Too Wrong; yoonseok

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Passato il fine settimana, Yoongi tornò a scuola con un solo motivo: sperare che Hoseok finalmente fosse tornato per parlargli.

Era l'unica possibilità che aveva per farlo, siccome i messaggi e le chiamate non avevano funzionato e non sapeva come rintracciarlo se non in quel modo.

Così, quella mattina si svegliò all'istante, come mai prima d'ora, e dopo essersi preparato alla svelta, si precipitò lì.

La prima cosa che fece fu dirigersi verso l'armadietto del moro, pregando di trovarlo al solito posto ma, mentre camminava per i corridoi, a un tratto qualcuno lo prese il polso e lo fermò, mettendosi in mezzo ai suoi piani.

-Yoongi!-

Era Jackson.

-Oh, ciao. Scusami ma ora vado di fretta, non posso parlare, devo andare....-

Il ragazzo cercò di liberarsi subito dalla sua stretta, però non ne fu in grado.

-No, adesso tu mi spieghi cosa diavolo ti è preso. Ti rendi conto da quant'è che non mi calcoli?-

Il giovane dai capelli rosa aveva appena iniziato a parlare e stava già iniziando ad alzare il proprio tono, mentre il suo sguardo si faceva sempre più serio; doveva essere parecchio arrabbiato.

-Lo so, lo so, e hai ragione, però ancora non posso spiegarti nulla, ti prego, dammi tempo...-

L'altro alzò un sopracciglio.

-E perché? Cosa ti impedisce di parlarmene ora? Che hai da fare di tanto importante? Sono pur sempre il tuo ragazzo, ti ricordo.-

Yoongi rimase in silenzio; non ce la faceva a rispondere.

-Allora?-

Jackson incrociò le braccia al petto e cominciò a guardarlo, aspettando che aprisse bocca, vedendolo limitarsi ad abbassare il capo.

Non riusciva a reggere il peso di quella conversazione.

Ci furono un paio di minuti di silenzio, fino a quando il primo non esclamò -Ha a che fare con lui, vero?-

Il biondo non disse nulla neanche stavolta; era troppo difficile ammetterlo.

-Rispondimi!-

Allora esasperato, il maggiore finalmente guardò in faccia il fidanzato, annuendo debolmente.

-Pff, lo sapevo.-

Jackson si morse il labbro inferiore a causa del nervosismo e in seguito strinse con forza i pugni.

-Ora mi spieghi cos'è successo.-

-Per favore, non possiamo parlarne dopo?-

Yoongi lo stava letteralmente supplicando; i suoi occhi e la sua voce erano imploranti.

-No.-

Il biondo si passò entrambe le mani fra i capelli, mentre sentiva gli occhi pizzicare.

Perché stava succedendo tutto ciò? Perché a lui?

-Vuoi davvero saperlo?-

L'altro a quella domanda annuì senza esitazioni, così il ragazzo prese un respiro profondo, consapevole del fatto che non poteva ancora mentire a lungo, e con un filo di voce disse -Mi ha baciato.-

Sentendo quella frase, Jackson spalancò gli occhi e fece cadere a terra tutti i libri che reggeva fra le braccia, incredulo.

-Cosa scusa?-

-Hai capito...-

-Non ci credo, è-è impossibile.-

-Lo pensavo anche io.-

Il giovane scosse la testa più volte.

-Quando è successo?-

Un sospiro colmò quel vuoto agghiacciante.

-Da quando ho iniziato a ignorarti...-

-Ah, wow, perfetto.-

Il ragazzo dai capelli rosa alzò il volto verso il soffitto al fine di nascondere alcune lacrime che stavano per cadergli copiose sulle guance pallide.

-Ascoltami, mi ha preso alla sprovvista, te lo giuro io non...-

Yoongi cercò di parlare, ma fu subito interrotto.

-Sai che ti dico? Mi hai stancato.
Per tutto questo tempo non hai fatto che correre dietro di lui, nonostante avessi me. Io, che non ti ho mai lasciato solo, che ti ho sempre aspettato a braccia aperte, nonostante tutto, nonostante questo, anche se sapevo che in fondo tu avessi solo occhi per quello lì. Io, che ho cercato ogni volta di capirti, di starti accanto, di non dirti nulla, di aiutarti come meglio potessi, di farti felice, ma ora basta, sono stufo. Vai, scappa da lui a questo punto, ne ho piene le palle. Buona fortuna Yoongi, stammi bene.-

Una volta finito Jackson, non riuscendo più a trattenere il pianto, raccolse le sue cose in un lampo dal suolo e poi se ne andò via, con il ragazzo che gli correva dietro urlando disperatamente il suo nome.

Sapeva che sarebbe finita così.