Capitolo 34

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SIMON

Ormai ci siamo allontanati dai neo trasformati. Non li avevo mai visti così organizzati in gruppo tanto da avere una tattica di caccia e in questo modo diventano ancora più pericolosi e letali.

Chi mi preoccupa ora, però, è Makhaira. Cammina dietro di me e sento che ha ancora il fiatone dovuto alla perdita di sangue e ai ritmi assurdi che stiamo tenendo da quando siamo qui, ma morirebbe piuttosto che chiederci di fermarci. Non vorrebbe mai rallentare il gruppo anche per non metterci in pericolo, visto che è meglio allontanarci il più possibile dalla zona bombardata con la magia.
Mi giro per guardarla. E' tremendamente pallida e sembra aver perso peso. Credo che il trasformarsi in Nullo le stia togliendo ulteriore energia vitale. So che ormai ha preso la sua decisione, ma vederla così vulnerabile scuote e destabilizza il mio io più nascosto. Quick fa troppe domande e anche gli altri sanno che c'è qualcosa che non va con lei. Mi fido ovviamente di tutti nel tenere nascosto cosa le sta succedendo, anche di Carl, pur non essendo del mio branco, ma il folletto è da tenere sotto controllo. Anzi, sto seriamente pensando di farlo fuori una volta uscito da qui perché rappresenta un rischio con la sua curiosa morbosità nei confronti di Mak.

Trovo un posto dove potremmo dormire e riposarci un po'. Lo dico agli altri che si fermano grati. Siamo tutti esausti ormai.

"Ok, ci fermiamo qui per la notte. Faremo i turni. Prima Rob e Matt, poi Quick e Carl, in fine io e Makhaira."

Makhaira si arrotola in un angolo e si addormenta quasi all'istante. Mi metto non troppo lontano da lei e poi anche io mi addormento.

Mi sembrano passati solo pochi minuti, in realtà ho dormito ben quattro ore ed è già arrivato il mio turno di guardia. Carl e Quick si addormentano subito dopo avermi svegliato.
Mi avvicino a Makhaira che sta ancora dormendo profondamente. Ho fatto in modo di essere gli ultimi a fare il turno così la faccio dormire una notte intera. Terrò io la guardia per tutti e due e la sveglierò poco prima della fine del turno. Lei non vorrebbe mai che gli altri pensassero che ha dei privilegi perché è donna o umana. Sarà infatti il nostro piccolo segreto.

Dopo un paio d'ore la sveglio. Lei apre gli occhi giganti assonnati e sbadigliando mi dice: "Simon, è quasi l'alba. Perché non mi hai svegliato?"

Io sorrido e sottovoce le rispondo: "Avevi bisogno di dormire qualche ora di seguito. Hai già un altro aspetto. Ora alzati, tra poco gli altri si sveglieranno."

Lei si alza in piedi e con sguardo fiero ed offeso: "Non dovevi farlo Simon..."

In quel momento ci sono i primi movimenti e poco dopo sono tutti svegli. Non fa in tempo a terminare la frase.
La ignoro, facendola arrabbiare ancora di più, dato l'aumento dei suoi battiti cardiaci.
Mi avvicino agli altri facendo segno di raggrupparsi: "Ho fatto una veloce ricognizione dell'area stanotte. Siamo praticamente arrivati a nord dove ci sono i clan dei Carnefici. I loro edifici sono ad un chilometro da qui. Andiamo avanti insieme poi ci divideremo in gruppi da due e cercheremo di capire dove tengono Daniel, senza farci beccare in alcun modo. E' una missione di ricognizione, quindi fate attenzione a non farvi individuare. Diamoci tre ore di tempo e poi ci rivediamo qui. Con le informazioni raccolte faremo a quel punto un piano di azione."

Nessuno ha da ridire. Partiamo in gruppo e poi a circa cinquecento metri dal quartiere dei Carnefici, ci dividiamo. Le coppie sono le stesse dei turni di guardia della sera prima.

Oggi è una giornata fresca e il sole splende fiero nel cielo azzurro e terso. Tutto sembra tranquillo a parte alcune sporadiche urla e confusione provenienti da nord.
Si avvicina Mak: "Simon, come vuoi procedere? E' come cercare un ago in un pagliaio. Potrebbe essere nascosto ovunque."

The Bounty Hunter - Dead Zone (Vol. 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora