CAPITOLO 15

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La bambina dopo la festa è crollata.
Vedere spegnere la sua prima candelina è stato talmente emozionante che ho pianto come una stupida.
Prima di riprendere il discorso con Isey preferisco mettermi comoda.
Vado in bagno e mi preparo per la notte.

Quando esco vado giù e trovo Isey seduto sul divano a pensare.
<<Se stai trovando delle scuse non ti conviene>> gli dico sedendomi accanto a lui.
<<No,stavo pensando ad altro>> dice serio.
<<Ah,ok>> gli rispondo stringendo la seta della mia camicia da notte rosa.
<<Senti,noi abbiamo una camera libera. Stasera vuoi dormire
qui?>>sussurro
<<Si,certo!molto volentieri>> dice sorridendomi.
<<Bene... comunque ora è arrivato il momento della tanta attesa verità>> dico cercando di stemperare la tensione.
Lui sospira e dice <<sei sicura?>>
<<Perchè cos'ho da perdere?>> domando.
<<come vuoi>> dice sospirando e continua <<Ho conosciuto Serena ad una festa.
Lei era affascinante,e ammalatrice. E non so neppure io come  sia potuto succedere. Forse il troppo bere!ma sta di fatto che il giorno dopo  mi  svegliai con lei su di me  in una stanza della confraternita.
Per tutto il giorno sono stato così male per noi, che vomitavo in continuazione. Ti pensavo e ogni volta  morivo dentro.
Avevo deciso di metterci una pietra sopra,ma lei era sempre più  insistente e alla fine ci sono caduto: ancora e ancora!
Il resto lo sai,o almeno puoi immaginare cosa sia successo  fino alla sera che sei arrivata
all'università >> sorrido amaramente  <<Si,posso immaginarlo,ma voglio sapere una cosa.  E rispondimi sinceramente,cos'aveva lei più di
me?>> gli chiedo cominciando leggermente a singhiozzare
<<nulla>> risponde prontamente <<ero solamente abbindolato dal suo essere così trasgressiva e  libertina >> mi gira la testa!
Mi alzo tremolante dal divano e lui mi blocca.
<<Marta,non fare così! Per me è stata solamente una leggerezza.>> cerca di spiegarmi,ma io non ci casco.
<<Tu hai cercato leggerezza lontano da me. Perchè inconsciamente non mi sopportavi più>> urlo scoppiando finalmente in un pianto liberatorio.
<<Ehi>> dice stringendomi <<Non è vero>> mi prende il volto tra le mani e mi sorride asciugandomi le lacrime <<come puoi solamente pensare ad  una cosa così? Piccola sciocca>>
<<Non è una cosa sciocca,e non sono sciocca.È la pura e semplice verità, quella che tu non vuoi accettare>> gli dico guardandolo dritto negli occhi,ma lui non cede e continua
<< Sei tu che stai inventando qualunque tipo di scusa per non perdonami. Marta,sono passati quasi 3 anni>> 
Abbasso lo sguardo sui miei piedi nudi
<<Tu l'amavi>> gli dico <<Non è vero>> ribatte sicuro
<<Si,amavi il suo modo di essere così libera,intraprendente e sciolta>>
<< Si,ma non l'amavo!Non continuare a dire queste cose>>
Ricomincio a piangere per il dolore scaturitomi dalle sue rivelazioni e corro in camera mia chiudendomi a chiave.
<<Marta>> urla lui cercando di aprire la porta <<vai via>> urlo a mia volta
<<Esci!>>
<<Abbassa la voce! Se non te ne fossi accorto abbiamo una bambina>>
<<Si,ricordi che l'ho scoperto oggi? >> ribatte sarcasticamente.
Mi sdraio sul letto e con la faccia affondata nel cuscino gli dico <<Ti prego vattene. Sono stanchissima>>
Sento il suo sospiro pesante,e alla fine dice <<ora vado via,ma domani tieniti libera tutta la giornata >> domani? Cosa vuole?
<<Domani Ana deve andare in piscina>>
<<Perfetto,tanto partiremo alle 02.00 p.m.>>
Che?
<<Dove vuoi andare? >>domando
<<A casa>>
<<e io cosa centro?>> chiedo <<devo far conoscere la mia  famiglia a tutti i miei parenti>>
<<e cosa vorresti fare?>> chiedo titubante
<<è una sorpresa>>

Il continuo siamo noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora