Lui sembra pensieroso e anche un po' spaventato pur se cerca di non farlo vedere. Poi fa un bel respiro e: "Devo ammettere che mi scoppia la testa. Non so se perché sono molto vicino all'uscita e questo è il primo sintomo prima che mi esploda."

Simon lo osserva contrito: "Gin, è davvero rischioso... Sei sicuro di voler procedere? Vale la pena morire così?"

Lui scoppia a ridere: "Sì, ne vale la pena. Ora comincerò a scendere e se mi scoppierà la testa, pazienza. Almeno morirò fuori di qui."

A quel punto interviene Simon: "Ok. Allora ti precedo così se svieni o peggio, potrò bloccare il tuo peso ed evitare che tu travolga tutti come birilli. Mak entrerà per ultima." Razionale e delicato come un elefante il mio Simon... Mio?

Simon non perde tempo e comincia a scendere le scale. Lo segue subito Gin ed io chiudo la fila. Prima di proseguire serro il portello sopra di noi.

Inizio a scendere, ma poco dopo davanti a me sento Gin rallentare ed ansimare, allora gli chiedo: "Come sta andando?"

Tossisce e poi: "Non bene, anzi, malissimo. Non credo che arriverò alla fine di queste scale."

Siamo circa a metà della discesa, anche se il punto d'entrata già non si vede più, quando Gin inizia ad urlare disperato e a portarsi le mani sulle tempie.

Allora mi affretto a raggiungerlo, neanche potessi fare qualcosa per aiutarlo. "Gin!" Lo afferro per le spalle e lui smette subito di urlare. Poi nella penombra mi guarda con gli occhi sbarrati e terrorizzati: "Cosa mi hai fatto?"

"Io... io, niente, non lo so." Le mie mani sono ancora su di lui.

"Appena mi hai toccato, il dolore è svanito. Non mi lasciare. Forse se rimaniamo in contatto fino alla fine possiamo annullare l'effetto del tatuaggio."

"Non credo Gin. È più facile che appena ti lascio, anche se abbiamo superato i confini della Dead Zone, tu muoia all'istante."

Lui scoppia di nuovo a ridere in modo isterico: "Credo tu abbia ragione Makhaira, ma non ho intenzione di tornare su, non ora che sono arrivato così vicino." Gli occhi gli si riempiono di lacrime e vederlo così, anche se so che è un gran bastardo, mi inonda il cuore di tristezza.

Abbasso lo sguardo e noto che il tatuaggio sul polso si è illuminato, come se si fosse attivato. "Gin, passami il tuo braccio."

Lui obbedisce, senza chiedere nulla.

Il mio cervello sta andando a mille. Perché non tentare, mal che vada non funziona. Prendo il coltello e mi taglio il dito indice. Gin mi osserva con la speranza negli occhi. Poi percorro con il dito insanguinato le linee nere che compongono il tatuaggio che all'improvviso si spegne. Gin sorride: "Mi è svanito il mal di testa. Prova a staccarti da me."

Mi allontano e lui scoppia a ridere: "Ce l'hai fatta, non so come o perché, ma ce l'hai fatta!"

Da sotto arriva la voce di Simon: "Tutto bene lassù?"

Risponde Gin con entusiasmo: "Oooh sì. Stiamo arrivando!" Preso da nuova energia si allontana velocemente.

Io rido tra me e me, ancora basita del fatto che il mio sangue possa aver annullato così l'incantesimo del tatuaggio, ma ormai sto iniziando a capire la mia nuova me stessa.
Con calma rimetto il coltello nella sua guaina e mi preparo a scendere. In quel momento sento uno spostamento d'aria e una lama gelida mi viene puntata alla gola.
Poi una voce maligna e al contempo suadente mi parla nell'orecchio: "Makhaira eh? Cosa hai fatto al buon vecchio Gin? Mi stava scoppiando la testa ed ora che ti tocco è passato tutto. Era questo il trucco che tenevate nascosto? L'arma segreta sei tu? Una semplice umana dallo strano odore?"

Un rivolo di sangue caldo mi scende sul collo. Ingoio con calma: "Ian, non lo so perché ho questo effetto, ma possiamo andare giù insieme, così potrai scappare anche tu."

"Non fare scherzi o ti sgozzo come un maiale."

Cominciamo a scendere lentamente mentre lui continua a tenermi il coltello alla gola schiacciandomi tra il suo petto e la scala a pioli.
Devo solo trovare il modo, una volta arrivati giù, di perdere il contatto fisico con lui e per Ian non ci sarà più nulla da fare.

Semplice no?

The Bounty Hunter - Dead Zone (Vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora