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Il moro senza neanche pensarci due volte lasciò l'edificio scolastico con quanta più fretta poté e, quasi senza rendersene nemmeno conto, si diresse verso casa di Yoongi.

Anche se sapeva che probabilmente lì non avrebbe trovato nulla che potesse aiutarlo, quello fu il primo luogo che gli venne in mente per iniziare le sue ricerche; doveva pur esserci ancora qualcosa che potesse essergli utile.

Le gambe gli tremavano, il volto era incredibilmente rosso a causa delle lacrime versate fino a quel momento e in mente non aveva che un solo nome, come nel cuore.

Non poteva permettere che tutto ciò accadesse, per nessuna ragione al mondo.

Non ora che era riuscito a capire i suoi sentimenti.

Non ora che era finalmente disposto a lasciarsi andare, a essere amato, ad amare, ad amarlo.

No, non poteva proprio.

Quindi, senza badare a nulla, il ragazzo corse in maniera ininterrotta fino a quando non arrivò a destinazione.

Una volta trovatosi di fronte all'abitazione del biondo, Hoseok si riposò un attimo per riprendere fiato e poggiò le mani sulle ginocchia, piegandosi leggermente con la schiena.

Sentiva che sarebbe potuto collassare da un istante all'altro.

Il fiato gli mancava e a stento riusciva a tenere gli occhi aperti, ma non si sarebbe arreso di certo per questo.

Non avrebbe trovato pace finché non l'avrebbe fermato.

Quando il suo respiro ridivenne regolare, egli fissò il luogo davanti ai suoi occhi e in seguito si precipitò verso la porta, bussandovi con forza e richiamando a gran voce il nome dell'altro.

Ovviamente non ci fu alcuna risposta, di nuovo.

-Oh, diamine.-

Mormorò tirando frustrato un calcio all'oggetto che un minuto dopo si spalancò, emettendo uno strano cigolio.

In un primo momento il ragazzo non si accorse della cosa, siccome girato di spalle, mentre nervosamente si teneva la testa fra le mani e pensava a quel che fare ora però poi, resosene conto, sbarrò gli occhi sorpreso e senza pensarci due volte entrò dentro.

-Yoongi, Yoongi!-

Il moro, camminando per le varie stanze, continuava a urlare quel nome che tanto lo stava tormentando, aspettando disperatamente di ricevere una reazione dall'altro il quale, infastidito, gli diceva di fermarsi, lamentandosi per il suo comportamento snervante.

Sapeva che lo avrebbe fatto di sicuro, se solo ci fosse stato.

In ogni caso, non successe.

Hoseok vagò per ciascuna camera, scrutandola minuziosamente, ma l'unica cosa che poté notare fu il fatto che ognuna di esse era vuota.

Non vi era più nulla, assolutamente nulla.

Tutto era stato portato via, chissà dove.

Così, una volta fatto, il minore si accasciò a terra e lasciò che un urlo di disperazione uscisse dalle sue labbra.

Che doveva fare adesso?

Non aveva idea di dove dovesse dirigersi, quella città era così grande, e di certo non poteva mettersi a girovagare alla cieca per ogni quartiere, guardandosi intorno e pregare di trovare fra la folla una chioma bionda.

Restò in quelle condizioni per un po', rimanendo a riflettere e cercando anche di calmarsi fin quando, riuscito a mettere un minimo in ordine il caos che regnava dentro di sé, uscì di nuovo fuori, decidendo che sarebbe andato a cercare il diretto interessato alla fermata del bus, magari con la probabilità di trovarlo ancora lì.

Non appena lo fece però una stridula voce femminile attirò la sua attenzione.

-Ehi tu, giovanotto, cosa credevi di fare? Non c'è più nessuno in quella casa, lo sai?-

Allora egli confuso si voltò, ritrovandosi un'anziana signora di fronte che lo guardava tenendo le braccia conserte e con un sopracciglio inarcato.

-Me ne sono accorto...Comunque nulla, stavo solo cercando il mio amico, anche se a quanto pare sono arrivato tardi.-

Sospirò lui, abbassando il capo.

Doveva essere la vicina di Yoongi, probabilmente.

-Intendi quel teppista che abitava lì?-

Hoseok ridacchiò a causa di quel nomignolo, annuendo.

-Oh, se n'è andato proprio stamattina.-

-Sì, lo so...-

In quel momento un'idea venne in mente al ragazzo.

-Per caso sa il suo nuovo indirizzo?-

I suoi occhi all'improvviso si illuminarono, così come il suo tono di voce; una piccola speranza gli stava dando forza.

-Mh no, mi dispiace però, se ne hai bisogno, so dove lavora.-

Sul volto del moro si dipinse un meraviglioso sorriso.

-Sì, la prego!-

Rispose subito, forse con un'eccessiva allegria.

Non era ancora tutto perduto.

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-2.

Too Wrong; yoonseokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora