Hoseok, mentre camminava svelto per la strada una volta uscito da scuola, non poteva credere a quel che stesse davvero facendo.
Non riusciva nemmeno a capacitarsi di avere avuto un'idea così assurda, ma ormai aveva deciso quel che fare e non sarebbe tornato di nuovo indietro.
Sapeva che questo era l'unico modo per risolvere le cose, non c'erano altre soluzioni possibili.
Prima di abbandonare l'istituto era corso da Jackson e, supplicandolo un'infinità di volte, gli aveva chiesto, quasi inginocchiandosi, di dargli l'indirizzo di casa di Yoongi.
Voleva andare a parlargli e chiarire definitivamente la vicenda.
Doveva, ne aveva un assoluto bisogno.
Era stufo di continuare così, impazzendo in quel modo, a furia di scappare dalle sue responsabilità.
Non aveva senso, finalmente ci era arrivato.
Così, con il fiatone e il cuore che iniziava già a battergli più velocemente del dovuto, il ragazzo si affrettava a raggiungere il prima possibile la destinazione, non avendo la minima idea di quel che avrebbe fatto una volta che si sarebbe trovato il biondo di fronte.
Era certo di un'unica cosa, che avrebbe detto quel che pensava davvero; niente più bugie, ripensamenti o altro, solo la verità.
Il problema però stava proprio lì.
In che cosa essa consisteva?
Avrebbe dovuto confessargli i suoi sentimenti, anche non sapeva ancora identificarli?
Gli avrebbe rivelato che, in realtà, per tutto quel tempo non era stato altro che un codardo e che non aveva assolutamente intenzione di ferirlo, nonostante lo avesse comunque fatto? Oppure si sarebbe solamente scusato per il suo stupido comportamento e basta?
Al solo pensiero il moro scosse la testa e, sentendo il viso arrossarsi, ripeté tra sé e sé che si sarebbe semplicemente liberato di quell'immenso peso che da tempo lo torturava.
Non voleva peggiorare di nuovo il loro rapporto, se così si poteva definire, già complicato, ma solo sistemare la situazione, adesso e per sempre.
Quindi, appena si accorse di essere arrivato all'indirizzo che gli era stato dato, Hoseok si avvicinò lentamente all'ingresso e per un momento si fermò sulle scale dell'entrata, guardando la porta davanti a lui.
Tutto a un tratto sentiva le gambe tremargli e una strana scarica di brividi percorrergli la schiena, nonostante avvertisse un caldo terribile; era troppo agitato per i suoi gusti.
-Forse è meglio lasciar perdere.- Si disse per un attimo però poi, ripensando a tutto quel che stava succedendo e a quanto ne fosse stufo, lasciò immediatamente perdere quel pensiero e, chiudendo gli occhi, bussò con timore alla porta, ritirando in fretta la mano.
Il nervosismo cresceva a dismisura dentro di lui, insieme a tutte quelle emozioni che fino a ora aveva represso inutilmente.
-Non è il momento, non è il momento.- Impose a se stesso, sentendo che sarebbe potuto crollare lì a terra da un secondo all'altro, a causa dell'ansia che gli faceva contorcere lo stomaco.
Il moro rimase per un paio di minuti fermo, aspettando che qualcuno venisse ad aprirlo ma, accorgendosi che ancora nessuno lo aveva fatto, iniziò ad andare subito nel panico.
Lui doveva per forza essere dentro, era improbabile che fosse uscito.
Che non avesse sentito?
-Yoongi, ci sei?-
Chiese allora, tornando a bussare, stavolta con un colpo più forte e deciso, ripetuto diverse volte.
Ancora silenzio.
-Ti prego, ho bisogno di parlarti!-
Il giovane sospirò, sussurrando un -Merda.-
Non poteva essere vero.
-Per favore, dammi la possibilità di spiegarti tutto, poi ti prometto che me ne andrò!-
Ormai aveva cominciato a urlare senza nemmeno rendersene conto, sperando che il maggiore in quel modo arrivasse.
Non fu così.
-Anche dalla tua vita, se è ciò che vuoi!-
Gli occhi grandi divennero lucidi.
Quelle parole uscirono di getto dalle sue labbra, però non aveva davvero intenzione di pronunciarle.
Lui non desiderava tutto ciò, per niente anzi, stava cercando di fare l'esatto contrario.
Nonostante gli innumerevoli errori che aveva commesso, nonostante tutte quelle orrende frasi che aveva pronunciato nei suoi confronti, nonostante gli sbagli, le incertezze, le paure e tutti i rischi che avrebbe dovuto affrontare, lui stava disperatamente cercando di rimediare, di essere una parte della vita del biondo, anche la più piccola, la meno importante, la più irrilevante, almeno voleva esserci.
Voleva contare qualcosa, per lui.
-Yoongi, Yoongi, Yoongi!-
Il moro rimase seduto davanti all'ingresso ancora per molto, continuando imperterrito.
Le sue grida si facevano sempre più disperate; non erano abbastanza, evidentemente.
Alla fine, capendo che a questo punto non c'era più niente che potesse fare, egli rassegnato lasciò quel freddo luogo e si avviò distrutto verso casa.
Delle lacrime, anche se provate a trattenere con tutte le forze, caddero inevitabilmente sulle sue guance; subito Hoseok le asciugò con le maniche della sua maglia, troppo larga per il suo corpo magro e snello.
A quanto pare, era davvero arrivato troppo tardi.
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Too Wrong; yoonseok
Fanfiction- tell me, are you a watcher or just a player? Hoseok ha sempre lasciato vincere l'orgoglio e Yoongi non si è mai arreso, nonostante non fosse facile provare qualcosa per la persona sbagliata, soprattutto se si trattava di quella che più lo odiava. ...